domenica 31 maggio 2009

La foresta di Achab

Perenne trasformazione di misteriosa rinascita della visonaria foresta achabiana



Grazie dei versi che mi hai dedicato giorni fa, sono bellissimi e di una profonda dolcezza sensuale

Il Gatto che .........

Giornata uggiosa oggi, fortuna che ho da leggermi qualcosa di lieve, uno dei miei amati Il gatto che ...... Un giorno in un edicola, attendendo un treno, incontro un libricino giallo dal titolo accativante Il gatto che guardava le stelle, mi capitano questi colpi di fulmine con libri e film , così me lo portai via: era adorabile. Da quel giorno ogni tanto riesco a scovarne altri di questa serie , è diventata così una consuetudine far cadere l'occhio in una bancarella di libri usati e cercare qualche gatto mancante, e strano a dirsi , c'è sempre un musetto siamese , sembra mi aspettino . Nel mio mondo ,ormai è diventata d'uso come espressione,un po' come per la stessa Jackson Braun che dedica tutti i suoi racconti "A Earl Bettinger, il marito che...".
The Cat Who ... è un ciclo giallo di questa arzilla signora americana Lilian Jackson Braun . Nel primo romanzo The Cat Who Could Read Backwards (Il gatto che leggeva alla rovescia) conosciamo il protagonista il giornalista in crisi esistenziale Qwilleran che lungo la storia si ritrova ad accompagnare la sua vita con il felino del titolo, Koko e poi al terzo,anche con quella che diviene loro compagna la siamesina Yum Yum .Siamo tra il 1966 e il 1968, i gialli riscuotono un certo successo, poi qualcosa succede e passano 18 anni prima di riprendere in mano le avventure, e solo nel 1986 esce Il gatto che vedeva rosso. Dopo il successo la Braun, ormai in pensione, ha iniziato a scrivere praticamente un libro all'anno della serie. .
Sono quindi protagonisti : il reporter di cronaca nera di Chicago James Merlin Mackintosh Qwilleran (Qwill per gli amici) , sulla cinquantina, alto, capelli sale e pepe,lussureggianti baffi (che gli conferiscono un’aria un po’ felina), che piace a tutti, specialmente le donne -anche per i suoi modi gentili ,affabili e per la sua squisita intelligenza-, e i suoi due gatti siamesi : l'affascinante e paranormale Kao K'o-Kung (abbreviato Koko) e la deliziosa Yum Yum. Proprio nell'intuito di Koko di solito è la chiave per comprendere gli accadimenti misteriosi dei romanzi, che più che gialli sono racconti di piccole vite con qualche morto che vaga quasi accidentalmente. E se inizialmente erano ambientati in una grande città, con il pretesto di un'eredità trasferisce ben presto i tre a Pickax City " Nella Contea di Moose,600 chilometri a nord da ogni dove" ( frase incipit di ogni racconto). A questo punto ci imbattiamo con eccentrici personaggi, situazioni stravaganti nella loro quotidianità e soprattutto con i poteri misteriosi di Koko che indaga e lancia segnali ( specialmente con titoli di libri buttati giù dagli scaffali) incomprensibili agli uomini, se non a cose successe . Grazie alle sue magnifiche 60 vibrisse ?



E come direbbe la Braun : “Se non a tutti gli appassionati del giallo possono piacere i gatti, sembrerebbe che a tutti i gattofili piaccia il giallo”.

sabato 30 maggio 2009

Il mostro della Laguna Nera


Una dimenticata laguna paradisiaca, da cui però nessuno è mai tornato vivo. Un mostro solo a dominare il suo ambiente incontaminato. Ma quando vede lei nuotare sinuosa figura biancheggiante, sa che la vuole e senza di lei non può più vivere. Ecco la celebre sequenza del mostro-bestia lagunare che mentre la bella nuota sulla superfice in candido costume da bagno , la spia e nuota segretamente qualche metro sotto, cercando di sfiorarla e temendo di farla fuggire. Una scena molto allusiva, erotica , sensuale, ma che pure ci svela la solitudine del diverso, quella tristezza che fa intenerire e non spaventare. Così come per Marilyn Monroe in Quando la moglie è in vacanza, a cui poco prima della mitica scena del sollevamento della gonna svolazzante del vestito ( bianco anche lui ), quel geniaccio di Billy Wilder, fa dire che in fondo il mostro è una povera vittima bisognosa di affetto. E noi spettattori subiamo lo stesso turbamento : non possiamo tifare per i due bellocci di turno, e neppure per una civiltà moraleggiante che in nome del razionale distrugge, ma siamo con lui mostro ed eroe perdente solitario, destinato alla sconfitta, ma che nel suo modo istintuale sa ancora amare .

venerdì 29 maggio 2009

Il Corvo

Se l'arrivo dello straniero in Un uomo tranquillo porta uno scompiglio vitale, rissoso e festoso tra irlandesi allegri e poetici, ne Il Corvo porta fremiti negati, rancori sopiti, vendette e follia in un paesino francese. E se ne La scala a chiocciola c'è una "casa" malata ,qui è tutto un villaggio ad essere preda di turbe e deliri. Una lettera, qualche macchia d'inchiostro, una sigla misteriosa e tutti si trovano coinvolti nel sospetto, nell'ignominia, pronti ad accusare e condannare. L'essere umano così fragile e mutevole, ogni personalità così sfuggente..La mente e le sue ombre, come in una luce di lampadina appesa ad un filo che si loccia qua e là e ne illumina ora un volto ora un'altro, inutilmente si può cercare di fermare l'immagine in una luce piena : perchè a fermare quella lampadina ci si scotta.

giovedì 28 maggio 2009

Un uomo tranquillo

Il rosso selvatico dei capelli della O'Hara contro il verde smeraldino dell'isola, mentre un vento tempestoso le porta un uomo che vuole solo vivere una vita a modo suo, ma si sa gli altri non sempre capiscono. Almeno qui gli altri sono talmente simpatici , folli e determinati che qualche concessione si può fare .... allora via alle scommesse .... tanto la vita è tutta un'eterna scommessa.

martedì 26 maggio 2009

Le donne di Boldini


Frivolo,troppo alla moda, schiavo dell'arte da salotto,con le sue eleganti donne finte, filiformi borghesi da boudoir, capace di un'arte sopraffina deviata dalla facile pennellata e dal sucesso...............ecc.ecc. Ecco Giovanni Boldini ridotto a ritrattista di belle signore che potevano permettersi di essere immortalate vanitosamente nei suoi quadri, secondo molti critici di ieri e di oggi. Facile prreferire gli inizi da macchiaiolo.Chissà perchè bisogna sempre incasellare qualcuno,anche in arte. Ma la sua generazione è quella decadente della Belle Epoque ,di una età di passaggio che s'illude di gioire per sempre,portandosi invece alla carneficina della prima Guerra Mondiale. Boldini sa coglierne le tensioni sottili ,le suggestioni inquiete ,le sottese malinconie, di un momento storico attraverso le sue creature più in movimento: le donne.
Con una pittura che taglia a pennellate di colore le immagini che si sfaldano pur mantenendo la carnalità, la consistenza di queste femmine raffinate ,chic, ma in cui si colgono ansia di libertà, fremiti nuovi, bisogno di essere ammirate per se stesse, di poter affascinare languidamente senza remore, lasciandosi guardare da noi attraverso gli occhi senza pregiudizi del pittore.
Una scollatura un po' morbida, una posa inconsueta, uno sguardo di sfida, un gesto nervoso, dice molto di loro,spesso raccontato sul quel divanetto dello studio, o negli atteggiamenti : complici di un gatto, sensualmemnte consapevoli di una fanciulla o ammaliati per sempre come nel giovane figlio abbandonato al corpo conturbante di una madre molto poco tipica.