domenica 28 ottobre 2012

Leda e il Cigno

Leda, affascinante regina di Sparta sposa di Tindaro, avvince con la sua bellezza il focoso Dio Zeus, che per conquistarla si tramuta in splendido Cigno, e cogliendola su una riva l’ammalia con le  flessuose carezze  del suo lungo collo seduttivo, e la fa sua mentre l’aria è inebriata da ambrosia, che stordisce e fa arrendevole la bella addormentata. Al suo risveglio si fa riconoscere e le svela che dall’amplesso nasceranno,  da delle uova, due coppie di gemelli  : i Dioscuri Castore e Polluce e Clitennestra ed Elena ( quella della guerra di Troia). Mille congetture psicanalitiche, alchemiche, simboliste hanno accompagnato questo mito greco, che giunge a divenire la versione fisica di un’annunciazione laica, e  che ha permesso nelle  arti visive di rappresentare l’atto erotico senza le possibili  “censure” che potevano incorrere gli artisti, rappresentando direttamente l’immagine dell’ atto sessuale tra un uomo e una donna. In più la sinuosità del candido cigno  regalava immaginifiche  raffigurazioni di sensualità e carnalità che conquistarono il genio di artisti diversi da Michelangelo
( di cui ci rimane solo una copia cinquecentesca) a Dalì, da Leonardo a Boldini, dal Ghirlandaio a Moreau. Perché  sin dalle Metamorfosi di Ovidio dell’antichità,  il fascino  della trasformazione e della sensualità recondita ci seduce nelle pulsioni più profonde e primordiali del nostro essere.  
 Leonardo Da Vinci :                                                                         "Nella vita, la bellezza svanisce. Nell’arte no."

domenica 21 ottobre 2012

Paura in palcoscenico

Jonathan Cooper sta raccontando sconvolto all’amica Eve , attrice dilettante invaghita di lui,  -  e noi spettatori vediamo tutta la scena con un flash-back-  :  che  la famosa  cantante-attrice fatalissima  Charlotte Inwood con cui ha una relazione, è giunta a casa sua con indosso un abito bianco insanguinato  dopo  aver ucciso il marito  in una lite. Lui  si è offerto di andare a casa sua per recuperare un altro abito per  presentarsi in teatro. Ma qui è stato visto dalla cameriera Nellie ed ora è in fuga. Decidendo di salvarlo   lo porta al cottage dove vive  il padre, uno stravagante commodoro  in pensione. Qui Jonathan, in uno scatto d'ira per difendere  Charlotte  dalle accuse dei due che credono abbia fatto tutto per incastrarlo,  getta  la veste insanguinata nel camino, distruggendo così l'unica prova a suo discarico.  Eve  lo crede innocente e decide d’indagare per proprio conto. A questo scopo manovra per attirare l’attenzione  dell’ ispettore di polizia Wilfred Smith  e raccogliere informazioni, non ha calcolato che il “  solito Smith “ è un tipo simpatico  e la corteggia discreto  e affettuoso.  Paga poi  Nellie per  fingersi Doris sua sostituta come  cameriera personale di Charlotte. Nel farlo intralcia anche la polizia che la cerca come Doris. Intanto anche i suoi sentimenti sono mutati , si è innamorata di Solito, ma vuole sempre aiutare l’amico,  così  l’eccentrico padre durante una recita escogita un  Coup de théâtre avvicinando l’attrice con un ragazzino con in mano un bambolotto con vestito insanguinato, che trasale e sviene,  l’ispettore presente inizia a sospettare,   scopre però anche la doppia personalità di Eve  rimanendo profondamente  deluso .Tuttavia Eve riesce a convincerlo della sincerità dei sentimenti che prova per lui ed insieme al padre gli propone un ultimo  escamotage per far confessare Charlotte:  un microfono nascosto nel camerino dell'attrice, collegato ad un altoparlante posto in  teatro, Eve fingerà di ricattarla con il famigerato  vestito macchiato di sangue. La diva si compromette , ma continua a incolpare l’amante del delitto, il quale giunto in teatro scappa ancora con Eve,  Smith ora sa che lui è uno psicopatico assassino  che ha già colpito, e la Inwood ha sfruttato questo suo lato violento per istigarlo contro il marito. Eve  riesce a sfuggirgli e lui viene schiacciato dal sipario che cala dal palcoscenico,  ad aspettarla un applauso del padre e l’abbraccio di Solito, e un velo melanconico cade sugli attori della commedia umana.  Un giallo-rosa con tocchi humor ( l’amabile Wilding e il mitico Alaistar Sim )  e glamour ( Marlene Dietrich ), sembra un gioco riposante dello zio Hitch, ma ho sempre trovato molti spunti interessanti in esso. Naturalmente il flashback ingannevole, crea un notevole spaesamento, crediamo di essere davanti all’innocente di turno accusato ingiustamente del suo cinema, invece è un pericoloso psicotico ,questo però lo scopriremo solo alla fine, anche se piano piano ci piace sempre meno, al pari di Eve che ha un percorso tutto suo da aspirante attrice a investigatrice, prima per amore poi per passione dell’indagine, che rivede i suoi sentimenti quando si presenta una persona migliore, e indagini e innamoramento si mescolano ( come nella deliziosa scena del taxi  dove lei cerca di convincere il detective della colpevolezza della Inwood, ma si confonde con lui che non la sta propriamente ascoltando e invece la bacia ),  che vuole recitare a teatro ma scopre che la vita stessa è tutta una recita. Infatti anche i personaggi simpatici hanno una doppia personalità : Eve si finge altro e mente, il padre reinventa le cose , la madre le distorce, la Divina inganna pubblico e amanti,  Jonathan nasconde le sue turbe, Smith è disposto a sorvolare su parecchie cose per non perdere chi ama. La realtà come palcoscenico, per cui un fatto è tale, ma ha diverse angolature e prospettive a seconda di chi le racconta, e i loro dubbi sono i nostri di spettatori. Anche la prova della veste candida macchiata di sangue, è alterata , distrutta, usata come ricatto,  torna come  ossessione visiva delle proprie colpe, come ci mostra la magnifica scena del bambino innocente  con la bambola insanguinata che fa inorridire l’algida Marlene, perchè parlerà anche di teatro Sir Alfred,  ma lo racconta sempre ricordando di essere al cinema.

domenica 14 ottobre 2012

Moulin Rouge

 
Christian è uno squattrinato giovane  londinese  che vuol essere uno scrittore e parlare d’amore, per questo arriva a Parigi mentre il secolo XIX sta per finire,  qui trascinato dall’ entusiasmo folle e goliardico dei bohemiens capitanati  dal pittore Toulouse Lautrec, accetta di scrivere per lo "Spettacolo Spettacolare” che tratterà solo dei temi cari ai rivoluzionari : libertà, verità,  arte  e amor.  Protagonista sarà  la divina Satine,  il diamante  del Moulin Rouge, che però sognando di divenire una grande attrice, manipola gli uomini e  sta per darsi ad un ricco duca  finanziatore spinta dall’impresario del locale Zidler.  Ma invece s’innamora dello scrittore e anche se entrambi  credono per un po’ che l’amore vinca tutto la realtà crudele li tradisce : Satine è molto malata di tisi e il riccone manderà  il locale in rovina se lei non gli si concede.  Mentre Lei decide di sacrificarsi, lo spettacolo va in scena , in una fase drammatica i due amanti si ritrovano pronti a lottare contro il destino , portando al trionfo lo spettacolo, ma per Satine è la fine tra coriandoli e  paillettes muore fra le braccia del suo amato, a cui non resta che scrivere del suo amore  per Lei. Parigi, Mont Matre, il Moulin  Rouge , il Can Can, champagne, la notte, il  peccato, e poi  divertimento, mostruosità, melodrammi, passioni , ritmo frenetico, contaminazioni,  e anarchia e sovversivi  , e cosa è più sovversivo ed anarchico dell’amore ? Perciò un  film che s’ispira al Moulin Rouge che apre il 900 non può che essere folle, delirante, commisto , buffo, triste e pieno di colore e amore e musical  …..  e la sua musica  gioca , perché la vita è un gioco crudele  , così ecco  i suoni  del nuovo novecento: Quinn, Bowie, Elton John, Madonna & C. . Le cose  che sono sopra le righe spesso vengono detestate, ma posso essere  sintomo di grandi idee complesse anche se bizzarre. Evviva la stravaganza. Tanto  comunque  come  avrebbe  cantato  Freddy Marcury :   “ The show must go on “ .

domenica 7 ottobre 2012

Passeggiata marina d' Autunno

 
Un'ultima passeggiata marina d'inizio Autunno, mentre i colori sfumano in nuove sensazioni.