Pazzi in Alabama

1965 un'afosa estate in una cittadina sperduta dell'Alabama, in cui l'adolescente Peejoe dovrà fare i conti con l'età adulta. Due storie si portano parallele: l'adorata zietta Lucille, stravagante ed irresistibile che gli confessa di aver appena ucciso il sadico marito, nonché padre violento dei suoi sei figli e che partirà per Hollywood per diventare una Star televisiva. E la situazione politica e razziale che che porta la morte di un ragazzino di colore, ai cui assiste Peejoe, che ha come unico riferimento lo zio Dove, onesto impresario di pompe funebri, e contro Doggett, lo sceriffo che reprime ogni manifestazione dei “neri” della zona e cerca d'insabbiare il delitto come incidente. E mentre la tensione è sempre più palpabile in città, Lucille percorre on the road il suo viaggio verso un sogno, con allegra follia e una vezzosa cappelliera con dentro la testa decapitata del defunto marito con cui dialoga incessantemente per rivalsa degli orrori subiti. E il successo lo raggiunge davvero, ma il mandato di cattura raggiunge Lei. Nel processo mentre Peejoe coraggiosamente svelerà la verità sui fatti accaduti, Lucille affronterà il Giudice per il suo uxoricdio, ma l'amore che lei porta con se e il racconto calmo e terribile delle violenze domestiche subite dalla famiglia, la faranno si condannare, ma con una pena da scontare in cure psichiatriche e tra i suoi cari,perciò può considerarsi libera,non così lo sceriffo condannato per aver violato dei diritti umani imprescindibili. Peejoe in un'estate infuocata ha ricevuto una lezione di vita su libertà, giustizia e uguaglianza: "La vita e la morte sono condizioni temporanee, ma la libertà dura per sempre". Sarà una limousine con autista innamorato di Lucille a portare Lei e i suoi ragazzi verso una nuova vita sfrecciando libera e veloce nel deserto. In una lunga estate calda ci voleva un film pazzo che rinfrescasse un po' le idee con un pizzico di eccentricità dark, gusto retrò alla Tennesse Wlliams, sorrisi ironici ed assurdi, impegno su temi importanti resi con cuore e tatto,con belle interpretazioni dirette da Banderas all'esordio, con un atto amoroso per la Griffith gatta giuliva, e gli altri con vere presenze-chicche tra cui il Giudice Rod Steiger : come direbbe Lucille un gentiluomo ”conosceva la differenza tra la giustizia e ciò che è giusto”.

" A volte per trovare la libertà devi perdere la testa"

"Sono una ragazza che resiste a tutto, ma non alle tentazioni"

"Immagino che sia terribile uccidere qualcuno" "Sì, io non lo consiglio"

Blanche Fury

Blanche sta morendo,in un momento di coscienza rivive la sua giovane vita: in un Ottocento in cui le classi si dividono in modo assoluto, bella e orgogliosa ella detesta subire ordini come governante di vecchie signore dispotiche.Tutto cambia quando riceve l'invito di occuparsi della piccola Lavinia figlia di Laurence Fuller, un ricco e lontano cugino. All'arrivo nella grande magione Fury, a Clare Hall, crede il factotum suo cugino per la rassomiglianza al ritratto dell'ultimo proprietario,in effetti l'aitante Philip Thorne ne è il figlio naturale, e nutre un amore viscerale per la dimora,per il nome di famiglia odiando rancorosamente gli usurpatori Fuller, gente arida, che ne hanno ereditato titolo e denaro, e che sentendone la superiorità caratteriale lo umiliano pur utilizzando i suoi servigi ricordandogli silenziosamente il suo ruolo di bastardo. Thorne sopporta perché convinto che si avvererà la leggenda che la scimmia nello stemma nobiliare vigilerà affinché solo un vero Fury sia il padrone di tutto. Intanto l'affascinante Blanche diviene indispensabile e Laurence la sposa. Lei accetta per interesse, consapevole di essere attratta violentemente dalla passionalità di Philip. Le cose precipitano quando Laurence fa uccidere una cavalla amata da Thorne :l'arroganza del Fuller, l'ossessione per la sua stirpe, il desiderio di Blanche lo decidono all'omicidio con la segreta complicità della donna. Tutto va per il meglio vengono accusati dagli zingari di passaggio, ma quando tutto sembra sistemarsi Blanche si spaventa della volontà maniacale dell'amante di essere l'unico padrone di Clare Hall, comprende che ama la magione più di tutto,facendogli meditare anche un attentato alla piccola Lavinia, ormai unico ostacolo al titolo. Lo denuncia, ma lui si arrende solo quando scopre che lei aspetta suo figlio, la sua vendetta è conclusa, mentre lo impiccano, Lavinia cade e muore da cavallo, Blanche è distrutta, la ritroviamo in quel letto di partoriente, nei suoi ultimi attimi, ha dato alla luce il vero unico erede dei Fury: sarà Philip Fury di Clare Hall, la Scimmia ha onorato il suo compito leggendario. Siamo dalle parti di Lady Chatterley, Jane Eyre, Mia cugina Rachele, Cime tempestose, in un melò torbido,gotico,romantico,torrido, appassionato, dai colori sensuali e lussureggianti, da scene ed ambienti evocativi, con protagonisti perfetti,specialmente l'irresistibile Stewart Granger pericoloso ed accattivante; un suo sguardo al ritratto del maniero avito o a Blanche e ci si spalanca un abisso di brame inconfessabili pronte ad esplodere e tormenti brucianti.

Philip a Blanche:" Posizione e sicurezza non bastano ad una donna come lei .... ha tralasciato qualcosa ..... qualcosa che prima o poi desidererà appassionatamente, Signora Fury "

Blanche a Philip che le chiede se davvero rinuncierebbe a tutto per fuggire con lui : " Non so ...non mi conosco più ...."

Piet Mondrian

Mondrian è essenza, rivoluzionaria nella sua semplicità, come molte grandi menti dell'arte, comprende dipinto dopo dipinto che ci sono fondamenta, su cui tutto si genera, si conclude, si conferma in esse. Un operazione di semplificazione complessa, che bisogna d'anni. Linee e colori, ma non astrattismo, essenzialità in ogni rappresentazione, dove è possibile esprimere con campiture con i non colori bianco e nero e i base rosso, giallo e blu origine di ogni combinazione, spazi costruiti da verticali e orizzontali. Inizia con paesaggi impressionisti della sua Olanda, descrivendo mulini, campi, alberi, sperimentando: puntinismo,Fauve dai colori accesi,a Parigi si apre al cubismo,al monocromatico, lo scomporre visivamente le forme con l'occhio della mente e della conoscenza, ma lui cerca un fine altro. Sempre più si accorge come tutto è riconducibile ai colori primari, alle forme radicali di altezza e orizzontalità, aiutato dal paesaggio fiammingo molto lineare e dal suo acceso interesse per il mondo spirituale da una ricerca di conoscenza che vada al di là di ciò che è tangibile, in una fusione dell'Io con l'ambiente, portandosi sempre più all'eliminazione del superfluo visivo. Ed ecco le griglie, inizialmente meno decise,ma lentamente non teme più gli spazi bianchi di luce, le linee definite nere di contorno buio, la basilarità dei colori, arriverà ad un minimalismo totale, da cui poi creerà ulteriori variazioni con combinazioni di colore, nuove vie da esplorare di combinazioni, dall''austerità europea trasferitosi a New York porterà le luci al neon della città in quadri più articolati, con nuove vibrazioni cromatiche, nuove vivacità di combinazioni vitali e dinamiche. Mondrian è considerato un padre del design e dell'arte applicata alla pubblicità , anche per l'uso che nel tempo si è fatto dei suoi quadri in réclame e moda, ma non è mai stato un artista commerciale tutto il contrario, per la sua ricerca spirituale, per la essenzialità della sua ricerca, per la sperimentazione figlia di decenni di un viaggio personalissimo attraverso l'arte con metodo mistico e cartesiano. Eliminerà i riferimenti figurativi, anche nei titoli dei suoi quadri, ma per cogliere l'anima del figurativo stesso. Ennio Flaiano : “Mondrian, pittore realista. L'Olanda è come Mondrian la dipinge. L'equivoco è nel credere che Mondrian sia un pittore astratto. Case bianche o nere, con strisce bianche o nere e finestre rosse e blu. Linee orizzontali del paesaggio. Canali, strade, dighe”.

Piet Mondrian « Cosa voglio esprimere con la mia opera? Niente di diverso da quello che ogni artista cerca: raggiungere l'armonia tramite l'equilibrio dei rapporti fra linee, colori e superfici. Solo in modo più nitido e più forte. »

Alien

L'astronave mercantile Nostromo sta viaggiando di ritorno verso la Terra, il suo equipaggio,è in stato di sospensione vitale, che viene interrotta dal sistema del computer madre, per un segnale di sos da un pianeta. Qui rinvengono all'interno di un relitto alieno, una creatura fossilizzata con uno squarcio nel torace come se qualcosa fosse esploso al suo interno e una caverna con specie di uova.Da una di esse scaturisce un parassita che si attacca alla visiera della tuta di uno di loro portandolo ad un coma vigile. Mentre si crea un'astio tra Ash, l'ufficiale scientifico della spedizione che ha permesso il l'entrata del ferito con corpo alieno incorporato, interrompendo la quarantena, e il tenente Ellen Ripley. Il compagno rinviene, ma dopo qualche ora ha una crisi e dal suo corpo esplode una creatura, che cresce velocemente e voracemente attacca l'equipaggio iniziando una guerra senza quartiere nello spazio. Sembra invincibile per la sua biochimica basata sul silicio,il potentissimo acido corrosivo che gli scorre nelle vene, la sua abilità a nascondersi e muoversi nei condotti con la sua spietata ferocia. Anche il comandante soccombe e Ripley assume il comando,scoprendo dal computer di bordo che Ash è stato incaricato dalla compagnia di introdurre nell'astronave l'alieno per studiarlo, che la sua sopravvivenza e prioritaria anche a danno dell'equipaggio,lo uccide rivelando che è un androide. Ripley comanda l'autodistruzione della nave, ma la creatura uccide gli ultimi compagni ,ora sono soli lei il suo gatto Jones, che fuggono sulla navicella di salvataggio. Ma quando crede di essere al sicuro scopre che l'Alieno è li a bordo. Sarà costretta ad un'ultima disperata lotta, indossando una tuta spaziale, stana l'alieno e apre il portello della navetta scaraventandolo nello spazio esterno. Prima di ibernarsi con il gatto, il tenente registra un messaggio finale : "Rapporto finale del veicolo spaziale commerciale Nostromo, da parte del terzo ufficiale. Gli altri componenti dell'equipaggio sono morti... Carico e nave sono distrutti. Con Alien la fantascienza conosce il terrore orrorifico, scompare l'ingenuità anni '50 e la purezza stilistica anni '70, Scott porta la cupezza ed il pessimismo nel genere, e la ricerca di una fusione malsana e ambigua dell'umano con l'alieno, dell'organico con l'inorganico creata dal genio di H. R. Giger e l'artigianalità di Rambaldi. La stessa astronave è labirintica, cavernosa,vera, viva, sporca, gotica. La fantascienza ora avrà nuove linee stilistiche nell'immaginario collettivo. Anche nella musica c'è contaminazione di suoni classici e sperimentali. Rivoluzionaria anche la protagonista, una donna androgina, dai tratti marcati fisicamente e caratterialmente, solo una dura come lei, può sconfiggere una minaccia estrema. Qui tutto è una rielaborazione /commistione, con una sensazione di paura angosciante dove il nemico, mai del tutto inquadrato, è claustrofobico e spietatamente primordiale nella sua essenza. Solo due via d'uscita la fuga o la morte per la specie umana nello spazio, esseri umani veri in un astronave lì per commercio, con problemi reali di lavoro e politiche d'azienda, dove accanto ai commandanti, ci sono i manovali. E poi un film dove a salvarsi sono una tosta come la Sigourney Weaver e un splendido gattone rosso non può che esser geniale. Miao ! « Nello spazio nessuno può sentirti urlare »

Ash -“Un perfetto organismo. La sua perfezione strutturale è pari solo alla sua ostilità. [...] Ammiro la sua purezza. Un superstite; non offuscato da coscienza, rimorsi o illusioni di moralità.”