XV secolo in Romania, il principe Vlad Dracula vince gli Ottomani in nome del cristianesimo, ma l’amatissima moglie si suicida credendolo caduto in battaglia, senza conforto religioso perchè ha peccato contro la propria vita. Lui rinnega fede ed esistenza umana, per diventare una anima dannata, un vampiro, un non morto, attraversando i secoli con nel cuore l’amore perduto e una brama di morte. Sarà in una Londra di fine Ottocento l’incontro fatale con la reincarnata Mina, come giovane promessa sposa di Jonathan ora vittima delle trame di Dracula, che lo tiene prigioniero in Transilvania con le sue fascinose e pericolosissime amanti-vampire. Le ancestrali forze del bene e del male sono in piena lotta in una città che sta vivendo il modernismo nelle sue molteplici forme industriali e tecnologiche. Mentre conquista Mina incarnando il sogno romantico dell’amore immortale, Vlad seduce sessualmente vampirizzandola l’amica di Mina, Lucy, rendendola una non-morta e costringendo chi l’ama a piantarle un paletto e tagliarle la testa per la sua salvezza. In un inseguimento folle fino al suo Castello, sarà proprio Mina che vorrebbe scegliere la sua stessa dannazione per non lasciarlo, ad ucciderlo, accettando il volere di Lui, liberando entrambi dal destino inesorabile che li lega. Coppola crea la menzogna perfetta, inizia a imbrogliarci sin dal titolo : il Dracula di Stoker, però del romanzo resta solo vagamente lo spunto della trama. Si crea un passato con un amore perduto che dona ombre di un romanticismo barocco al Principe della Notte, non solo confermando il fascino sexy e divistico del vampiro, ma regalandogli quella connotazione di tormento interiore per una solitudine senza fine, per un ricordo d’amore che dà una nuova mitologia al mito. Gentilezza e ferocia, passione e crudeltà, un doppio sottofondo di umanità e mostruosità, un essere potente oltre ogni limite prigioniero di se stesso. La finzione registica ci rimanda a quella cinematografica, una sorta di vampirismo voyeuristico, assistiamo ad un falso vero guardando un film, così assistiamo ad una finta ricostruzione dettagliata storicamente qui nel film, curato, raffinato, esagerato, rutilante di effetti cinematografici omaggianti la storia della settima arte, e poi infarcito di tocchi fumettistici, pulp, feuilleton, pittorici, miscelando poesia e grottesco ad ogni passo di sceneggiatura e di visione. Eppure in tanto manierismo di sontuosa fattura pulsa una sensualità , una potenza del sentimento che travolge i protagonisti e gli spettatori, perché un grande regista sa che la verità unica ed immortale di storie come questa e del cinema è proprio questa : la forza dell’emozione che pervade tutto e tutti.
Dracula- " L'uomo più fortunato che calpesta questa terra è chi trova il vero amore ..." "Il sangue è vita... "
Mina -«C’’è un lato oscuro e sinistro in lui che trovo irresistibile. Non ho mai incontrato nessun uomo con una simile passione per la vita».
Dracula -"..odiato e temuto. Sono morto per tutta l’umanità, Ascoltatemi :io sono il mostro che gli uomini che respirano bramerebbero uccidere. Io sono Dracula. (...) Io vi do la vita eterna,l’amore eterno. Il potere delle tempeste e degli animali della Terra. Venite con me per essere la mia amata sposa, per sempre.(....) Mina sarete maledetta come me che devo camminare nell’ombra della Morte per l’eternità, io vi amo troppo ... per condannarvi.
Mina -"Voi siete il mio amore, e la mia vita per sempre (...)Verrò sì. Non mi importa. Fatevi vostra (..) Portatemi via da tutta questa morte !
Mina "Come è morta Lucy? Ha sofferto molto? " Van Helsing "Sì, ha sofferto molto, ma poi le abbiamo tagliato la testa, conficcato un paletto nel cuore e l’’abbiamo arsa. Finalmente ha trovato la pace!"