Morte, Sensualità, Ricordo, Decadenza, Particolari, , Bellezza, Arte, Pace, Amore, Dolore, Tempo, Simboli, Nomi, Memoria, Polvere, Silenzio .
sabato 1 novembre 2014
domenica 14 settembre 2014
sabato 31 maggio 2014
Preraffaelliti
La
Confraternita dei Preraffaelliti, un gruppo di artisti che sentono
all'unisono di appartenere ad un movimento, che creano una corrente,
che influenzano gli anni a venire. Qualche volta è successo
nell'Arte, nelle sue varie forme, che questa vicinanza di idee si
propagasse in qualcosa di creativo, mi ha sempre affascinato questa
idea, e di come nel tempo ancora si vivesse quell'ispirazione. A
Torino c'è in questi giorni una mostra splendida sui pittori della
Confraternita, e solo per vedere l' Ofelia di Millais varebbe il
viaggio, e lì è tangibile come queste sensazioni in pieno ottocento
di riallacciarsi al percorso storico-culturale medievale, fantastico,
biblico,trascendente, poetico prima di Raffaello Sanzio, quale
spartiacque per una pittura più “razionale”, ancora oggi siano
potenti. Se il passo dopo è stato simbolismo, decadentismo, liberty,
surrealismo etc. ancora il romanticismo attraente di bellezza e
caducità, sensualità e morte, sogno e fantasia, mito, leggende, le
suggestioni della natura, le implicazioni nell' attenzione a temi
popolari e sociali, sono non solo sempre seduttive ma vive in
svariati campi dell'arte, dalla musica alla letteratura, dalla pubblicistica
al cinema. Dante
Gabriel Rossetti, considerato il Fondatore del Movimento, William
Trost Richards, William Hunt, Ford Madox Brown, John Everett Millais,
William Morris, Edward Burne-Jones, John William Waterhouse : ai
temi malati e fantastici di
ognuno di questi nomi, ogni vampiro dello schermo deve
qualcosa.
" Sono già stato qui, | ma quando o come non so dire: | conosco quell'erba davanti alla porta, | quel dolce intenso odore, | quel rumore sospirante, quelle luci attorno alla costa... " - Dante Gabriele Rossetti.
sabato 3 maggio 2014
Gianni Berengo Gardin
Altra interessante mostra fotografica qui a Zena : con gli scatti di Gianni Berengo Gardin, sguardi "puri" sulla realtà, che sia Genova, Milano, Venezia, un campo Rom, il cortile di una chiesa, luoghi di lavoro, per strada, o in una situazione improvvisa apparsa come un epifania. E Lui lì, attento e pronto con fotocamera, pellicola B/N per una visione nitida, senza mediazioni, aperta, ironica a volte, partecipata sempre.
Il
mondo non ha bisogno dell’Arte, sono solo gli animi più sensibili
a sentire l’esigenza di qualcosa che appaghi i loro spiriti; la
maggior parte degli uomini sulla terra ha solo bisogno di cibo, di
acqua, di pace, di tutte le cose di cui ogni individuo necessita per
sopravvivere.
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A
volte è più importante il messaggio che la tecnica ed il ‘brutto’
ci dice qualcosa.
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Io
sono un cronista non un creativo. La realtà la voglio documentare
così com’è, senza stravolgerla ma soprattutto accantonando
qualsiasi tentazione di renderla più accattivante in maniera
artificiale. Ecco perché il digitale non mi piace: si scontra con la
mia mentalità di
fotoreporter.
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C’è
una bella differenza tra fotografia e immagine: la prima deve
documentare la seconda invece può essere creativa anche se non
necessariamente veritiera. Ecco perché mi piace parlare di etica
delle fotografie.
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Io metto dietro alle mie stampe un timbro che dice “foto non ritoccata al computer”. È una sorta di garanzia di genuinità, come si fa con il vino o il cibo
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Io metto dietro alle mie stampe un timbro che dice “foto non ritoccata al computer”. È una sorta di garanzia di genuinità, come si fa con il vino o il cibo