Altra interessante mostra fotografica qui a Zena : con gli scatti di Gianni Berengo Gardin, sguardi "puri" sulla realtà, che sia Genova, Milano, Venezia, un campo Rom, il cortile di una chiesa, luoghi di lavoro, per strada, o in una situazione improvvisa apparsa come un epifania. E Lui lì, attento e pronto con fotocamera, pellicola B/N per una visione nitida, senza mediazioni, aperta, ironica a volte, partecipata sempre.
Il
mondo non ha bisogno dell’Arte, sono solo gli animi più sensibili
a sentire l’esigenza di qualcosa che appaghi i loro spiriti; la
maggior parte degli uomini sulla terra ha solo bisogno di cibo, di
acqua, di pace, di tutte le cose di cui ogni individuo necessita per
sopravvivere.
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A
volte è più importante il messaggio che la tecnica ed il ‘brutto’
ci dice qualcosa.
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Io
sono un cronista non un creativo. La realtà la voglio documentare
così com’è, senza stravolgerla ma soprattutto accantonando
qualsiasi tentazione di renderla più accattivante in maniera
artificiale. Ecco perché il digitale non mi piace: si scontra con la
mia mentalità di
fotoreporter.
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C’è
una bella differenza tra fotografia e immagine: la prima deve
documentare la seconda invece può essere creativa anche se non
necessariamente veritiera. Ecco perché mi piace parlare di etica
delle fotografie.
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Io
metto dietro alle mie stampe un timbro che dice “foto non ritoccata
al computer”. È una sorta di garanzia di genuinità, come si fa
con il vino o il cibo