martedì 24 febbraio 2009

Bastet - la dea gatto

Bast o Bastet è un'antica divinità della mitologia egizia, di norma raffigurata con corpo di donna e testa di gatto con un sirto in una mano e un cestino nell'altra o come una gatta nera . Il suo luogo di culto più importante era la città di Per Bast, che i Greci chiamavano Bubastis, nei pressi dei delta del Nilo, a circa 80 km a nord-est del Cairo, dove furono ritrovati molti templi a lei dedicati.Bastet era la dea che per gli Egizi rappresentava e incarnava la femminilità, la luna e la fecondità, e il gatto,suo simbolo,era considerato come animale sacro in tutto l'antico Egitto al quale venivano dedicati templi, cortei funebri pubblici, poesie e invocazioni, e i cui resti mortali erano degni di essere mummificati. Bastet nasce come divinità solare, personificando il calore benefico del sole, al contrario di Sekhmet che ne incarna il calore bruciante; solo in epoca greca venne assimilata ad Artemide, diventando così una dea lunare. Bastet è indicata figlia di Ra, oltre che come uno dei suoi “occhi”, ossia che veniva inviata per annientare i nemici dell’Egitto e dei suoi dei. È una dea dal duplice aspetto, pacifico e terribile: nella sua forma di gatta o di donna gatto è la dea benevola, protettrice dell’umanità, dea della gioia e delle partorienti; nel suo aspetto feroce è nota per le sue collere, rappresentata con testa leonina, ed identificata con Sekhmet, la Possente, dea della guerra (oltre che della medicina). Come tutti i felini è attraente e pericolosa assieme, dolce e crudele: è il simbolo della femminilità, la protettrice del focolare e della maternità, ma è anche pronta a lottare quotidianamente col serpente Apophis, colui che contrasta la corsa della barca solare e delle forze benigne della creazione. In una delle tombe della valle delle regine è raffigurata portando dei coltelli per proteggere il figlio del re, e si dice che abbia partorito ed allattato il faraone, del quale sarebbe la dea protettrice.
Suo attributo era il sistro, strumento musicale creato da Iside, e detenuto anche da Hathor; uno degli appellativi della dea gatta era “Signora delle Bende”.I riti in onore di Bastet erano incentrati sull’idea della purificazione e la profumazione, con riferimento alla purificazione femminile durante il ciclo mestruale.Dopo la fine della lunga era faraonica furono scoperte moltissime statue di Bastet, adorne di ori, con le code che accompagnano il corpo girate verso destra, doni, profumi e tesori. Bastet seduce e incanta, in lei vi sono il maschile solare e il femminile lunare, la forza luminosa a tutti palese e la potenza indipendente e misteriosa, segreta, femminina, lunare.Bastet era la Signora dell'amore, della gioia, del piacere, della danza e del canto e sotto la sua protezione erano posti gli animali a lei sacri, i gatti, ma anche chi incarnava questi aspetti di indipendenza e di fascino misterioso, di fragilità e di bellezza, quindi i bambini e le donne. Il culto di Bastet includeva rituali di purificazione e di profumazione.
E' probabile che essa fosse associata ai cicli mestruali e alla fertilità,per cui la profumazione e la purificazione implicate nel suo culto rappresentavano la purificazione che il corpo femminile effettuava attraverso il ciclo mestruale. Inoltre il gatto era un simbolo di disponibilità sessuale. Il profumo di Bastet sarebbe dunque stato l’odore della seduzione. Bastet era anche una divinità della musica e della danza e, come Hathor, la dea vacca, era associata al sistro, uno strumento musicale che produceva un suono vagamente paragonabile ai sonagli. Quando il sistro veniva suonato nella celebrazione di queste divinità, sulla sua estremità veniva frequentemente incisa l’effigie di un gatto (Bastet) Bastet incarna ciò che di più intimo e femminile è rinchiuso dentro di noi e attende, a volte, unicamente di emergere: la sensualità e la dolcezza, il fascino e la generosità, l’amore e la passione, il desiderio e il piacere, la vita che rifulge in tutta la sua pienezza.
La dea gatto Bastet, nella sua originaria forma aggressiva, veniva rappresentata come una leonessa guerriera. Spesso è collegata alla leonessa Sakhmet, una potente e selvaggia dea che sputava fuoco contro i nemici del faraone. Tuttavia, come tutti i gatti, essa aveva i naturali impulsi di un predatore. E talora rappresentata come figlia del dio sole Ra, mentre decapita Apophis, serpente dell’oltretomba. La trasformazione di Bastet da guerriera a pacificatrice potrebbe essere il riflesso di un cambiamento politico nell’antico Egitto, o semplicemente rappresentativa della diffusione del gatto domestico nelle dinastie più tarde.
Qualsiasi evoluzione culturale o spirituale abbia potuto influenzare il suo culto e la sua simbologia, Bastet è comunque un archetipo che sintetizza l’addomesticamento delle forze selvagge e bestiali nella natura umana. Essa è la personificazione della civiltà e il trionfo della diplomazia sul conflitto.

6 commenti:

  1. Cara e sinuosa Felì,
    e io che ho navigato e navigato per trovare dati su Bastet e poi farne un riassunto... cribbiooooooooooooo!!
    Bastava che venissi qui: c'è di tutto e di più!!
    Sei sempre bravissima Felì....
    Supermiaoooooo e profumatisima serata!!

    p.s. - Il mio post era dedicato a te....l'avevi notato figlia di Bastet?? (guarda l'etichetta) groooooonnnnn.....

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  2. Bella e dolce PASTY, grazie delle belle parole
    il tuopost è bellissimo. La Fea Bastet è meravigliosa, non può che ispirare cose interessanti. Un bacio mia cara.
    Si mi era sfuggita l'etichetta, e pensa che ogni tanto lo sguardo mi ci cadeva. gggrrrrr

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  3. Leggere queste cose...mi interesso ancora di piu,sui gatti...
    A me i gatti piacciono molto volevo conoscere di piu di loro,e come ho appena letto ho capito quanto fossero importanto i Felini nell'antico Egitto..

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  4. Prenderò 10 nella ricerca sugli dei dell'Antico Egittoo xD

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  5. otto fogli non mi basteranno per scrivere questa cosa meravigliosa

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