Antoine Doinel è solo un adolescente parigino, si sente spaesato nel mondo degli adulti, che non cercano di comprenderlo, anzi per tutti loro è un impiccio, nessun affetto e comprensione, solo regole fredde a cui lui si ribella sistematicamente per attirare attenzioni, e ottenendo solo disprezzo e isolamento. La realtà è una madre fatua e disaffettiva, un patrigno superficiale ed egoista, una piccola casa non vissuta, un maestro stupido e feroce, un autorità punitiva e lontana, ma è anche l'amico Renè, i libri di Balzac, il cinema e le foto delle locandine con le immagini dei film da rubare, la scoperta della città con la sua Tour Eiffel, magnifico mostro d'acciaio che tutto osserva e domina. Antoine ne fa di tutti i colori – fa i 400 colpi come dicono in Francia – esasperando i “grandi “ che se ne sbarazzano definitivamente mandandolo in riformatorio. Dove assistiamo ad uno strano interrogatorio psicanalitico intimo e gelido a cui lui risponde con franchezza ed ingenuità ironica. Ma anche qui chi sorveglia si distrae e Antoine fugge, corre libero verso il mare tanto agognato e mai visto , per lui è la libertà, arriva alla spiaggia , rallenta , si bagna sul bagnasciuga, ma le onde s'infrangono sui si piedi e suoi sogni, oltre è oceano, impossibile da valicare, oltre è il futuro. Non può che voltarsi indietro verso i suoi inseguitori, verso di noi e guardarci in camera sconfitto, arrendendosi a diventare anch'egli un adulto. Fine. Possiamo solo sperare che sia un adulto che non dimentica cosa si prova ad essere giovane. Truffaut al suo primo lungometraggio crea la poetica della Nouvelle Vague e del suo cinema personale, dolcemente attento, mai sentimentalistico, mai ricattatorio, puro, semplice, netto come il suo bianco/nero , ma carezzando i suoi attori con le sfumature dei grigi. Attingendo dalla vitalità di un bambino particolarissimo come Jean-Pierre Léaud, facendone un amico per la vita di tutti i giorni e un alter-ego cinematografico incredibile che vivrà in una serie di film, caso unico nel cinema, di un personaggio seguito dal regista nel suo evolversi con vari film per quasi vent'anni, non sequel, ma viva storia raccontata di un ragazzo che imparerà ad amare, sbagliare, crescere, vivere, un ragazzo che si chiama per sempre Antoine Doinel.
François Truffaut : - Il ragazzo che non aveva mai visto il mare e fuggiva per vederlo, era ispirato a un ricordo di famiglia, a proposito di mia nonna che diceva una frase magnifica: "Ho visto il mare una volta ..... alla Paramount". Intendeva dire al cinema. Non vi pare una frase magnifica? -
A Complete Unknown e la svolta elettrica di Dylan
-
*A Complete Unknown* è un film molto bello e molto importante, in rete
fioccano le recensioni a favore (o contro) quindi è il momento di dire la
mia. ...
4 giorni fa
Ciao fel, un film più che veritiero nella sua tristezza.
RispondiEliminaSono tanti ancora ibambini che non hanno mai
...visto il mare.
RispondiEliminaCiao Fel,grande film,una storia che può essere considerata vera,vedendolo ho sentito una sensazione di impotenza e di disagio,molto bella la scena del mare,dove lui vede la libertà,ma per poco.
RispondiEliminaQuesto è un film che fa capire molte cose,come non diventare troppo aridi da adulti,e cercare dentro di noi di rimanere un pò bambini.
Mi piace il modo di recitare di questo bambino,alla regia un mostro sacro,adoro questo genere di film.
Molto bella la tua presentazione,le tue parole toccano il cuore.
Buona serata Fel.
Un abbraccio.
Cara Stella, quanti ragazzi sono pieni di cose e non di affetto e attenzioni oggi, passano gli anni, ma molti problemi restano immutati. Quel mare è sempre un sogno lontano .....
RispondiEliminaUn grande abbraccio e complimenti ancora per il tuo 1.000° per te miagolii assortiti
Ho visto più volte questo film malinconico.
RispondiEliminaE ogni volta ho scoperto nuovi dettagli.
Sempre caro mi fu quest'ermo blog,
RispondiEliminaE questa poltrona, che da tanta parte
De l'ultimo orizzonte il guardo esclude.
Ma sedendo e mirando, interminato
Spazio di là da quella, e sovrumani
Silenzi, e profondissima quiete
Io nel tuo blog mi fingo, ove per poco
Il cor non si spaura. E come il vento
Odo stormir tra queste parole e immagini, io quello
Infinito silenzio a questa voce
Vo comparando: e mi sovvien il pensiero tuo,
E le immagini dei film, e la presente
E viva, e 'l suon di te. Così tra questa
Infinità del tuo post s'annega il pensier mio:
E 'l naufragar m'è dolce in questo mare.
Eh si Fel, questa volta mi hai proprio rapito, come l'Infinito rapì il Leopardi a cui dedico il mio parafrasare di quel poema a te.
Perchè parlando di Truffaut mi colpisci nell'animo in quanto uno dei miei registi preferiti. E quelle tue parole sul bianco e nero quando dici che con questo " accarezza gli attori", bellissima frase Fel.
Truffaut e il bianco e nero, due binomi inscindibili, perchè forse grazie a questo regista mi sono appassionato di cinema, quel cinema di qualità che tanti ci ha fatto riflettere ed emozionare.
Hai detto tutto tu in questo post quello che penso di questo film. Lasciami aggiungere che la scena finale del mare è stata definita come il finale più bello mai girato e un finale perfetto, da manuale.
Grazie per queste sensazioni Fel.
Lorenzo
Miao Capitano, vera perchè un po' un diario per Truffaut, vera per la recitazione spontanea di Jean Pierre Léaud, vera per lo stile in cui e' stata realizzata, vera perchè certi problemi hanno solo cambiato prospettiva non essenza. La scena del mare è stupenda, stringe il cuore per sempre, forse per questo è rimasta un po' di quella commozione nel post. Un abbraccio a te amico mio, che hai dentro sempre vive fantasia e poesia, proprio come un fanciullo giocoso. fffffffrrrrrrrr
RispondiEliminaHallo Alfa, si e' uno di quei film che non solo non ti stanchi di rivedere, ma che ogni volta ti fa scoprire cose nuove, anche su te stesso. Un saluto gattosissimo maiooooo
RispondiEliminaGrazie a te Lorenzo delle belle parole, e di aver abbinato una delle più belle creazioni dell'umano sentire al mio blog ... molto affine d'altronde uno che di cognome faceva Leopardi qui si sarebbe sentito a casa miaoooo
RispondiEliminaHo amato sin da picola il cinema, ma proprio da adolescente ho scoperto il mondo di Truffaut , ha significato la scoperta di nuove cose per me e le mie amiche di sempre, cercavamo quei film , era più difficile allora, poi ce li vedevamo con dei full immersion notturni, splendide storie e cari ricordi. Un bacione miagoloso Lorenzo con briciole di quegli Amaretti ...... miaoooo
LucyFel, stavolta hai fatto di più che spargere profumi e luci, stavolta hai trasmesso sensazioni nell'anima altrui. Sei brava Lucy. Per un attimo ho sentito i miei piedi bagnarsi nel mare, mi sono voltata indietro e ho vissuto fotogrammi del mio passato e di altre vite, che mi sono venute incontro. Di quest' attimo provato ne ho fatto tesoro, perchè se oggi vedo il mare con tutti i suoi colori, un tempo io vedevo solo in bianco e nero e non conoscevo il mare.
RispondiEliminaCredo ke tu mi abbia compresa in queste mie espressioni.
Bellissimo anche il commento di Lorenzo, più ke meritato!
Stasera ti abbraccio, non tristezza, ma con la felicità di aver fatto mio un frammento di un film che non ho mai visto, che penso di non vedere perchè vorrei ricordarlo così, proprio come tu me lo hai trasmesso!
Grazie!
Che cosa particolare mi hai detto EliJoe, non vuoi vedere il film perchè ti resti l'impressione del mio post, ma vedilo cara, è veramemnte molto bello, e vedrai che è come nello scritto. Certo che comprendo le tue frasi, ci sono momenti che ci spalancano mille altri passati, presenti e futuri. Un bacio mia sorellesca a-micia un .... mare di fusa miao
RispondiEliminaSempre io.
RispondiEliminaBellissima la frase di tua nonna. La trovo semplicemente bellissima!
Beh, buon sangue non mente!
'notte, LucyFel!
Come sempre non sbagli un colpo. Ti auguro almeno altri 399 buoni film da vedere. Io ho scoperto I 400 colpi tardissimo, quasi per sbaglio (ahi, la mia cinefilia perde mordente), ma me ne sono innamorato subito.
RispondiEliminaInserisco questa recensione come la miglioire della settimana nella pagina Facebook del mio blog.
http://www.new.facebook.com/pages/A-Gegio-film/114712391784
E' proprio quel non cadere mai nel sentimentalismo che fa di Truffaut un regista di pregio, al contrario di tutti quelli che, invece, se ne avvalgono nell'arte cinematografica, per far leva su quelle emozioni di puro impatto epidermico, fermandosi però alla superficie, senza obbligare lo spettatore ad analizzare ed analizzarsi.
RispondiEliminaNon è nell'obiettivo di Truffaut il traguardo di comunicare attraverso una commozione superficiale, e diciamolo pure, spesso furbesca ed ipocrita.
I temi dell'adolescenza sono difficili da trattare, perchè di solito chi ne parla ha superato ormai quell'età, e cadere nella retorica e nello spleen è assai facile, così come anche salire sulla cattedra ed improvvisarsi giudici nella morale codina di condanna o di assoluzione.
Non ho visto questo film, Lucy, ma conosco Truffaut attraverso altre sue opere, per non concordare sul suo profilo che tu, attraverso questa sua opera, hai magistralmente disegnato.
Sono incantata da quel finale, Lucy, che non ho visto, ma che attraverso le tue parole sento di amare.
Impeccabile come sempre nel tuo stile, ed estremamente coinvolgente, questa tua recensione.
Un bacio, Luce
Marilena
Sei la solita folle entusiasta EliJoe ..... non è la mia di nonna,leggi con più calma,è quella di Truffaut : l'idea del mare mai visto come simbolo di libertà proviene da questa frase, come tante altre cose del film che sono autobiografiche. Miaooo stregatta distratta
RispondiEliminaA LucY, ke importa di ki era sta nonna....la frase è bella lo stesso e tu sei una GRANDE nelle tue recenzioni e presentazioni!
RispondiEliminaKe un bacio a quella dolce e adorabile nonnetta, uno alle nostre e x te milioni, anzi miliardi di fusa con bandana e rossetto!
Carissima micia,
RispondiEliminaquesto è uno dei miei films preferiti.
Ricordo di averlo visto x la prima volta con mio padre (non è cosa rara: come sai, era lui il maestro trascinatore, il coinvolgente adoratore del cinema...).
Ricordo di aver pianto nella scena finale... intensa, immensa, disarmante. Secondo me, una delle più belle nella storia del cinema.
La frase della nonna è stupenda... come te,
che sai raccontare e comunicare le immagini in modo unico, tanto da trasmetterle anche a chi non le ha viste...
Un abbraccio grande, con amore, da Claudia Moon, Trombetta Romana e Bolo di pelo!
Adoro Parigi e l'ambientazione di questo genere di film...ed ecco arrivare all'orizzonte un altro DVD che si aggiunge alla mia famigerata mensola! :D
RispondiEliminaGrazie Feli!
Ciao Fel,passavo da queste parti,auguri anche da parte mia a Claudia Moon.
RispondiEliminaCiao Fel.
Un bacio.
Miao Gegio, grazie anche per FB non so se riesco a entrare a vedere non essendo iscritta, proverò. 399 film , mi sa che sono 3999 che mi mancano, ma c'è tempo. Eh si è un film di cui non puoi che innamorarti ......
RispondiEliminaMarilena è uno dei finali più belli che abbia mai visto, riesce ad essere struggente senza essere inutilmente smielato. Lo sguardo di Antoine resta nei nostri occhi per sempre una volta incrociato.
RispondiEliminaSi è un finale per la mia Escura miaooooooo
La mia matta stregatta rossa , un miliardo di fusa a te fffffffffffffrrrrrrrrrrrrrr
RispondiEliminaMiaoooo Micia Lunosa questo film è tutto tuo, nel giorno del tuo compleanno è il titolo perfetto, quel mare che sa di libertà , di vita, di sogno è il tuo mare trasparente e profondo, calmo e tempestoso. Sei tu .
RispondiEliminaCon amore infinito la tua a-micia sperduta Lucy
Infinite carezze alle due fedifraghe miaaooooo
Crollerà quella mensola Vittoria, ma uno spazio per Antoine Doinelle ci sta sempre.
RispondiEliminaUn abbraccio mia cara scozzesina sognante Paris
Claudia Moon ne sarà lusingata Capitano,
RispondiEliminala mia cancerina dolce che si aggira nei tuoi stupefacenti racconti tra gatti e magie .....
Truffaut mi ha sempre fatta entrare nel mondo francese che io adoro. In special modo in quello parigino. Giustamente è stato detto senza sentimentalismi, è vero ed è proprio quella la sua forza.
RispondiEliminaUn neorealista alla francese dove i personaggi sono nudi di fronte all'obiettivo ( vedi effetto notte).
Forse il suo primo vero film autobiografico.
Grazie per questo bellissimo post
Doriana
Mai visto e mai sentito, devo rimediare perchè quando la malinconia la fa da padrona...io ci sono.
RispondiEliminaSei superbamente splendida nei tuoi post
ciao bella miciamicamia ^_^
Grazie capitano!
RispondiEliminaUn saluto da Claudia Moon,
Bucixina e Titti
Hallo Doriana, si un momento di realtà ma con il sapore della poesia più impalpabile ......
RispondiEliminaE' stato il primo lungometraggio di Truffaut, un grande inizio , di quelli ch esegnano un epoca per sempre ..... un bacione miagoloso
Miao Musotta, è un film dalla sottile malinconia ma dalla bellezza straordinaria.
RispondiEliminaUn bacio grande e mille coccole. fffrrrrrrrrr
Lunosa il Capitano è un vero Gentilgatto .....
RispondiEliminanon l'ho visto questo film, ma mi piacerebbe vederlo!
RispondiEliminabuon weekend
^_______________^
è bellissimo da non peredere Pupy miaaooo
RispondiEliminaBuon Week ffffffffffffrrrrrrrrrrrrr
E poi c'è quel finale...
RispondiElimina..... meraviglio , così triste e e vero, così poetico e universale. Fusa a profusione Alfoso
RispondiEliminaera meraviglioso .... Alfa ... la devo smettere di perdermi le lettere .... ma miao è più forte di me ffffffffffrrrrrrrrrrrrrrr
RispondiEliminaadoro i gatti e quel mondo di insaziabile curiosità che appartiene loro.
RispondiEliminaun sorriso felino..
..njara
Miaooo Njara, grazie di essere passata qui ci sono mici, film, arte, amici , follia e accoglienza. MMiagolii e fusa assortite
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