Jimmy e Rose sono due giovanissimi amici che passano il loro
tempo  sulla spiaggia di una piccola
cittadina irlandese, un po’ annoiati  studiando con fare sardonico  e fantasticando storie  stravaganti sulle persone che incontrano,
sfuggendo alla loro realtà  piuttosto frustrante,
lei vorrebbe diventare scrittrice ed annota ogni cosa che vede, mentre lui ama
la musica e suonare il pianoforte, la musica è  unico legame  il padre sassofonista  fallito e alcolizzato. Nelle loro
peregrinazioni tra rocce  pallide s’incendiano
i loro desideri giovanili,  Rose si
propone di sedurre un addetto del circo di passaggio per ingelosire l’amico,  mentre Jimmy si è invaghito di una misteriosa
signora straniera , che scopre poi essere una cantante . Inizia a corteggiarla,
 la segue ovunque  scoprendo che lei sa stranamente tante cose
della sua  vita .  E mentre il padre lo deve pagare per vederlo
suonare con lui il sax ,  il ragazzo istintivamente
accompagna  la misteriosa  Renè  in
un locale mentre lei canta in modo struggente Stardust.  Renè   è in realtà sua  madre,  Jimmy
anche se scopre che si sta innamorando di sua madre non demorde,  nessuna legge  naturale la sente come  autorizzata a decidere per lui .Ma non basta
a riprendere un dialogo interrotto,   mentre Jimmy malinconicamente  sogna, lei lo saluta per  tornare  negli Stati Uniti dove era fuggita per fare l’attrice,
 e a lui non resta che perdonare il padre
per essere quello che è . Jimmy in chiesa a parlare ad un Dio a cui fatica a
credere , chiede una sorta di riconciliazione dello spirito, un segno , una
specie di miracolo ,  ma all’improvviso  entra  un elefante in cappella :  Rosie ha preso dall’uomo del circo  le chiavi delle gabbie   liberando
 tutti gli animali che ora vagano per la
cittadina .   I due amici ritrovano la complicità di sempre
e forse più profonda perché in quei pochi giorni sono  un po’ cresciuti .  Vi è la dimensione magica  del sogno sovrapposto  alla cruda realtà ,  delle donne che inseguono  se stesse magari madri inconsapevoli, non destinate
al ruolo per natura codificata , come non può essere codificato il sesso e l’attrazione,
sull’amore che forse vale la pena essere vissuto proprio anche nella sua
dimensione onirica, immaginativa, polvere di stelle ……  che aiuta a vivere . In fondo un miracolo  è anche  l’arrivo di una straniera che ti rivoluziona
la vita,  o  animali liberi di girovagare senza regole ed
imposizoni.
Per Claudia che ama moltissimo questo film 












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Grazie Lucy!
RispondiEliminaTu sai quanto amo questo film...
e il tuo post è perfetto!
Ti voglio bene.
Cla
Una bella trama,una bella storia.
RispondiEliminaCla lo so che ti è rimasto dentro negli anni, per questo te lo dedicato . In fondo come il titolo originale - The miracle - anche un film in certi momenti può essere un ispirazione per continuare. Un abbraccio micia
RispondiEliminaun po' particolare Costantino, e a me piacciono le cose strane . Saluti felini
RispondiEliminae bisogna riconoscerli i miracoli, quando ce li troviamo davanti.
RispondiEliminaforse il miracolo è proprio il saperli vedere e farne un qualche uso. Ma come si diceva in commentando un tuo post i terrestri sono così distratti ........ miagolii assolati
RispondiEliminama sai che e' vero...! forse tocca saperli vedere.
Eliminasembra molto carino!
RispondiEliminaSi Alpexex credo che ci siano in giro ma spesso ci trastulliamo di più con i problemi che con i piccoli miracoli quotidiani. Bye
RispondiEliminaAltro film di cui non sospettavo l'esistenza... il momento dell'ingresso dell'elefante dev'essere indimenticabile... :)
RispondiEliminalo è Isabel, strambo ma affascinante. miaooooo
RispondiEliminaNotevolmente fantastico Zietto caro, è un finale carartico di quelli che mi piacciono .
RispondiEliminafffffffffffrrrrrrrrrrrrrr
Passo per un saluto Lucy ed un grazie per le tue parole nel mio blog.
RispondiEliminaTvb e non ho mai smesso di passeggiare sul tetto di questo blog in compagnia dei tuoi amici felini!
Un bacione EliJoe mi manchi, ma lo so che passeggi, un filo misterioso ci unisce. miao
RispondiEliminaBel ricordo, è un grande troppo spesso dimenticato Neil Jordan ...
RispondiEliminaè vero Ally, ha temi strani e io ci sguazzo .... miaoooùùùùùùùùù
RispondiEliminadelle donne che inseguono se stesse magari madri inconsapevoli, non destinate al ruolo per natura codificata , come non può essere codificato il sesso e l’attrazione, sull’amore che forse vale la pena essere vissuto proprio anche nella sua dimensione onirica, immaginativa......
RispondiEliminaHo estrapolato dalla tua recensione questo passaggio che molto mi ha colpito perchè lo trovo indiscutibilmente condivisibile, una verità fondamentale che, se fosse realmente accettata, ci renderebbe tutti migliori.
La libertà di essere al di là dei ruoli imposti, di gestire le proprie emozioni senza tema di essere colpevolizzati, ci aiuterebbe, forse, a riportare le cose nel loro ordine più giusto (se esite, poi, un ordine giusto).
I ruoli spaventano così come quei sentimenti, passionali e sanguigni che travalicano la linea del sangue e non tengono di conto proprio i ruoli: ma solo un ragazzo con un'anima ancora innocente può vivere questo travaglio senza rimanerne schiacciato, inchiodato alla croce del peccato ma, piuttosto, a mantenere intatta la capacità di sognare e di amare, in tutta purezza, al di là dello spauracchio dei legami precostituiti.
Prima di essere madri o figli siamo persone, universi complicati anche laddove sembra ci sia solo elementarità, con sogni e desideri non sempre facilmente accantonabili, molto spesso non assoggettabili alle norme e alle leggi etiche e morali che vorrebbero che una donna che ha concepito sia essenzialmente madre, mentre un figlio debba sentirsi colpevole di provare desiderio fisico per quella donna sconosciuta che è sua madre.
Il film non l'ho visto, Lucy, seppur amo molto questo regista, ma la storia rispecchia Neil Jordan, colori tenui e oscuri che lui, però, ha la capacità di armonizzare e correlare, rendere le sfumature, tono su tono, perchè tutto appartiene all'uomo, il rosa come il nero, il buio come la luce.
Bella la tua recensione, Lucy, rende vivi i protagonisti nelle loro più intime emozioni e noi, lettori, più partecipi.
Brava!
Un bacio......no, anzi due!
Si noi esseri umani ci uccidiamo con mille sovrastrutture, e di solito le più inutili, ci uccidiamo perchè distruggiamo la parte più istintiva e ancestrale, soffocandola di idoli assurdi e malsani. Perciò lunga vita a colori primari, b/n e ogni tipo di sfumatura.
RispondiEliminaUn bacio birulò mia Escura miaooùùùùù
Dovrei vederlo, mi sembra mooolto particolare!
RispondiEliminasi molto Alfoso, miaoooooooàùùùùùùùùùùùù
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