Munch conosce l’angoscia e ne esplora l’essenza specie nei suoi aspetti antiborghesi di morte onnipresente, amore tortuoso che rischia di essere perdita di sè, e sessualità tormentata; tramuta in colore e segni ciò che dentro ognuno di noi si nasconde, sino a quell’ urlo dell’anima che stravolge la realtà intorno e fa tremare ogni cosa esterna a noi come già trema all’ interno. Il mondo prosegue indifferente , ma l’Arte sa renderlo palpabile e visibile. In Munc impressionismo, simbolismo, naturalismo, coesistono e vengono superati correndo verso l’anarchia dell’espressionismo ma senza aderirvi, restando ai margini di tutto, vagabondando tra sensazioni e stili tecnico-artistici. Soffrendo vita e creazione, le sue crisi nervose sono specchio di quelle dell’uomo moderno che affronta, o teme, l' inconscio e guarda dentro di sé con terrore. Amo moltissimo il suo essere al di fuori di qualsiasi corrente, di qualsiasi teoria, di qualsiasi tecnica, ma riuscendo ad accoglierle ristrutturandole in modo nuovo. Questa mostra genovese ha riattraversato uomo e opera seguendone il percorso, eludendo le cose più note , portando cose di collezioni private, con uno sguardo originale su le diverse tappe, con le diverse operazioni tecniche usate e i momenti meno conosciuti del suo fare e della sua vita. E chiudendo con l’eredità lasciata in artisti lontani ma in empatia nel saper guardare la realtà e l’io, senza sovrastrutture e destrutturando gli strati di un comune sentire omologante, come nel caso della rilettura fatta da Andy Warhol che chiude questo viaggio nell’ opera di un artista, ma soprattutto nelle viscere ancestrali e intime dell’essere umano.
"Una sera passeggiavo per un sentiero, da una parte stava la città e sotto di me il fiordo -il sole stava tramontando- le nuvole erano tinte di un rosso sangue. Sentii un urlo attraversare la natura: mi sembrò quasi di udirlo. Dipinsi le nuvole come sangue vero. I colori stavano urlando. "
…si dipingeranno esseri viventi che respirano e sentono, soffrono e amano. Sento che lo farò, che sarà facile. Bisogna che la carne prenda forma e che i colori vivano.
Senza paura e malattia la mia vita sarebbe una barca senza remi.
Dopo aver acceso la lampada vedo improvvisamente la mia ombra enorme che va dalla parete al soffitto. E nel grande specchio sopra la stufa vedo me stesso, il mio stesso volto spettrale. E vivo con i morti, con mia madre, mia sorella, mio nonno e mio padre, soprattutto con lui. Tutti i ricordi, le più piccole cose, vengono alla superficie.
L'arte si nutre del sangue dell'artista.
Dal mio corpo in putrefazione cresceranno dei fiori e io sarò dentro di loro: questa è l'eternità.
Gran bella mostra, Munch è veramente un grande (vabbe' è un'ovvietà), una mostrada vedere assolutamente. Invidia.
RispondiEliminaMunch è fantastico, affronta temi così vividi e personali a noi tutti con la forza del colore, della follia, della lucidità, dell'introspezione, del mettersi a nudo. E' una bella mostra, da vedere assolutamente anche perchè vi sono inedite che difficilmente si rivedranno essendo di privati. E pensa che io lo vista nella notte di San Silvestro miaooooooo
RispondiEliminaMolto bravo, anche se non riesce nel miracolo di stregarmi, di catturarmi in rapito stupore come fanno altri pittori. Magari bestemmierò da dentro la mia riconosciuta ignoranza, ma pare quasi uno di quegli artisti divenuti tali per regalare un'unica indimenticabile opera: perché L'URLO è veramente di una grandiosità agghiacciante!
RispondiEliminaUn bacio e un abbraccio.
Caro Nicola, è più che bravo - che forse è la sua caratteristica meno evidente e secondaria - è un innovatore. Ha saputo accogliere i movimenti del suo tempo , stravolgerli ed anticiparne di nuovi. L'Urlo è talmente in noi che ha sovrastato il resto della sua opera, che è invece da riscoprire. Un bacione miao
RispondiEliminaCredo che Munch sia, in assoluto, l'artista che sia riuscito a render visiva, nei suoi dipinti, l'angoscia.
RispondiEliminaL'URLO è, in fine, ne rappresenta l'acme, l'esplosione finale, in realtà abbondantemente preannunciata da tutti gli altri suoi lavori.
Hai assolutamente ragione, Lucy, quando scrivi, in risposta al commento precedente:
L'Urlo è talmente in noi che ha sovrastato il resto della sua opera, che è invece da riscoprire.
Personalmente adoro i suoi "vampiri" e le sue "madonne".
Una mostra davvero imperdibile :)
Bacio
Ho messo tappi di cera nelle orecchie per poter commentare Lucetta ma i colori e i suoni m'entrano ugualmente nel sangue ed escono dai miei occhi così pieni di queste opere stupende e della tua grazia nel presentarle!
RispondiEliminaCosì ti grido un bacio e poi tene urlo altri 100
Marilena e credi che non li adori anch'io quei vampiri e quelle madonne ? stupende ! Imperdibile mostra e vedibile ancora per qualche mese ..... per chi facesse un salto qui .... miao
RispondiEliminaMa Eli mancavano troppo i tuoi urli più acuti di quelli munchiani e pure il tuo musetto ... e anche i pois ....
RispondiEliminaE' bello rileggerti . Ti bacio e ti abbraccio forte ffffffrrrrrrr
Mi mancavi anche tu!!!!!!!!!!!
EliminaE questo te lo dico con la voce del cuore ..... senza gridare!!!!!!!!!
Tvb gattina!
grazie micina elisosa un bacio felinissimo
RispondiEliminagrazie micina elisosa un bacio felinissimo
RispondiEliminaUn grande evento, spero proprio di visitare la mostra nei prossimi mesi.
RispondiEliminaSpero riuscirai Costantino, è interessantissima. Cari saluti
RispondiEliminaMostra imperdibile davvero...per conoscere altre opere, oltre l'Urlo, di questo grande artista.
RispondiEliminaBuona domenica, Fel.
Proprio così Gianna, da non perdere se possibile.
RispondiEliminaBuona Domenica anche a te
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminaCapisco poco di arte, ma Munch mi sembra l'artista che più di ogni altro ha colto, in maniera visionaria, il lato oscuro del Novecento.
RispondiElimina