Solo
28 anni , 340 quadri, 2800 tra disegni ed acquarelli, una foga violenta per cercare l’essenza di un
io nevrotico e angosciato. Intensa introspezione dei ritratti
di uomini e donne, messi letteralmente a
nudo, con tratto nervoso, impudico, linee contorte, segno marcato, colore eccessivo dai toni cupi e sanguigni, corpi non finiti. Ecco Egon Schiele il cui sguardo si fa tetro e malinconico nel guardare
quello che siamo, con aggressiva distorsione dei tratti esterni per esprimere
il disagio interiore, il vedere un estraneo al posto di se stesso, tragico divenire del conflitto tra vita, sesso e morte. La tensione sessuale si fa prototipo esistenziale in spazi totalmente vuoti come la società e le sue falsità perbeniste, in un disfacimento di corpi e
pulsioni. Persino i paesaggi hanno queste caratteristiche espressionistiche, vaga su loro declino e morte, quella sensazione di malessere dell’io. Anche i desideri primari, si
si trasformano in qualcosa di più artefatto come un erotismo malato, ossessione di un angosciosa
solitudine . Tagliente la crisi morale ed intima che rappresenta in modo
antinaturalistico, facendosi espressione
di quel male di vivere che attanaglia il primo Novecento. Troppo esplicito il suo dire artistico, porre
uno specchio distorto, ma veritiero, davanti alla società vuol dire far scandalo,
tanto da finire persino arrestato per l’immoralità
dei suoi rapporti e le oscenità dei suoi disegni. Sarà l’incontro con Edith ,
che diverrà sua moglie, che trasforma in modo più positivo la sua visione della
vita, il mondo inizia ad avere una visione più naturalista, l’unione dei corpi diventa
unità degli esseri, l’immagine di una famiglia la sensazione di un futuro che non
sia solo morte, ma che è ancora incerto, non dà una totale serenità, armonia esiste sempre la consapevolezza che la fine è ancora lì ad un passo : ed infatti l’Europa entra in guerra, il disorientamento personale si fa tragedia
degli Stati. Saranno anni terribili, lui
è chiamato alle armi, e ad un mese dalla conclusione del conflitto mondiale l’epidemia di Spagnola distruggerà le ultime risorse dei popoli , uccidendo anche
sua moglie incinta di sei mesi e tre
giorni dopo la breve vita di Egon. Forse quegli abbracci disarticolati senza
amore di quei corpi estraniatamente nudi
e fragili, possono essere anche qualcosa di più che disagio, per trasformarsi in comunione vivificante, ma un artista attento sente che è una chance che la roulette della vita fa uscire forse
una volta, per poi girare ancora la ruota inesorabilmente su numeri
sconosciuti
Schiele : « L'Arte non può essere moderna, l'Arte appartiene
all'eternità. »
In palude con Ottodix
-
NOTE SINTETICHE ALL'ASCOLTO DEL DISCO
GENRE - Electro alternative - art pop
DOVE ASCOLTARLO qui
LABEL - VREC Music Label
PARTICOLARITA' - Raccolta ...
6 ore fa
La sua arte è eterna, senza tempo ... grande questo mio omonimo ;)
RispondiEliminaQuesto commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminaUn'altra delle infinite manifestazioni della grandezza umana nell'Arte!
RispondiElimina(Anche se devo dire che nella mia immensa ma sincera ignoranza lo trovo migliore nei paesaggi che non nelle figure umane per cui è famoso)
Un artista già sentito ma non mi sono mai soffermato sulla sua arte. Sicuramente un pittore di rottura rispetto ai canoni del suo tempo.
RispondiEliminaGrazie alla tua descrizione ho potuto conoscere un maestro che altrimenti da solo non avrei mai scoperto.
Quindi un plauso e un grazie infinite
Lorenzo
Miao Ally, l'arte Di Schiele è tormentata e affascinante, può a volte quasi essere fastidiosa per la verità che è insita in quei tratti nevrotici e disperati.Un bacio
RispondiEliminaps
Ci ho studiato un po' : Egon = Diego ?
L'Arte può essere anche disturbante, e questo con Schiele accade quasi sempre, gaurdando quei corpi deformati dal suo tratto angosciato,
RispondiEliminasopratutto perchè parla alla nostra angoscia.
Forse i paesaggi hanno quelal velatura di distanza da renderlo mno inquetante, ma il disagio è il medesimo.
Un abbraccio felinosissimo Nicola e fusa a profusione al bel Isidoro miaooooùùùùù
Il mondo di internet ha questa capacità di portarci in giro per il mondo e le informazioni anche da casa, e in un tempo immediato, trovo sia una possibilità fantastica. Grazie Lorenzo , fusa e miagolii
RispondiEliminaL'arte DEVE essere anche disturbante, è una delle sue tante prerogative, di cui Egon Schiele, si avvale per mettere in risalto le angosce, le solitudini e le nevrosi in questi suoi ritratti.
RispondiEliminaConoscevo solo qualcosa di questo artista ma, in questa tua galleria, Lucy, io ci ritrovo il ritratto dell'umanità così come è nella sua essenza, dove si evidenzia, nei gesti trattenuti, negli sguardi tormentati, nei corpi abbozzati, la pesantezza esistenziale dell'anima.
Una umanità incompiuta, che si rivela al nostro sguardo: e siamo noi, davanti ad uno specchio.
Meravigliosa la chiave di lettura che dai sulle opere, e la vita, di Egon Schiele.
Ci sarebbe da scriverci una storia se, la vita, non l'avesse già scritta!
Grande Lucy :))))
Brava, Egon è Diego in tedesco ;)
RispondiEliminaGrazie Marilena, amo molto la pittura espressionista, esprimere ciò che è dentro utilizzando le immagini esterne. Far parlare l'umanità attraverso segni, colori, tratti, ritratti, o un albero spoglio che cerca di resistere. Un umanità dolente in un fine Impero di una Vienna d'oro zecchino alle soglie di una guerra, la stessa dolente umanità che lo guarda oggi è si riconosce .
RispondiEliminaUn bacio da fin-de-siècle mia cara
Anni di Sherlock Holmes e Diabolik qualcosa hanno prodotto ..... Miao miao Diego ffrrrrr
RispondiEliminaSchiele non dipinge, viviseziona!
RispondiEliminaCiao Fel,
RispondiEliminagrazie x questo intenso ed appassionato post dedicato a uno dei miei artisti preferiti... In casa di mia madre c'è ancora la 'striscia', omaggio a Schiele, che avevo dipinto ai tempi della scuola (una delle poche cose che sono riuscita a recuperare...).
Inevitabile ed automatico il 'ponte' mentale con Klimt (altro mio preferito, di cui tu hai già raccontato) e l'amicizia che li unì... una Luce!
Ti abbraccio
Cla
Hallo Gio, ben passato nel mio mondo felino.
RispondiEliminaDirei una analisi sintetica molto appropriata.
Miaoooùùùùùùùùùùùùùùùùù
Si l'amicizia di Klimt fu sempre generosa ed illuminata a far conoscere ed agevolare l'arte difficile di Schiele. Si anch'io ho sempre avuto una passione per l'arte di quel periodo che affondava sempre più nel dolore.
RispondiEliminaUn bacio oro e nero micetta
Guardando le sue opere queste sembrano recentissime, attuali come non mai. Eppur è trascorso quasi un secolo!
RispondiEliminaQuesto vuol dir esser diversi, esser fuori dal tempo, proiettati già in un mondo che ancora non esiste.
Egon Schiele diverso nella sua introspezione lo era perché sapeva d'eser molto più avanti del suo tempo!
Ciao micetta. Sto tipo m'è piaciuto!
Elisena
Stregotta a pois è proprio vero ci sono persone che hanno una visione talmente ampia da travalicare i propri tempi.
RispondiEliminaUn bacione grandissimo fffffrrrrrrrrr
artista complesso , grande attenzione al colore ed alle espressioni dei soggetti
RispondiEliminaArte e vita si mescolano nel colore.
RispondiEliminaMiao Giardi
Grande artista, ma le sue opere mi angosciano, fel.
RispondiEliminaBaci
Cara Gianna probabilmente la vita angosciava Egon come molto spesso anche noi,solo lui sapeva renderla visibile a tutti noi. un bacio
RispondiEliminaUna tensione affascinante, un'espressività così forte non può che attirare l'attenzione ed emozionare, non dico comprendere o condividere, sicuramente anche infastidire... Credo provochi sempre qualche tipo di reazione, non credo che qualcuno possa vedere certe opere e pensare "non è il mio genere, non mi dice nulla" o trovarle "semplicemente belle" o "semplicemente brutte".
RispondiEliminaCiaaao!
Una storia tragica, una potenza artistica impressionante e molto rappresentativa di quegli anni.
RispondiEliminaMolto bello questo post.