Phillip "Pip" Pirrip è un orfano che vive con la bisbetica sorella
e suo marito Joe, un fabbro dal carattere buono e molto affezionato al ragazzo.
Un giorno vagabondando per il cimitero
del paese incontra un forzato evaso, e malgrado il terrore che gli ispira lo aiuta.
Tempo dopo la ricchissima e stravagante Miss Havisham, lo ingaggia come
compagnia per la sua protetta Estella, bellissima fanciulla anch’essa orfana, a
cui la Signora insegna ad essere crudele con gli uomini per vendicarsi del
torto subito anni addietro quando il
giorno del matrimonio, il futuro sposo le fece arrivare per missiva il suo
abbandono. Da quel giorno il tempo per lei si è fermato, vive richiusa nella
dimora fatiscente, chiuse le imposte, con la sala del pranzo ancora addobbata
come allora, la torta putrescente e ragnatele e polvere ovunque, con lei paralitica
che si aggira ancora vestita di trine e pizzi dell’abito da sposa ormai logoro. Pip passa anni tra le bizzarrie della vecchia signora e le cattiverie di
Estella che naturalmente ama, fino al giorno che viene espulso da quel folle
mondo. All’improvviso un misterioso benefattore gli dà la possibilità di
diventare un gentiluomo della City londinese , riempendolo di grandi speranze. Qui sperpera e dimentica chi lo ha
molto amato ma non è più consono al nuovo status, come il cognato Joe. Ritrova Estella
diventata una bellezza molto ambita, che gioca a spezzare cuori, proprio come era destinata. Lo scoprire che l’aiuto economico gli è arrivato dall’ex
forzato che ha fatto fortuna, sconvolge Pip.
Inizia comprendere che altri sono
i valori a cui si deve dedicare ,lo aiuta ancora una volta, e scopre essere il
vero padre di Estella. Inizia un percorso diverso, mentre lo richiama Miss
Havisham, che è pentita della vita che ha condotto e del male che ha fatto ad
Estella rendendola fredda e insensibile.
Per un incidente muore soffocata dal fuoco, e Pip non riesce a salvarla.
Ammalatosi lo cura il vecchio Joe con amore, ripresosi torna a visitare il palazzo Havisham e qui
trova Estella che ha deciso di chiudersi anch’essa tra quelle mura tra quei
ricordi non suoi, ma il nuovo Pip la risveglia , inizia a strappare i tendaggi
polverosi e aprire le finestre per mostrarle alla luce l’orrore di quelle
stanze chiuse e morte. Ella si desta dal suo lungo torpore e si fa portare
fuori al sole e alla vita da lui, lasciandosi dietro quel cancello di mostruosità dell’animo umano. Grandi
speranzi , grandi disillusioni …… Dickens sapeva che un essere umano è facilmente sballottato dal
destino, può perdere il senso della realtà e di chi gli è vicino, ma anche che quel destino lo si
può abbattere come quei tendaggi decrepiti che tolgono vita a chi dimora a Havisham. Bisogna ribellarsi
alle prigioni che ci incatenano, rompere il ciclo negativo che ci rende
insensibili ed assuefatti. David Lean non solo ha saputo rendere per
immagini un testo incredibile, mantenerne le atmosfere, ma ricrearlo con sue
sfumature personali, quell’inizio visionario nel cimitero con un toco gotico fantastico, la
realizzazione della stanza di morte della Signora, un inno visivo dark, e quel
finale che stravolge i due concepiti dallo scrittore, per farne un terzo
liberatorio, catartico con quelle tende che crollano tra vetuste ragnatele e decadente polvere,
per fare entrare luce ed aria.
David Lean - “Dickens va assaporato fino in fondo per poterlo
apprezzare. Non lo puoi stenografare. Ci vuole una fotografia forte, con le
ombre nere e le luci scintillanti.”
Anche questo mi manca, e sembra proprio un bel film in bianco e nero, struggente e magico. Grazie per i preziosi consigli ...
RispondiEliminaBisogna ribellarsi alle prigioni che ci incatenano, rompere il ciclo negativo che ci rende insensibili ed assuefatti.
RispondiEliminaAssolutamente salvifica questa ribellione di cui tu parli e che la giovane Estella, alla fine, fa propria, affrancandosi da una vita altrimenti compromessa dal rancore e dall'odio.
I toni di una favola per disquisire sulle sensibilissime tematiche umane quali l'odio e l'amore.
Il dolore che in Miss Havisham si è tramutato, nel corso degli anni, in rancore ed odio, e che lei cerca di trasmettere alla sua giovane protetta per vendicarsi, attraverso lei, dell'oltraggio subito e così, forse, sedare (ma è poi possibile?)quella ferita sanguinante e mai cicatrizzata, del suo passato.
E' l'amore che vince ma, e questo è importante, dopo esser stato messo alla prova, sottoposto a tentazioni, in bilico tra il bene ed il male.
Pip, il protagonista, assapora i fasti della fama e della ricchezza, il passaggio da uno stato sociale di subordine che lo eleva ai gradini più alti e lo precipita nell'oblio degli affetti.
Facilmente si dimentica il bene ricevuto!
Eppure è tutto così umano anche se Dickens ce lo prospetta coi colori, e le atmosfere, di una fiaba gotica, che ci afascina e ci terrorizza perchè i fantsmi e le atmosfere lugubri sono quelle ricalcate verosimilmente dall'animo umano,l'eredità dell'odio che trasmuta in amore: la rinascita nella luce.
Pip ed Estella, i giovani protagonisti, si rivelano migliori degli adulti perchè riescono a riconvertirsi, da potenziali emulatori, in coscienze consapevoli e superiori cosicchè, alla fine, la scelta non è quella dell'eredità nefasta (Estella), nè quella della cieca ingratitudine (Pip).
L'amore trionfa supportato dalla forza della ragione: un finale meraviglioso.
Un bacio goticissimo, dalle trine delle ragnatele che adormano il mio antro :))))))
E io evado sempre dalla prigionia che la mente spesso s'inventa....... Cambio le tende (che non hanno nemmeno le impronte d'un ragno....tutti sfrattati da sempre) e arieggio il mio cervello con l'aereosol. Sì, daccordo, sarà anche un modo di fare superato, ma l'ossigeno e le bollicine di alcuni vini fanno sempre bene!
RispondiEliminaSto film l'ho visto Lucy anche se, lo ammetto, lo ricordo a singhizzo (e sì, la mia mente ultimamente singhozza pure).
La frase che hai riportato nel finale del post è moooolto bella e mi si addice. Mai le vie di mezzo Lucy. Io sono per "tutto o niente"
T'abbraccio micetta e non lasciar più mollichine luminose in giro per i tetti, ma stelline, le gradisco di più e se hanno delle gocce di cioccolato fondente al loro interno....beh....sarebbe meraviglioso!
Tvb
Ops: I, A, B, G.....ci risiamo co sta perdita di lettere....anzi con questo caldo ti dirò che mi si appiccicano alle dita!
EliminaPerò, adesso, te le "spedisco" e .....sistemale tu, per benino, dove mancano e cancella quelle in più....questo io da qua non posso farlo :-)
Si Ally è un grande film, che sa mantenere le atmosfere dikensiane e avere lo stesso una propria mano personale. Da vedere assolutamente.
RispondiEliminaWow Marilena un finale non tragico che ti soddisfa e ci vogliono i capolavori combinati per riuscirci con te ........
RispondiEliminaSi hai descritto magnificamente l'essenza di questa storia di vite spese male e di possibilità di essere altro. Ricambio il bacio con uno darkissimo tra una ragnatela e l'altra.
Sei leaniana -dickensiana Elijoe , hai bisogno di ombre nerissime ( magari a pois ) e luci brillanti ( swarovsky a forma di gufetti ). Tra un tutto e niente ti lascio stasnotte sui tetti stelline luccicanti al cioccolato. Miaooooùùùùù
RispondiEliminaRi-miao Eli, la libertà vuole anche lettere sparse e disperse. Tanto io ti sento con le vibrisse tranqui ffffrrrrrrrrrrrrrrr
RispondiEliminaGRAZIE! Questo tuo post è, per me, un ulteriore regalo di compleanno! Sai quanto ho amato prima il libro e poi il film! Sei grande Lucy! Un bacio dalla tua Base Luna (che continua a vagolare...)! TVB Cla
RispondiEliminaSapevo di farti cosa gradita Clody, è un bellissimo libro, scritto magnificamente, e il film ne ha colto l'essenza con un tocco personalissimo e affascinante. Impossibili non ci conquistasse. Miao cucciola coccole fusa
RispondiEliminaun bel film che racconta un classico senza tempo e si trasforma in un film cult che non si smetterebbe mai di guardare, nonostante stringa il cuore in alcune scene, ma che è in grado di dare grandissime emozioni
RispondiEliminaVerissimo Pupy, sa essere struggente, pauroso, divertente, angosciante e altamente sentimentale , ma nel senso più puro del termine. Miaooooooùùùùùùùùùùùùùù
RispondiEliminaDickens va rimesso al posto che si merita nella storia delle lettere.
RispondiEliminaIntrighi,intrecci,un filone principale,con tanti rami secondari che vi si dipartono:hai saputo descrivere bene, svelando anche segni apparentemente reconditi, in una vicenda, ben illustrata dalle foto, in cui il bene è più del male, ma non sempre il confine tra i due opposti è nettamente tracciato.
Costantino la tua recensione è molto bella, e profonda, in effetti in Dickens ci sono infiniti mondi da scoprire e da leggere con il piacere di una lettura incredibile. Cari saluti
RispondiEliminaCome dici tu, da vedere assolutamente!
RispondiEliminaLe prigioni da cui è più difficile evadere sono quelle che ci costruiamo da soli.
RispondiEliminaMiao Gianna, si grande romanzo e grande film.
RispondiEliminaUn bacio goditi Follonica fffffffrrrrrrrrr
Verissimo Alfoso, bisogna guardare profondamente in noi per riuscire a sconfiggere il nmostro peggior nemico : noi stessi. Miaoo
RispondiEliminaciao Fely
RispondiEliminati lascio un saluto perché parto in vacanza, ma poi torno ;-)
un abbraccio
Un bacio Pupy divertiti e goditi tutta la tua banda miaooooooooooùùùùùùùùùùùù
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