Danger DIABOLIK

Follia coloratissima anni '70, di Mario Bava ispirata da lontano, molto lontano, al fumetto di Diabolik. Film senza trama che passa da un furto all'altro, dove lo spietato e geniale Diabolik, pericolo pubblico numero sfugge ad ogni cattura. Anarchico, individualista, edonistico, isolato nel sensuale rapporto con la complice, la bellissima Eva Kant, vissuto fuori da ogni regola ed ogni realtà, in una caverna-rifugio ipertecnologica, hollywoodiana e futuribile. In un finale tutto di colpi di scena con un'esplosione d' oro fuso che investe Diabolik uccidendolo e trasformao in una statua dorata. Eva, vestita a lutto, rende l'ultimo saluto al compagno, davanti all' indomito ispettore Ginko. Ma il volto immobile di Diabolik, approfittando di un attimo di distrazione, improvvisamente fa l'occhiolino ad Eva e a noi spettattori, dimostrando di essere ancora vivo. Una fragorosa risata, eccheggia per il finale dimostrando che è impossibile vincerlo. Pazzesca commistione fra linguaggio del cinema sperimentale e quello popolare dei fumetti, idea psichedelica di trarre dalla tecnica del fumetto le inquadrature, con lo stile della pop-art, sempre giocato sul filo che divide l'arte dal kitsch, dove impossibile e improbabile regnano sovrani in un esagerato vortice di colori e musiche.