E' nata una Stella

Norman Maine, è un famoso attore cinematografico. Una sera ubriaco, conosce la giovane cantante Ester Blodgett che lo salva da una pubblica brutta figura, grato la vuole introdurre nell'ambiente del cinema. Con affetto le dà consigli e i due finiscono per innamorarsi, ma Norman continua a bere e mentre lei sta diventando una vera star, i produttori evitano lui, portandolo ancor più alla depressione e all'alcolismo. Un pomeriggio alla loro villa sul mare, Norman sente casualmente Ester che vuole lasciare il cinema per dedicarsi completamente a lui. L'ama troppo per volere il suo sacrificio d'amore, e così sarà lui a fare qualcosa per lei, fingendo di andare a nuotare e chiedendole di cantare al piano, si allontana con l'eco della sua voce , entra in acqua, e lentamente sparisce tra le onde. Ester disperata vorrebbe lasciare tutto, ma poi capisce che non è quello che Norman vorrebbe e riprende la sua carriera col nome di signora Norman Maine. Magnifico film, Hollywood che racconta se stessa, e non esce bene: la fabbrica dei sogni vive d'incubi. Lo starsystem crea e distrugge artisti e vite umane, la lotta tra essere e recitare, tra vita ed arte, tutto reso con scene memorabili, numeri musicali favolosi, e due grandi attori: la Garland che fa qualunque cosa - mima, canta, balla, recita, ride,piange, spera e si dispera ( e nella realtà era lei la depressa alcolista ), Mason è dolente, svagato, violento e tenero, contraltare perfetto nella sua tragica discesa all'esplosione vitale e di fama di lei.
Tante scene indimenticabili, i numeri della Garland, Norman che le chiede di sposarlo e lei che accetta quasi giocando e per caso registrati e ascoltati da tutta la troupe, Ester alla premiazione dell'Oscar, con la statuetta in mano e Norman che irrompe ubriaco rovinandole la serata della vita, e poi il suicidio di lui, lento, calmo, silenzioso tra la voce di lei portata dal vento e il rumore delle onde, in un tramonto definitivo, triste e dolce. Indimenticabile.