Il grande caldo

Il Sergente Barron, è un bravo poliziotto felicemente sposato e con una figlioletta. Indaga dove non dovrebbe, mettendosi nei guai, fino a che non gli uccidono la moglie. Diventa una lotta senza quartiere tra lui e la malavita, e lui stesso per farsi giustizia, non esita ad abbassarsi all'uso violento per arrivare allo scopo.Per questo usa la donna del boss per arrestare la banda, finendo con un bagno di sangue e la morte della ragazza, che sfigurata da uno dei malviventi, lo ha aiutato fino all'ultimo. Per Lang tutto è doppio, ha due lati, così in ogni uomo c'è un potenziale violento, vi sono specchi che riflettono doppie immagini, volti divisi da deturpazioni,ombre ovunque.Sotto la maschera del poliziesco, che diventa sempre più nero ed espressionista, viene attuata un' introspezione e l' analisi sui confini della legalità, il potere della corruzione, i limiti del bene e del male . Nella memoria incancellabile il bel volto di Gloria Grahme sfigurato dal caffè bollente gettatogli da Lee Marvin, e la sua morte, con Glen Ford,vicino a lei ,colpita a morte e stesa a terra su una delle sue pelliccie, a cui tanto teneva la sua vanità , che tiene il volto girato con il lato illeso,intatto,perfetto perchè Barron non la ricordi deturpata, ma sempre bella.