sabato 27 marzo 2010

Susanna

Susan Vance è carina, ricca e completamente pazza, ma simpaticamente. David Huxley è un serio e distratto paleontologo, che sta per sposarsi, ottenere dei finanziamenti e finire dopo anni di lavoro lo scheletro di un dinosauro. Susan ha un leopardo, Baby, che adora una canzoncina. David aspetta l'ultimo osso per finire lo scheletro. L'entrata in scena di Susan nella vita di David è l'inizio di una serie di follie, una appresso l'altra con ritmo vertiginoso, in cui lui si ritrova nelle situazioni più assurde,trascinato da lei convinta che è l'uomo che fa al caso suo. Così eccolo in un giardino a cantare "I can't give you anything but love Baby " al leopardo per farlo scendere dal tetto, girare conciato da cavalerizzo rincorrendo il cane che gli ha sottratto il famoso osso, svolazzare per la casa della zia di lei, vestito con una deliziosa vestaglia di chifon rosa e scoprendo che è uno dei finanziatori, peccato ormai lo consideri uno tipo strampalato inaffidabile, nonché finire in prigione, mentre un secondo leopardo fuggitivo si aggira pericolosamente venendo scambiato per il coccoloso Baby. Ma come si fa a non innamorarsi di Susan proprio per quanto è bizzarra, eccentrica, vivace, coinvolgente, combinaguai, così David cede completamente ..... e con lui anche tutto lo scheletro, nell'ennesimo disastro Susannesco. Hawks dirige il caos, e quale maggiore che la guerra dei sessi, che ancora una volta fa vincere ad una donna, fuori da ogni stereotipo, lei lo travolge e lo “risveglia” in un incontro/scontro epocale fatto di battute velocissime, trovate giocose e deliranti senza tregua, colpi di scena frenetici. Ritmo comico altissimo shekerato alla commedia rosa. Battibecchi forsennati per una coppia di commedianti insuperabili ....... per non parlar del cane e di quel magnifico felino leopardato.
David a Susan -L'uomo che si farà accalappiare da lei non avrà altro che guai.
Susan /David - senza occhiali è molto più carino - Sono solo molto più cieco.
Susan al vicino - "C'è un leopardo sul tuo tetto, è il mio leopardo e devo recuperarlo. E per recuperarlo devo cantare".

domenica 21 marzo 2010

Elizabeth Barrett e Robert Browning

“Mi è entrata dentro, divenendo parte di me, questa vostra poesia grandiosa e viva, di cui ogni fiore ha messo radici ed è sbocciato … Amo tutti i vostri versi con tutto il mio cuore, cara Miss Barrett, ed amo anche voi con tutto il cuore”
Il 10 gennaio 1845 , una fredda mattina invernale faceva da sfondo al grigiore buio che circondava la solitudine di Elizabeth Barrett, per il mondo una poetessa di fama, per se stessa una donna di 40 anni sola, malata, reclusa come un invalida, con l'amore deil suo cocker Flush in una gabbia dorata sorvegliata dal severo padre. La sua unica libertà è quella dello scrivere e del leggere. Poi quella lettera ardente irrompe nella sua silenziosa vita, e con lei un giovane poeta, ha sei anni meno, lei ne ha già ammirato gli scritti, e ora le dichiara un'appassionata ammirazione.E l'inizio di un carteggio fitto, 574 lettere in oltre un anno, senza conoscersi, Robert definisce Elizabeth "una rara meraviglia chiusa in una cappella o in una cripta"; lei si descrive assetata di vita , come un uomo che morisse senza aver letto Shakespeare", nella loro corrispondenza riversano uno nell'altra tutta la propria anima: "Voi avete ampliato l'estensione dell'arpa della mia vita". Iniziano poi ad incontrarsi e Robert le propone un matrimonio segreto per superare il diniego della famiglia di lei: "Finalmente nessuno potrà più separarci. Ho conquistato il diritto di amarti apertamente, con un amore che gli altri definiscono addirittura un 'dovere'... Comunque, anche se fosse un 'peccato', ti amerei ugualmente!"Decidono definitivamente di fuggire nella notte con il fedele Flush. Arrivano in Italia, si stabiliscono a Firenze e per 15 anni, Casa Guidi vedrà il loro amore crescere , con la nascita di un figlio - lei l'inutile invalida , poemi che fluiscono, amicizie tra artisti e patrioti risorgimentali, anche Flush ha una nuova vita ora vagabonda scodinzolante tra gli odori delle botteghe e delle strade fiorentine. Elisabeth confessa a Robert che nei mesi che si scrivevano lei ha composto 44 sonetti ispirati dalla loro passione, lui commosso li fa pubblicare consacrando la loro storia con i 'Sonetti dal portoghese', da ora la chiamerà la mia piccola potoghesa. La triste donna chiusa nel grigio vive per 15 anni alla luce e al calore dell'amore e della vita più piena. Con la sua morte Robert e il figlio lasciano Firenze, lui creerà ancora opere di successo divenendo anch'egli uno dei massimi poeti anglofoni,e morendo a Venezia senza mai più risposarsi.
Elizabeth ha rivoltato tutti i cliche di una donna ottocentesca condannata a subire il volere atrui, ha lottato per vivere libera, per amare , per essere se stessa, prima attraverso l'arte poi atraverso l'amore. Nei suoi versi per la prima volta non c'è una creatura femminile ideale lontana, da proteggere e idolatrare, ma lei stessa si fa soggetto, lei stesssa ama, desidera, ed esprime questa passione per un uomo: "Come ti amo? Lasciami spiegare i modi. Ti amo fino al massimo della profondità,dell’altezza ed estensione che l’anima miapossa raggiungere (...) Ti amo entro la sfera delle necessità quotidiane, alla luce del giorno e al lume di candela. Ti amo liberamente, come gli uomini che lottano per la Giustizia;Ti amo con la stessa purezza con cui essi rifuggono dalla lode; Ti amo con la passione delle passate sofferenze(...) ti amo col respiro, i sorrisi, le lacrime dell’intera mia vita!-e, se Dio vuole, ancor meglio t’amerò dopo la morte."XLIII"Quando forti e diritte le nostre anime si stringono in silenzio sempre più vicine finche le punte ricurve delle loro ali aperte prendono fuoco" sonetto XXII
"La prima volta che lui mi baciò,baciò solamente le dita della mano che scrive,che si fece così più delicata e bianca,restia al mondo (...) Ora io non vorrei un anello di ametista alla vista più puro di quel bacio. " XXXVIII
"Le mie lettere! Carta morta, muta e bianca!Ma vive e palpitanti fra queste mie mani che trepide stanotte il nastro sciolgono (..) Questa dice:- Un tempo lui desiderò avermi per amica; qui fissava un giorno in primavera, per venire a sfiorare la mia mano.Un nulla, ma io piansi. Qui, risplende il foglio,diceva: Mia cara, t’amo; ed io tremai e caddi come se il futuro di Dio sul mio passato tuonasse.Qui: Sono tuo! E restando sull’ansante mio cuore, sbiadito è l’inchiostro.Questa… Oh, amor mio, le tue parole non avrei compreso, se adesso rivelassi quanto dice. " XXVIII
"E se mi devi amare per null’altro sia che per amore. Non dire mai "L’amo per il sorriso, per lo sguardo, per il modo gentile di parlare, per le idee che alle mie s’ accordano, che un giorno mi rdiedero piacere". Queste cose,mio Amato, possono in sé mutare o per te mutare.Così fatto un amore può disfarsi.E ancora non amarmi per la pietà che le mie guance asciuga. Il pianto può scordare chi lungamente ebbe il tuo conforto, e perdere, così, l’ amor tuo. Ma tu amami solo per amore dell’amore, che cresca in te, in un’eternità d’amore! "XIV
Elisabeth sa unire grazia arcaica a semplicità moderna, un sentire che tocca le corde del dolore con la forza della speranza.Vince l'ottusità del suo tempo che crede che una donna non comprenda il soffrire universale e quindi non sia "degna " del termine poeta . Emoziona perchè non cede agli artifici della tecnica artistica , ma si racconta con verità umile, di chi denuda il proprio cuore regalandolo. I suoi versi sono la sua vita. E oggi ci fanno innamorare di lei, come tanto tempo fa fecero innamorare un giovanne uomo che sognava con passione di poesia e amore.

sabato 13 marzo 2010

Camera con vista

Firenze primissimo '900, l'inglesina Lucy accompagnata dalla solerte cugina, entra in contatto con gli Emerson, padre e figlio, che scambiano le loro camere alla pensione, per permettere alle due di avere una bella vista, sono tipi inconsueti per le modalità borghesi dell'ambiente di Lucy,ambiente verso cui lei sente una vaga insoddisfazione. Assistendo casualmente ad un'accoltellamento,viene soccorsa da George Emerson e qualcosa d'inesorabile si compie fra loro, lui di poche parole, ma dalla passionalità accesa la bacia in piena campagna sgomentando la cugina e provocando una ricerca di fuga da parte della ragazza. Ciò la porterà ad accettare la proposta di matrimonio in patria del ricercato esteta Cecil, che vede la fidanzata come un'opera d'arte in progress. Però rincontrando George, sensi e sentimenti in Lucy si turbano ancora, finisce per lasciare uno stupefatto Cecil, e mentire a tutti pensando di scappare ancora. Ma parlando con il vecchio Emerson e la sua pratica e semplice constatazione di cos'è una vita libera, si aprirà all'amore. Eccola così nuovamente alla pensione fiorentina, sposata,e con una camera con vista, però il paesaggio non è più così importante distratta dalla passione. Un film esteticamente perfetto per scene, costumi, squisita eleganza, atmosfere di un raffinato gusto visivo,uso dei paesaggi e degli attori, che può far pensare ad un film dalla leggerezza inconsistente. Invece dentro questi riquadri calligrafici c'è la bravura nel tracciare con poche pennellate caratteri e tutta un'epoca con il suo ossequio alle convenzioni sociali post-vittoriane e il contrasto fra regole di una società chiusa e le pulsioni del sentire individuale,dove un viaggio è visto come possibilità ad aprirsi a bellezza ed emozioni, ma spesso ridotte ad una cartolina ad un baedeker. Il sangue caldo sul selciato rigenera quello nelle vene, ma solo se si vuole davvero lasciarsi andare a sensazioni vere. Perciò emblematici i personaggi della cugina e di Cecil, che fanno un percorso modificante, perché se in Lucy è naturale farsi alla fine coinvolgere dal sentimento, per loro è un divenire difficile, lei diviene la confidente di quell'amore che la spaventava, e lui scopre che il suo mondo perfetto esteticamente è vuoto, freddo, appare ridicolo nella sua essenza, ma poi consapevole sempre più della sua inadeguatezza ad una vita vissuta senza il paravento della bellezza artistica rarefatta fine a se stessa. E la vita può anche essere un bagno improvvisato nudi nello stagno giocando come matti dimenticandosi chi si è e dove.

-Avere dei segreti presenta questo inconveniente: perdiamo il senso delle proporzioni e non ci rendiamo più conto se il nostro segreto è importante o no.

- Il signor Emerson alla cugina di Lucy
A me non importa quello che vedo fuori: la mia visuale è dentro. È qui (si indica il petto) che sento cantare gli uccellini, è qui che posso vedere il cielo azzurro

Il signor Emerson a Lucy : Io non pretendo che si innamori di mio figlio, ma la prego: cerchi di aiutarlo. Basterebbe farlo smettere di rimuginare… E su che, poi? Sui segreti dell'universo? Io non credo che siamo nati per soffrire. E lei?Lucy: No, io no. Nel modo più assoluto. Emerson: Ecco... ecco, vede? Allora cerchi di fare capire a mio figlio che sempre, accanto all'imperituro perché, esiste un sì, ed un sì, ed un sì…
...........C'è una sola cosa impossibile, ed è amare e separarsi.

Su un armadio in casa Emerson una scritta: diffida di ogni impresa che richieda un abito nuovo

sabato 6 marzo 2010

Legittima difesa

Jenny Lamour è una sensuale e ambiziosa cantante kitsc di music-hall, ossessione e dannazione di Maurice, il marito-pianista che la tormenta con la sua gelosia,lei lo ama, ma stuzzica per interesse ogni uomo a tiro. Dora amica di entrambi, fa da ammortizzatore tra loro, ma anche lei è ammaliata silenziosamente dal fascino carnale di Jenny. Maurice, una sera esasperato dai giochetti della moglie con un laido affarista che le promette contratti cinematografici,si reca a casa di lui, e lo trova assassinato, comprende di essere in trappola. Ma pure la moglie era stata lì,e pensa di averlo ucciso lei.E Dora per aiutarla va quella casa per eliminare delle prove.Le indagini sono affidate all'ispettore Antoine, stanco poliziotto, che non vede l'ora di risolvere il caso per tornare dal suo bambino, in questa tetra notte di Natale. Tutto e tutti cercano di depistarlo dalla verità, ma la sua infallibile mentalità geometrica delle cose,lo porta a risolvere il caso,e a scagionare quei tre che restano in balia dei loro sentimenti. Un noir morboso, che racconta gli inferni quotidiani di un'umanità alla deriva che si aggira nelle ombre di una città indifferente. Non si salva nessuno, un ritratto grigio-nero delle classi tra una borghesia arrogante,un ceto medio opportunista, e l'arrivismo delle classi più povere,dove solo il denaro conta e gli istinti più bassi e prevedibili. Maurice ne è il simbolo,ex borghese non sa adeguarsi ai parametri del vivere ai margini, gentile ed educato può però arrivare all'omicidio per l'istintuale gelosia che lo divora,e per una donna così diversa da lui, ma che lo stordisce con il suo erotismo sfacciato.Un erotismo che si fa luce abbagliante nel buio, come nelle esposizioni fotografiche della inutilmente desiderosa Dora. Clouzot ha pietà per questi amori, il suo pessimismo si concede il dubbio del mistero dell'amore, perché una donna di classe ed intelligenza come Dora e un brav'uomo semplice s'invaghiscono in modo malato di Jenny, e perché la vivacità sexy della cantante è fedelmente attratta da un uomo così tranquillo, triste, “normale” come Maurice. Nessuno è cattivo, e tutti possono essere colpevoli, tutti si mentono vicendevolmente, non importa il perché. A riordinare le fila, il male necessario della legge, un poliziotto tra i piedi non piace a nessuno, ma una qualche verità va stabilita, e qui crea il prototipo di quel scettico, mal pagato ispettore, disilluso difensore dell'ordine costituito a cui probabilmente neppure crede, ma che ancora è l'unico limite al caos che l'uomo crea intorno a se. Come racconta l'ispettore : -Mio padre viveva in un bel castello, in mezzo a un parco: era cameriere, ed era pagato per pulire la sporcizia degli altri. E io facccio lo stesso -.Jenny a Dora - È lui che amo: gli altri m'annoiano. Non è solo questione epidermica, ma di sentimento: senza di lui mi sento persa. Può sembrarti quasi incredibile, ma Maurice è la mia fiamma. Forse non mi brucia, ma mi illumina -.

L'ispettore commenta un caso risolto - Era una storia sporca. Come tutte le storie. Ci si eccita, ci si entusiasma...... si immagina un caso sensazionale... ... e invece finisce come sempre: in un delitto volgare -.

Dora a Jenny - Non voglio che ti mettano in prigione, là ti tagliano i capelli e fa freddo -

Maurice a Dora - Avrei dovuto sosare un adonna come te - e Dora - non rimpiagere niente, sono una donna strana -

L'Ispettore a Dora - Lei mi è simpatica, è un po' come me ...con le donne non avrà mai fortuna ...... -