sabato 31 agosto 2013

Da mare a mare: Genova-Giulianova

E’ un emozione scoprire un altro luogo, una nuova città, nuova gente, e un mare altro. Il mio mar ligure è fatto di rocce, ginestre, pini marittimi, fondali profondi in cui perdersi, ricci e arselle, stabilimenti arzigogolati  tra  uno spazio e un insenatura, bagnanti abbandonati su un asciugamano buttato tra gli scogli,  vive ogni momento dell’anno, questo mare abruzzese ha sabbie dorate, piccole conchiglie madreperlacee sul bagnasciuga, lunghe passeggiate nel mare verso l’orizzonte, file  precise a perdita d’occhio di lettini e ombrelloni colorati, palme e aquiloni, gioca allegro e chiassoso per un’estate poi si chiude verso il silenzio dell’autunno. Ma il mare è anche altro da bagnanti e villeggianti, è sensazioni, ricordi, pericolo, movimento, comunicazione, pescatori, porto, vita e lavoro di un luogo e questo anche se in modo diverso è lo stesso a Genova come nella deliziosa Giulianova.

 Dedicato ad Alessandra :
una zeneize innamorata di  Gigljie

domenica 18 agosto 2013

Stanley Kubrick fotografo

 
Non sono un' accanita di Stanley Kubrick, ne ammiro il genio, ma non sempre mi coinvolge  nei suoi film, dei suoi lavori amo delle cose,  però  sovente a puro livello intellettuale: c'è un lato freddo,  meticoloso nel suo lavoro che si è accentuato negli anni  che mi frena. E' stata una bella scoperta la mostra genovese del Kubrick giovane fotografo, che  dal 1945 al 1950 per la rivista americana Look,  si aggira  per New York del dopoguerra tra la gente della metropolitana, tra poliziotti, luna park,  camerini di varieté, università, dietro ad un ragazzino di strada, in una sala d' aspetto, seguendo i successi di Rocky Marciano o il disfacimento di Monty Clift. O girando per un assolato Portogallo.  Si vi ho ritrovato la puntualità dell'inquadratura, il talento, lo studio delle situazioni , il suo pensiero, percorsi casuali, incontri diversi in una città che si fa specchio, di un intera civiltà che va modificandosi per sempre. C'è l'istantanea fulminate, l'ironia della situazione, l'empatia verso il soggetto che fotografa, la curiosità di mondi differenti. Son già racconti in immagini, e in alcune foto si ritrovano gli archetipi di certi sui films come le due sorelle portoghesi per strada, così tanto simili alle sorelline horror di Shining. Lo sguardo come passepartout per penetrare la complessità della vita, ma uno guardo speciale .

domenica 11 agosto 2013

Panini Gian Paolo


Probabilmente ci voleva l'occhio  " foresto "  di uno arrivato da Piacenza, per regalare al mondo l'eternità di Roma in cartoline dipinte ante litteram  che riproducevano monumenti e atmosfere della città, poter portar via un pezzo della città per sempre con se, magari sognandola con occhi diversi, tra rovine bucoliche e architetture barocche. E non sapeva il Panini che molti avrebbero seguito questo stile di pittura riprendendo le vestigia delle città e immortalandole, e non sapeva che oggi noi moderni attraverso il suo sguardo possiamo rivivere un mondo lontano. Forse le perfette fotografie di oggi che riportiamo dalle vacanze mancano di quella magia che trasfigura anche la semplice colonna di un bel palazzo e lasciano libera la fantasia.