venerdì 29 gennaio 2010

Nella morsa

Martha è carina e s'illude che con il solo portamento da modella e sposando un uomo ricco risolverà ogni cosa nella vita. Incredibilmente riesce a farsi impalmare dal miliardario Smith Ohlrig, ma la vita coniugale con lui si rivela subito infernale, egli è un pazzo ossessionato dagli affari, frustrato credendo che tutti vogliano solo il suo denaro, sadico per compensare i suoi vuoti interiori. Sfinita lo pianta e si cerca un lavoro, ma non sa fare altro che camminare con eleganza, porsi con artificiosa amabilità, e altre bellissime cose, sostanzialmente inutili. Riesce non pretendendo troppo, ad impiegarsi presso il modesto ambulatorio del dottor Quinada. Dapprima vive quest'impegno superficialmente come un ripiego momentaneo, poi si appassiona all'ambiente e alla serietà e grande umanità del dottore. Scopre però di essere incinta del marito, torna tristemente da Lui che la perseguita in ogni modo,la sua mente sconvolta vuole solo distruggerla. Ma in una notte folle in cui Ohlrig mette a repentaglio la via di moglie e figlio, è Lui che muore con Martha che lo domina per la prima volta in vita sua. Corre in suo aiuto Quinada che continua a proteggerla ed amarla e che non esita a farla abortire per farla vivere, vivere veramente. Ophüls porta la sensibilità compositiva europea nel contesto statunitense, ma per contrasto prende a soggetto un tema forte ed ostico, il mito americano del potere del denaro. Non ci sono alibi in questa storia, vuoi essere ricco ad ogni costo o nel modo più facile, bene sii pronto alle conseguenze. Ami la tua professione e la gente, in più t'innamori di una donna molto diversa da te, sai già che ti aspettano notti insonni, sacrifici e scelte drastiche. Tutto è affrontato senza reticenze, senza paure, con tecnica raffinata dirigendo gli attori in una danza macabra e crudele. Martha sempre staccata da Ohlrig/ Robert Ryan astioso e solo nei suoi raggiri affaristici, sempre vicina a Quinada/James Mason altruista e poveramente buono. Mentre il mondo- e l'obiettivo con lui- si muove circolarmente intorno a loro in un giro di ballo raffinato e amaro.

- Voglio fare dei film visti dal centro dell'uomo"

Se la dismisura della mia immaginazione, ha per solo risultato di esaltare la gioia puramente visiva, non sara' del tutto vana. Perche' questa gioia, questo piacere deve'essere l'impulso decisivo che porta all'idea del film

sabato 23 gennaio 2010

Mulholland Drive

La Mulholland Drive va dal deserto alle ville hoolywoodiane per buttarsi a strapionbo sul mare di Malibù. Qui una notte, una bellissima bruna sta per essere uccisa quando viene salvata da un pauroso incidente, inizia così a vagare smemorata. Trova rifugio nella casa di Betty giovane aspirante attrice,assume un nome: Rita come la Hayworth. Betty s'innamora di Lei, ricambiata e insieme cercano di scoprire il mistero fatto di una borsetta con molte banconote e una chiave blu. Inizia un viaggio in intricate storie, personaggi assurdi, oggetti inquietanti, un cadavere biondo in putrefazione dove forse abitava Rita, e altri luoghi del nulla. Rita per depistare i suoi inseguitori si fa bionda e di notte parla nel sonno ripetendo “Silencio, no hay banda...”.Silencio è un teatro dove loro due assistono una suggestiva performance che è però tanto commovente quanto finta,dopo in borsetta Betty si ritrova una scatola blu. A casa mette la chiave blu nella scatola e .... tutto cambia completamente. Betty si sveglia ed è Diane attrice fallita innamorata di Camilla, ossia Rita, e ha in casa una chiave blu. Flashback : Camilla la tradisce e sta per sposare un regista famoso, tutti i personaggi cambiano ruolo o collocazione, tutto è invertito, Diane assolda un killer per uccidere l'amante e questi le dice che quando tutto sarà finito troverà una chiave blu. Risvegliatasi Diane è divorata dalla disperazione e dal fallimento allucinata decide di suicidarsi nel silenzio. Ma è vero? O è ancora un sogno frutto del senso di colpa, e si riaddormenterà sognando di essere Betty che ........ Lynch crea come dice lui una semplice storia d'amore nella città dei sogni,una semplice storia intricatissima,la decostruisce e ricrea con una linearità folle e lucidissima. I tre livelli del film sogno-realtà-ricordo si fondono rigenerandosi l'un l'altra senza errori, se analizziamo trama e personaggi e particolari ci si accorgerà di un meccanismo ad incastro perfetto. Una struttura artigiana abile, un ottimo e stravagante noir, per destabilizzare ancor più lo spettatore, perchè un film surreale senza costrutto è attaccabile,dimenticabile, ma un opera d'arte curata,precisa che pone incognite, domande, dubbi, vertigini, ci fa intuire che qualcosa non va, creando disagio, inquietudine.La percezione totale si frantuma per ricomporsi come magnifica perversione dell'io che si deve abbandonare solo all'intuito. Fili s'intecciano, neri come la notte, rossi come le stanze misteriose, blu come le chiavi dell'inconscio verso una sola destinazione: Silencio. Il momento filmico in se conta, e le sensazioni che regala, non è una trama con finale che ci ha raccontato, ma la verità più vera del vero del sogno, reale perchè dentro l'io, invitato a lasciarsi andare. Un realismo onirico perchè scuote internamente i nosti sensi, ci fa vivere un lungo percorso emotivo sensoriale, ci fa perdere nelle concretezze e ritrovare nelle illusioni, ma le proprie uniche,infinite e silenziose.

venerdì 15 gennaio 2010

Un maledetto imbroglio

Roma, una via,un palazzo,un furto, un vocio popolare. Il commissario Ingravallo, duro, sardonico, impossibile, che fa domande,domande; scruta la gente, cerca di capire cosa è successo,cerca di comprendere quell'affascinante signora così fine, così triste e quella sua silenziosa domestica Assuntina, una bella ragazza di paese.Intorno a loro, cugini scrocconi, mariti equivoci, fidanzati sfuggenti e altri personaggi squallidi. Un “pasticciaccio”,tutto un imbroglio, un maledetto imbroglio di nomi,uomini,donne,sguardi,occasioni,vite. Poi un delitto stupido,una morte, è lei la Signora. Tutti innocenti,tutti colpevoli. E il commissario che ancora indaga, si confonde,non gli piace niente di sta storia: "E' come quando si sposta un sasso in campagna e sotto ci trovi i vermi" e a furia di rivoltare, di scoprire marciume, comprenderà che l'assassino è quello stupido del fidanzato di Assuntina, che lei protegge perché innamorata, perché incinta, perché disperata. Ed Ingravallo ora sa,ha capito,se lo sentiva dentro, lui che malgrado tutto vorrebbe essere smentito della sua diffidenza, del suo cinismo, della sua consapevolezza che è tutto un mondo storto, che avrebbe preferito non sollevare mai quel sasso. Prendere un libro - Quer pasticciaccio brutto de via Merulana di Carlo Emilio Gadda- catturare la storia e reinventarne il linguaggio sfacettato linguisticamente per uso letterarario e dialettale,e trasformarlo in cifre cinematografiche. Al posto delle parole, facce,luoghi, toni da tragedia e da commedia, tic di un'Italia complicata da sempre. Germi-Ingravallo crea un prototipo di poliziesco all'italiana,merce rara,e lo fa con un mix tra noir americano,neorealismo e il suo stile asciutto e senza sconti di sorta. Un dramma italico, ambientato in una capitale, vissuta tra palazzi antichi, prelati, poteri, povera campagna intorno, piccole e grandi storie, una città che ha in se vitalità quotidiana e morte di secoli trascorsi, dove risuonano tra dramma e grottesco le note di una canzone ......“Sinnò me moro”..... accompagnando la solitudine di ognuno.

domenica 10 gennaio 2010

Renè Magritte

Magritte ci insinua dubbi sulla realtà, attraverso la rappresentazione di scene del quotidiano, dipinte in modo disorientante,cose e situazioni consuete realizate in trompe l'oeil, ma con accostamenti folli. Il Mistero dell' indefinibile è nei suoi quadri, il mistero e non la definizione di esso. Un sabotatore dell'idea tranquilla che un oggetto di per se può dare,basta inserirla in un altro contesto,ed ecco acquisisce una visione di sé diversa, imprevista. Surrealista, ma nel senso che crea un illusionismo ottico-onirico, reso in modo metafisico alla De Chirico, freddo, obiettivo, antisentimentale, credibile nel rappresentare una realtà altra, dove un sereno paesaggio notturno con casa illuminata, ha però un cielo tipico di una giornata di sole, di luce, che diventa notte buia. Qual'è il vero, entrambe, perché sono dentro la nostra mente, stesso paesaggio, ma con la consapevolezza che essa vive di giorno come di sera. Un "cortocircuito" visivo, che però ha un senso dentro il nostro inconscio che elabora di continuo immagini e situazioni. La realtà non è tangibile, è un enigma, disegna una pipa e tale la consideriamo, ma basta una scritta che lo nega per mettere in crisi la nostra certezza, in un'assioma veritiero, non è una pipa ma la rappresentazione simbolica di essa, ecco il cortocircuito continua. Un luogo della mente vede una pioggia di uomini in bombetta tra comuni palazzi, e un cielo è contenuto in un occhio o si specchia in esso? Il pensiero si fa visibile, Madame Recamier è un personaggio del passato, una bella donna del passato, ora morta perciò la riproduzione del famoso quadro di David rappresenta una bara.La propria donna è spirito aria e fisicità terra, siamo il ricordo di una casa illuminata nella sera, ma dentro di noi anche visivamente.Gli amanti sono avvolti per sempre insieme e divisi chiusi al mondo, ma quel tessuto bianco per lui è anche il segno di morte della madre suicida ripescata nel fiume con la testa avvolta dal tessuto della sua camicia da notte. Queste opere, stimolano l’istinto della ricerca della propria profondità, dove l'assurdo è in noi, è la colomba , forse la colomba biblica che ci annuncia la fine del diuvio, che si fa nuvola e viceversa? La mente che vede oltre lo sguardo, all'interno di un gioco di quinte e fondali nel teatro dell’esistenza,

“questa evocazione della notte e del giorno mi pare dotata del potere di sorprenderci e di incantarci: Chiamo questo potere: poesia”


« Le immagini vanno viste quali sono, amo le immagini il cui significato è sconosciuto poiché il significato della mente stessa è sconosciuto »

E io utilizzo la pittura per rendere il pensiero visibile."

martedì 5 gennaio 2010

Cats

In una notte di luna piena, un folto gruppo di gatti vive il loro personalissimo ballo di mezzanotte. Sono i Jellicles, felini fieri e orgogliosi, capeggiati dal grigiotigrato Munkustrap. Onorano il saggio Old Deuteronomy, e propiziano il rito per cui uno di loro ascenderà all'Heavyside Layer, spirituale luogo altro del regno gattesco, per reincarnarsi in in una nuova felice vita Jellicle. Nell’attesa conosciamo qualche loro segreto: per esempio che un gatto ha tre nomi differenti: uno da usare tutti i giorni, uno più caratteristico e dignitoso, e infine un nome segreto, che solo il gatto stesso conosce. E poi eccoli : Jennyanydots, una gatta soriana dormigliona che di notte in cantina addestra alle buone maniere topi e blatte, Rum Tum Tugger, strafigatto dal folto pelo leopardato che attira magneticamente ogni gattina del quartiere. Le due furbe e sensuali rossiccie Demeter e Bombalurina, Bustopher Jones, un signorgatto buongustaio, Mungojerrie e Rumpleteazer, due giovani mici ladrescamente pestiferi, sempre nei guai. Ma la riunione è turbata da allarmati avvistamenti del malvagio Macavity, e dall’arrivo di Grizabella, bellezza sfiorita ,un tempo gatta molto affascinante, che scegliedosene di andare via lontano dalla tribù, e da essa ora rifiutata. Ma lei non è la sola a ricordare i bei tempi andati, il vecchio Gus, vecchio e debole , un tempo micioattore di teatro, che ripercorre nostalgicamente i tempi in scena. Ed altri ancora, compaiono e scompaiono, ma ad un tratto il criminale Macavity rapisce Old Deuteronomy, solo Mistoffelees, il "gatto prodigio" dotato di incredibili poteri magici riuscirà a farlo riapparire.Nella ritrovata serenità, Grizabella isolata intona il suo canto triste, malinconia di ciò che è perso per sempre. Gli altri gatti comossi, la riaccolgono tra loro e Old Deuteronomy decreta che sia lei a ricevere la possibilità di una nuova vita, in cui riscattare gli errori della precedente. Grizabella ascende così trionfalmente al Paradiso gattesco. Ai Jellicle non resta che rivolgersi al pubblico per accomiatarsi, non trascurando di raccomandare il rispetto dovuto ai gatti da parte degli umani, sforzarsi di entrare nelle grazie dei loro amici felini, i quali vanno fieri della loro indipendenza e della loro dignità. 20 canzoni incredibili, tra cui la leggendaria e toccante Memory, un collage di pezzi di Thomas S. Eliot tratti da Old Possum's Book of Practical Cats, che si trasformano in una festa-baraonda felina dai tocchi tragici con quel tema portante di solitudine intensa di Grizabella. Danza geniale tra musi dipinti e pellicce fatte di stoffe e scaldamuscoli. Uno spettacolo che diventa casa per chi ama il mondo felino, ed inevitabile per il mio primo compleblog befanesco







Grizabella- "Ricordi./Sola alla luce della luna/Posso sorridere dei bei giorni andati/Ero bella allora./Mi ricordo di quando sapevo cosa era la felicita'.

.Gus- "Oggi il teatro non è più come un tempo, queste produzioni moderne sono molto buone ma non c'è niente che uguagli, a quanto so, quel momento di mistero in cui io scrivevo un pezzo di storia".

Old Deuteronomy "Se trovi il significato di cosa è la felicita' una nuova vita comincerà".

Cast : "Probabilmente penserai che sono matto come un cappellaio se ti dico che un gatto ha tre nomi": il primo è il nome comune, il secondo è speciale, può appartenere solo ad un gatto alla volta e grazie a questo il gatto può rizzare la coda con orgoglio. Il terzo nome è il nome che solo il gatto stesso sa e nessun uomo potrà mai indovinare...