domenica 30 dicembre 2012

Steve McCurry


Fantastica mostra a Genova sulle fotografie di McCurry, nel buio su teli neri trasparenti si stagliano luminosi i colori della vita che ha colto per il mondo, un susseguirsi di volti e storie segrete, ognuna racchiusa nel suo mondo particolare e unico, nel suo dolore, nel suo sorriso, nel suo sguardo silenzioso rivolto verso di noi. Poi una sala abbacinante di luce e orrori di guerre e devastazioni, dove la vita vale poco e ogni senso logico è disperatamente perso tra gli uomini. Ancora una con scatole scure su cui si stagliano su  un lato immagini dove la vita è poesia di momenti irripetibili, e infine una dove sparse in alto e di fronte attimi stupefatti di una quotidianità che  per chi guarda è ogni volta un racconto mirabolante e meraviglioso.  Di molte foto mi è rimasta un’impressione importante dentro, è come fossi entrata in mille vite e in mille ricordi e di ognuno mi sembra avere un segno, un gesto, una tonalità, un frammento di memoria, un piccolo tatuaggio nell’anima.
 
Il signore che se la dorme beato qua sotto con la tigre, è Steve McCurry


 
Auguri a tutti voi  per un 2013 coloratissimo e pieno di futuri vividi ricordi, proprio come sono queste foto.

domenica 23 dicembre 2012

Un giro dell'isolato

Basta un giro di un isolato per vedere cose che camminando sempre di fretta e distrattamente non notiamo: il cambio dei colori, i disegni oscuri che le ombre della notte disegnano, quel fregio inaspettato, quello strano portone, quei dipinti sui palazzi, quel velo sulle statue, quelle maschere lassù, e magari dietro tutte quelle foglie rossiccie un micio sogghignante.
In questi giorni di festa un giro in più e uno sguardo diverso possono intrufolarsi tra pacchetti e solazzi natalizi .
 
 ah ..... miaoooo..... AUGURI A TUTTI .............

domenica 16 dicembre 2012

Sgomento

Natale non sempre è ghirlande e regali, non lo è per Lucia Harper , ricca signora, la cui pacata vita domestica in poche ore  viene stravolta e si fa incubo per  lei  che si ritrova a mandare avanti la casa con il marito a Berlino, affrontando la figlia sedotta da un uomo più grande e ambiguo che le chiede del denaro per sparire, il cadavere dell’uomo ucciso dalla ragazza, cercare di nascondere il cadavere, e subire il ricatto di qualcuno che sa tutto . Chi la minaccia è Martin Donnelly, che agisce per conto del suo pericoloso compare Nagel. Martin invece non è malvagio, e poi si è invaghito della bella signora,  ma malgrado una strana attrazione che li lega, vi è la costante consapevolezza che lei ha una famiglia a cui tornare, e soprattutto lo è Martin che eliminerà il complice e  sacrificherà la sua vita perché accada. Natale può iniziare con le sue tradizioni, la telefonata di papà di ritorno, la quiete della famiglia ricomposta, ma per Lucia nulla sarà come prima nel suo profondo. Ophuls con atmosfere buie prende il genere noir, ma lo contamina di melodramma e con il tema della donna prigioniera della famiglia –  la casa piena di ombre claustrofobiche psicologiche e materiali – forte, attiva e volitiva , che  risolve da sola i problemi, anche i più sporchi,  e chi l’aiuta non è un marito sempre lontano, ma un criminale innamorato di lei. Rinunciando a lui , Lucia ricompone un ordine morale , ma perde in felicità, l’europeo Ophuls  filmando un melò tinto di nero, riesce a fare della critica sociale sotterranea, ponendo il tema della famiglia ( qui americana ) e i suoi dettami come una gabbia dorata.

domenica 9 dicembre 2012

Nel bel mezzo di un gelido inverno

 
Joe Harper è un attore in crisi e disoccupato,  che accetta per disperazione  di mettere su una rappresentazione teatrale dell'Amleto di Shakespeare nella chiesa di  un pesino inglese prima di Natale, accampandovisi  senza soldi  formando  una compagnia scalcinata e assurda raccattando  sei attori pericolanti  per le 24 parti da interpretare, con prove  che  si rivelano anche più disastrose mentre  il testo  tocca sul vivo  i drammi tragicomici di ognuno degli attori. Un tentativo disperato da ultima spiaggia sorvegliato dalla battagliera agente teatrale di Harper che però alla fine vedrà il  successo, perché l'Amleto più che recitato sarà interiorizzato . Per Joe sarà ritrovare l’amore per il teatro e non solo, per altri ritrovare se stessi e per qualcuno un contratto per un film di fantascienza hollywoodiano. Tra le grandiosità megalomani del Frankenstein e la rivisitazione ad effetto dell’Amleto , Branagh crea questo gioiellino in un essenziale  b/n dove non recita, ma guida con profondo amore la recitazione di un manipolo di attori bravissimi che incarnano lo spirito della dedizione a quest’arte così carnale ed immediata nel suo rapporto con il pubblico ( non a caso una delle trovate geniali del film è il pubblico di cartone per non avere quei posti vuoti angoscianti ), quel pubblico che seppur lontano d’epoca da uno scrittore del ‘500, lo può sentire attualissimo perché la grandezza della sua opera non ha confini, e ne sono riprova le vicende personali degli attori stessi che vivono in se i dubbi e i tormenti che un autore eterno ha saputo fermare in un testo senza tempo. Ma tutto questo è mascherato intelligentemente  da commedia leggera e s’insinua con il sorriso nella nostra anima, senza altri effetti speciali  che la passione per questo mestiere antico quanto l’uomo.
"Io ormai faccio l'attore da undici anni, se fosse andata come dice Sir Laurence Olivier nel suo libro avrei conosciuto il trionfo e sposato una donna bellissima. Invece ho conosciuto noia, umiliazioni e ho avuto per compagna una psicopatica. Devo  cambiare vita."