domenica 20 ottobre 2013

Colazione da Tiffany


Holiday Golightly “ cattiva signorina” ad arte sofisticata, glamour e folle in una New York che brucia tutto in fretta. Passa da un party all'altro, da un ricco signore all'altro con elegante disinvoltura e un aria irresistibilmente fuori sincrono. Nel suo palazzo viene ad abitare Paul Vargas, giovane scrittore squattrinato e in crisi d'ispirazione, ma con una signora molta generosa nel suo letto. In fuga disincantata dalla realtà lei, in cerca di se stesso e di rivalsa lui, i due iniziano una frequentazione amichevole, tenera e complice. Ma nel momento in cui la vita reale si presenta davanti, e Holly cercherà ancora una volta di fuggire da tutto, su un taxi verso l' aeroporto per l'ennesima avventura della ragazza, Paul risvegliandola dalle sue fantasie trasognate le grida in faccia che la libertà non è solo scappare, ma anche imparare a legarsi a qualcuno e a qualcosa, che non necessariamente ciò comporta una prigione, che si può essere felici, ma non lo saremo mai isolati da tutto, in perenne difesa, e lui ormai lo sa perchè proprio averla conosciuta gli ha fatto capire cosa vuole nella vita. Sarà sotto una pioggia scrosciante e catartica in cerca del gatto che lei ha lanciato in un vicolo e che ora cerca disperatamente che Holly comprende che amare non è per forza perdersi, ma probabilmente è ritrovarsi nel senso più vero e pieno. Meno commedia e più amaro lo scritto di Capote, ma il film è splendido, ricco di sfaccettature, che sembra sempre qualcos'altro, come gli stessi personaggi, cinici e simpatici, disorientanti nella loro morale quotidiana e lo stesso di una umanità così affine. Amo molto questo film, probabilmente malgrado molte differenze caratteriali, mi ritrovo nel bisogno di libertà, in qualcosa di selvaggio e randagio di Holly, nella paura di appartenere a qualcosa/qualcuno che me ne privi, e forse come lei col tempo comprendere che se ne vale la pena non vi è perdita, è già un modo di vincere. Così mi ritrovo a commuovermi ogni volta - e sono veramente tante - che rivedo la scena finale dove vi sono cose che mi appartengono profondamente : una grande città, un taxi, una corsa pazza verso il domani, un gatto perso in un vicolo sotto una pioggia incessante, e la ricerca di affetti e punti di riferimento reali, che si scioglie in quel abbraccio con l'altro che rimette in sintonia con l'universo . E come non potrebbe visto che il tramite magico è un felino rosso indomabile e senza nome con Moon River di Henry Mancini come sottofondo.


Vero, Gatto? Su, vieni qua, povero amore, povero amore senza nome... ma io penso che non ho il diritto di dargli un nome... perché in fondo noi due non ci apparteniamo, è stato un incontro casuale. E poi non voglio possedere niente, finché non avrò trovato un posto che mi vada a genio... non so ancora dove sarà, ma so com'è. -Holly

Io vado pazza per Tiffany... specie in quei giorni in cui mi prendono le paturnie. Se io trovassi un posto a questo mondo che mi facesse sentire come da Tiffany... comprerei i mobili e darei al gatto un nome! -Holly

È una matta autentica. E sai perché? Perché Holly è convinta di tutte le idiozie che afferma. Intendiamoci, a me è simpatica da morire, su questo non c'è alcun dubbio, ma io ho un'anima da artista, ecco, e se non sei un artista non la puoi apprezzare, perché è un fatto di... fantasia, mi sono spiegato? -O.J. Berman

Il terribile, Fred(Paul), tesoro, è che sono ancora Lula Mae... la Lula Mae che ruba uova di tacchino e che, appena può, scappa nella prateria... solo che adesso lo chiamo avere le paturnie. -Holly

Quello che è certo è che avevo sbagliato nel classificarlo. Pensavo che fosse un verme. Invece è un super verme, ecco. Un super verme, sotto spoglie di verme. -Holly

Certe luci della ribalta rovinano la carnagione, a una ragazza. -Holly

Io e il mio gatto... siamo due randagi senza nome che non appartengono a nessuno e a cui nessuno appartiene. Holly

Vuoi sapere qual è la verità sul tuo conto? Sei una fifona, non hai un briciolo di coraggio, neanche quello semplice e istintivo di riconoscere che a questo mondo ci si innamora, che si deve appartenere a qualcuno, perché questa è la sola maniera di poter essere felici. Tu ti consideri uno spirito libero, un essere selvaggio e temi che qualcuno voglia rinchiuderti in una gabbia. E sai che ti dico? Che la gabbia te la sei già costruita con le tue mani ed è una gabbia dalla quale non uscirai, in qualunque parte del mondo tu cerchi di fuggire, perché non importa dove tu corra, finirai sempre per imbatterti in te stessa. -Paul

Moon River | Wider than a mile | I'm crossin' you in style | Some day | Old dream maker | You heart breaker | Wherever your goin' | I'm goin' your way | Two drifters | Off to see the world | There's such a lot of world | To see | We're after the same | Rainbow's end | Waitin' round the bend | My huckleberry friend | Moon River | and me.
  • Fiume di Luna | più ampio di un miglio | Ti attraverserò con stile | un giorno | Vecchio creatore di sogni | Tu spezzacuori | Ovunque tu andrai | io seguirò il tuo corso | Due vagabondi | in giro a vedere il mondo | C'è così tanto mondo | da vedere | entrambi cerchiamo la fine | dello stesso arcobaleno | che ci aspetta dietro la curva | Il mio migliore amico Cacciamore| Fiume di Luna | ed io.