domenica 30 ottobre 2011

Cimitero Monumentale di Staglieno

Un viaggio nel silenzio, tra piante perenni e una continua sensazione di caducità. In questa città-altra di dolore e pace, inserita in un angolo estremo della grande città sempre in fermento. Tra nostalgia e ricordi, tra lacrime e consolazione, tra fiori colorati, bianco delle lapidi e buio delle ombre, s'insinuano immagini di sensualità, di bellezza, d'arte. Come in un incanto , lo stupore per racconti palpabili di storie perse ormai in ciò che fu. Polvere, ragnatele, marmo che si sfalda, trascuratezza, eppure meraviglia di sculture, di creature impossibili e di umane verità. Un luogo dove afflizione e piacere fanno dimenticare la misura del Tempo ed irresistibilmente catturano in una sensazione di lontananza tentatrice e salvifica.

domenica 23 ottobre 2011

La Bella e la Bestia

 
C'era un volta ...... in un paese lontano di un tempo lontano ..... un anziano che tornando dopo un fallimento verso casa, dove lo aspettano gli avidi e superficiali figli, trova ospitalità in un maniero misterioso ed incantato tra oggetti animati. Solo all'alba prima di partire prende una rosa da donare a Bella, l'unica dei figli che lo ama veramente e ha cuore. Ma questo scatena le ira del padrone di casa, il Mostro, un uomo con sembianze di bestia feroce e crudele, che lo accusa di aver abusato della sua generosità: per la punizione la vita, a meno che una delle sue figlie non si sacrifichi al suo posto. Solo Bella accetta e si ritrova al castello, qui il Mostro anziché divorarla le propone di essere la Regina di tutto, solo ogni sera le chiederà di sposarlo, lei resta, ma rifiuta la richiesta. Ma di giorno in giorno comprende l'animo vero e buono della Bestia, dilaniato dalla sua duplice natura umana e bestiale. Sempre più affetto la lega a lui, anche se ogni sera la sua risposta è un no. Quando il padre cade ammalato, e Belle chiede di poter andare a curarlo, Bestia ormai innamorato di lei, le dà tutti i suoi poteri magici e le dice che se entro una settimana non tornerà Lui morirà. La sua vita è completamente nelle mani di Belle. Ma a casa gelosi delle sue nuove ricchezze e facendo piani per rubarle al Mostro la trattengono fratelli e Splendore, un pseudo fidanzato belloccio ed infido. Ma la nostalgia è forte e decide di tornare, solo che Lui sta morendo, gli confessa allora di amarlo, mentre fratello e spasimante sono penetrati nel castello per derubarlo, però una delle statue viventi uccide Splendore che all'istante si trasforma nel Mostro. Mentre al suo posto uno sfolgorante principe, si rivela a Belle che non lo riconosce come la sua amata Bestia, le spiega che era sotto un maleficio che solo l'amore di una donna poteva sciogliere, ormai convinta lo segue verso il sogno. Jean Cocteau con genio surrealista ci porta nel l'irreale onirico, senza più distinzione alcuna creando un incantamento giocando in modo sublime con la fantasia, usa la luce per toccare gli oggetti che prendono vita, candelabri sono braccia che si muovono, volti dalle pareti ci guardano, una scenografia che si anima in modo enigmatic, e dove nulla è come appare, compresa l'oscura Bestia e il suo mondo barocco e misterioso : La dolorosa condizione di chi si sente e viene visto come diverso, il tormento della ricerca di un'identità, la paura per tutto ciò che non rientra in canoni abituali, e che automaticamente si trasforma in mostruoso, l'amore impossibile che porta morte e porta vita, e porta una nuova libertà. Il tema del doppio, Jean Marais, all'epoca uno degli uomini più belli dello schermo nascosto tutto il tempo dalla maschera della Bestia, è allo stesso tempo anche il volto gemello di Splendore e del Principe, se egli non avesse conosciuto il dolore, la pietà, la solitudine, la commozione di un affetto, sarebbe forse stato un altro essere spietato ed inutile, mentre la sofferenza dell'aver vissuto da Mostro lo ha reso un uomo migliore, un uomo che può vivere l'amore.

domenica 16 ottobre 2011

Lady Lou - Non sono un' angelo

Come può essere diventata una stella della Hollywood mecca di sogni ed incubi, una donna senza grandi doti recitative, senza  essere una vera bellezza, senza un filo di classe, con un personale discutibile e mise impossibili ? Per diventarlo bisogna avere coraggio, voglia di farcela, battute bislacche ed equivoche, un sex-appeal esplosivo, nessuna autocensura  ed una faccia tosta senza eguali.  Per farcela bisogna essere Mae West !  Osare l’eccesso , essere esageratamente ironica, esageratamente sboccata, esageratamente ammiccante, esageratamente abbondante, esageratamente bionda, perché : “ Le brave ragazze vanno in Paradiso. Le cattive ragazze vanno dappertutto “. Nei due films più famosi, si cucì addosso  battute piccanti  fulminanti e si scelse un giovane partner - molto più giovane di lei - alto, elegante,  anglossassone,  ma proveniente dal vaudeville come lei, un certo Cary Grant, imbastendo trame in cui Mae è “molto cattiva “  è  spregiudicata e molto corteggiata, cantante di varietà o  domatrice di leoni, lo circuisce di doppi sensi e lo irretisce di follate sexy. In fondo : « Quando sono buona so essere molto buona, ma quando sono cattiva sono meglio! » e se lui cerca di redimerla convincendola di avere un anima, che i diamanti sono solo fredde pietre e chiedendole se «Nessun uomo l'ha mai fatta felice?», lei secca gli risponde «Sicuro. Un sacco di volte ». Anticonformista decisamente ante-litteram,nave scuola di ogni eroina cinematografica che non chiedeva aiuto al protagonista maschile di turno, ma magari: «Hai in tasca una pistola o sei semplicemente felice di vedermi?».
                    
Cary Grant, Mae West  - "Se solo potessi crederti..." - "Puoi credermi: centinaia di uomini l'hanno fatto! "

Mae West, William B. Davidson -" Cosa fai per vivere, tesoro?" - "Più o meno l'Uomo politico." - " Anche a me non piace lavorare. "


 − " Lei crede all'amore a prima vista? " - " Non so, ma certo fa risparmiare un sacco di tempo."


"Non è importante quanti uomini ci sono nella tua vita, ma quanta vita c'è nei tuoi uomini."
 
− " Immagino tu non creda al matrimonio." -  " Solo come ultima risorsa."

domenica 9 ottobre 2011

Fiori decadenti

Gli allegri colori dell'Estate stanno mutando in quelli più cupi, rossicci, abbrunati dell'Autunno, è una fine di petali che si sgualciscono, la loro bellezza sfiorisce letteralmente, un senso di morte nel calore vivo del sole. Si chiude un'altra volta un cerchio, ma è l' anello di un' infinita catena, un'altra maglia s'aggancia portando diverse sensazioni, e altre forme d'incantesimo,  altre emozioni.
Dedicato ad Elisena, fiore d'Autunno che ha in se tutti i colori vivaci della Primavera.