domenica 28 novembre 2010

Eugène Delacroix

Forse per cogliere l'essenza della sua arte basterebbe la frase del suo amico Baudelaire “ le donne di Delacroix hanno il fascino del delitto e l’aureola del martirio”. Ma c'è molto di più. Il classicismo si sgretola definitivamente sotto quelle pennellate violente, sotto quei colori accesi che uccidono bordi e schemi accademici aprendo ai giovani impressionisti, sotto i temi esotici, inconsueti e resi in un modo strano ed inquietante che porta ispirazione ad un nuovo gruppo d'artisti : i simbolisti. Non profili e forme perfette neoclassiche, cosa conta per lui è l'irruenza del segno, l'effetto del mischiarsi di colore-materia e corpi e cose. Quel dolore fisico che diventa immagine concreta. Il dualismo di storia e natura umana si fanno contrasto cromatico vivissimo, dominato dal quel rosso accesso e sanguigno che impregna tutto. Dalla letteratura e dalla musica romantica del suo tempo trae la forza per le passioni estreme. Nei fatti storici che rappresenta, come Il massacro di Scio non c'è l'impeto degli ribelli ,ma il dolore delle uccisioni inumane, non gloria, ma morte. La Libertà è una Venere bellissima che guida una popolazione variegata d' insorti, il cui prezzo è in quei cadaveri in primo piano. La fantasia ha aspetti sublimi e orrorrifici, come le immagini della strage ordinata da Sardanapalo, muoia con lui tutto il suo mondo, ed ecco il fascino terribile di quel corpo nudo di donna afferrato dal suo magnifico carnefice. C'è nelle cose della vita qualcosa di violento che spaventa ed attrae inesorabilmente e lui sa renderlo con maestria, che siano corpi disperati o animali selvaggi che si affrontano. Anche la mollezza profumata delle donne di Algeri ha qualcosa di sensuale e malsano che ci turba ed incanta. Lo sconcerto nei suoi coetanei fu sensazionale come l'ammirazione degli artisti più moderni. La sua arte stupiva come la sua persona, anche perchè contrastavano i suoi quadri scioccanti con il suo fare garbato ed elegante : Alexandre Dumas ne descrive il garbo che lo rendeva ammirato nei salotti "Sottile, polemico, sempre con la risposta pronta, amava la discussione nella quale la sua intelligenza s'accendeva afferrando nuove e brillanti intuizioni... E quando si congedava da un salotto in cui i presenti avevano assistito, rapiti, alla sua vivace e pittoresca conversazione, si poteva udire la padrona di casa esclamare: che uomo affascinante questo signor Delacroix, peccato che si ostini a fare della pittura!".

Baudelaire: "Delacroix amò appassionatamente la passione, ma fu freddamente determinato ad esprimere la passione stessa nel modo più chiaro possibile."

domenica 21 novembre 2010

L' ultimo dei Mohicani

1757le colonie americane vivono la sanguinosa guerra anglo-francese dove alcune tribù indiane si alleano agli europei e altri fanno guerra a sé come i terribili Uroni. Vorrebbero invece vivere la vita semplice della foresta i Moichani , di cui restano solo Chingachgook, ex capo tribù e suo figlio Uncas, insieme al giovane bianco, Nathan Hawheye-occhio di falco, allevato come un figlio dal capo. Ma inevitabilmente la guerra li coinvolgerà, nell'incontro con ufficiale inglese e le giovani in pericolo Cora e Alice, figlie del colonnello Munro. Da ora sarà una feroce lotta di sopravvivenza, dove i primi ad essere sacrificati sono gli affetti più profondi. Nathan si è innamorato di Cora , suscitando la gelosia dell'inglese e Uncas della giovane Alice che il capo urone Magua vuole per se. Saranno scontri violentissimi, moltissimi morti compreso Uncas e Alice che si getta nel burrone dove è stato gettato il corpo del suo amato, per seguirlo e non cadere nelle mani insanguinate di Magua, poi ucciso a sua volta. Restano alla fine solo Occhio di Falco, Cora e Chingachgook, che davanti al precipizio tomba di suo figlio, pronuncia un tristissimo saluto : ”Grande Spirito, e creatore della vita, un guerriero va a te, veloce e dritto come una freccia lanciata nel sole. Da lui benvenuto, e lascia lui prendere posto in Gran Consiglio di mio popolo. È Uncas, mio figlio. Dì lui di essere paziente, e da' a me una rapida morte, perché loro sono tutti là, meno uno, io, Chingachgook, l'Ultimo dei Mohicani” . Film dalle scene indimenticabili, con una natura selvaggia che tutto avvolge con i suoi immensi spazi aperti , una fotografia magistrale che alterna paesaggi che sanno di antiche stampe e scene molto buie come il cuore degli uomini travolti dalla battaglia con se stessi e l'altro. C'è il sapore delle avventure di una volta, l'epica dei grandi temi sottolineata dalla musica, la forza dei sentimenti anche estremi e manichei, la passione dell'uomo in ogni tempo per amore, onore , dovere, il cui impatto emotivo ci penetra dentro lasciandoci senza respiro irrimediabilmente ieri come oggi, come tutto ciò che è ancestrale nell'essere umano.
Hawkeye a Cora "Devi vivere, non importa quello che accadrà: io ti troverò! Non importa quanto ci vorrà, fosse anche un secolo: io ti troverò! "
Cora " Tutto il mondo brucia! "

domenica 14 novembre 2010

Testimone d'accusa

Sir Wilfrid è un penalista, principe del foro inglese, alle prese con un infarto,un solerte maggiordomo, e una troppo premurosa infermiera con cui battibecca di continuo. Tutti lo vogliono in vacanza, ma lui è intrigato dal caso di un certo Leonard Vole, un simpatico tipo a cui una ricca signora ha lasciato un ingente somma. Peccato che lui sia il principale sospettato del suo omicidio. Tutto sembra contro di lui, anche l'appoggio gelido dell'affascinante consorte tedesca Christine, che se anche conferma l'alibi, non sembra così ansiosa di salvarlo, ed è forse proprio questo che lo convince definitivamente ad accettare la difesa. In tribunale le cose si svolgono tra alti e bassi, fino al colpo di scena di Christine che ritratta l'alibi. Per Vole tutto è perduto, ma Sir Wilfrid riceve un aiuto inaspettato da una strana donna che sostiene di avere le prove che Christine vuole sbarazzarsi del marito, avendo delle lettere che la compromettono. In aula hanno l'effetto di una bomba e portano all'assoluzione. Ma ora è l'avvocato che è perplesso qualcosa non gli torna, Christine per riconoscenza alla sua intelligenza, allora gli confessa come lo ha ingannato , ritorcendo la sua stessa astuzia forense. Lei ama follemente Leonard , sapeva che era colpevole, come pure che la testimonianza di una moglie fedele non l'avrebbe aiutato, ma una fedifraga , nata nella nazione nemica che la bontà di un ex soldato ha salvato, avrebbe indignato i giurati e modificato il giudizio. Lei ha organizzato tutto, lei era la megera che consegnava il carteggio colpevole, sempre lei e tutto per il suo amore, che si presenta, ma solo per dimostrarsi un essere perfido fino in fondo, ha già pronta una sostituta e ha sempre ingannato la moglie. Lei disperata ed orgogliosa gli spara. Sir Wilfrid ammirato dalla personalità di questa donna all'apparenza fredda, ma dal temperamento appassionato, prenderà la sua difesa ed è sicuro di vincere e l'infermiera è d'accordo con lui . Il genere legal thriller ha insidie pericolose, una su tutte la noia, ma non sarà mai in un film di Wilder, colpi di scena, ironia, personaggi che bucano lo schermo , ribaltamenti continui dei ruoli anche nella scelta degli attori : Laughton e la Lancaster eccelsi litiganti inseparabili, Power buono e affidabile per storia cinematografica che si rivela un bastardo come pochi, e la divina Marlene , ghiaccio bollente per antonomasia , qui una creatura innamorata disposta a qualunque cosa per il suo uomo, sconfitta come la sua nativa Germania, ma mai doma. Vittime e carnefici ribaltano di continuo i loro ruoli, la menzogna e l'inganno è sempre dietro l'angolo, e può far leva proprio sull'acume del più in gamba degli avvocati, categoria di furbastri per eccellenza. Wilder sa destrutturare i generi come pochi, prende una trama e la infarcisce, travalicando la tipologia e arricchendola , contaminandola fino a farla sua, con i suoi temi preferiti dell'ambiguità , la maschera , l'inganno, in cui persino un innocuo termos per la cioccolata calda può può rivelarsi per quello che non è e nascondere del vietatissimo whisky; vero Sir Wilfrid ?
L'avvocato all'infermiera petulante:-Lo sa, Miss Plimsoll, che nel mio letto di dolore ho seriamente pensato di strangolarla con uno dei suoi tubi di gomma? Poi avrei confessato il delitto e mi sarei assunto per la difesa -

domenica 7 novembre 2010

Caramel

In una Beirut dentro la guerra , che cerca di andare avanti in una specie di normalità, nel grigiore delle strade devastate, troviamo i colori di un salone di bellezza dall'insegna sghemba, governato da donne diverse tra loro, per religione, gusti, modi, desideri. La bellissima Layale ama un uomo sposato che le detta tempi a colpi di clacson, Nisrine sta per sposarsi, ma non sa come spiegare di non essere più vergine, Rima è attratta dalle donne. Vagano poi Jamale ossesionata dall'invecchiare fino a rendersi ridicola , Lili svanita signora anziana che imperversa con le sue stramberie e sua sorela Rose che ha sacrificato la sua vita per starle accanto e proteggerla. Tra loro discutono, si spaleggiano, si consolano, ridono, rivelandosi in quella essenza di verità fatta di malinconia e allegria che il mondo fuori non concede. Come qualsiasi altra donna del mondo, si fanno scelte : farsi operare e restituitre quella stupida integralità che altri si aspettano, rinunciare ad un amore malato che non porta da nessuna parte e aprirsi a quell'uomo che ci osserva in disparte giorno dopo giorno in silenzio, godere anche solo di quei pochi attimi con quella bella signora che viene insistentemente a lavarsi i capelli e che un giorno decide di farsi un taglio maschile in barba a tutti. Ma anche di rinunciare ancora una volta all'ultima chance della vita per non lasciare una sorella debole sola. Gli uomini sono tutti fuori ,certo se ne parla, ma come di un altra realtà, l'unico che riesce a penetrare in paruccheria è il poliziotto innamorato di Layale, perchè ha una diversa mentalità , è paziente, gentile, sa aspettare e desiderare senza pretendere . Bellissime le scene di Layale che cerca di rendere una squallida stanza di un hotel di terz'ordine , dopo essersi umiliata per non poter dichiarare di essere sposata, in un nido d'amore per poi non vedere l'amante presentarsi ... ma le amiche si; Lilli la pazza che vaga con le sue follie ; lo shampo sensuale e rilassante che lava le idee oltre ai capelli, e la telefonata di Layale all'amante, spiata dal poliziotto che segretamente autointerpreta con se stesso l'altro interlocutore. Si cavalcano con tocco lieve gli stereotipi religiosi, femminili, omosessuali, borghesi, per raccontare un universo medioorientale così lontano e vicino a noi, con donne che ad ogni latitudine cercano di amalgamare tradizioni ancestrali - create spesso da uomini - tradendole o arginandole, con una spinta alla modernità. Ma per poterlo fare ci vuole arte antica, come chi sa condensare zucchero limone ed acqua riscaldandoli in un pentolino per ricreare quel caramello così dolce da assaggiare e così setoso e feroce sulla pelle per sdradicare la peluria. Perchè avere cura del proprio corpo è anche dimostrare amore agli altri e perchè la vita è un caramello dolceamaro.