sabato 26 maggio 2012

Miriam si sveglia a mezzanotte

Miriam è una fascinosa ed algida  vampira egizia che si è legata negli ultimi secoli a John, un avvenente  musicista, che vampirizzato  ha ricevuto la promessa di un eterna giovinezza. Insieme conducono  un elegante e riservata  vita a Manhattan,  seducendo le vittime di cui nutrirsi. Ma un giorno John si accorge di invecchiare, sconvolto si rivolge alla dottoressa Sarah Roberts che conduce degli studi sulla longevità, ma il processo è irreversibile e rapidissimo, la cosa non sorprende Miriam che ha sempre saputo che solo lei possiede il dono che le impedisce il decadimento, e ciclicamente rinchiude i suoi amanti in sepolcri eterni che tiene in soffitta.  Sarah cercando di comprendere il caso,  la conosce e rimane anche lei travolta dalla maliarda vampira, che la trasforma nella sua nuova compagna. Ma nonostante l’attrazione che prova per Lei , Sarah è inorridita della sua nuova condizione e cerca di uccidersi.  Sconvolta  e indebolita Miriam cade sotto la vendetta dei suoi ex amanti morendo  che si dissolvono definitivamente  rompendo la maledizione. Ora dal balcone della grande casa si affaccia una Sarah diversa e pericolosissima,  iniziatrice di una nuova genia di vampiri metropolitani. Non  c’è un maestro della notte che irretisce selvaggiamente  giovani innocenti, ma una donna emancipata che attraversa i secoli adattandovisi,  che vive il giorno e attira con una sessualità libera e potente il suo cibo umano e i suoi amanti,  amata da un vampiro  da lei creato, che dopo centinaia di anni deve arrendersi al tempo distruttore di corpi e passioni. Perché l’incantesimo di gioventù sembra esistere fino a che dura il trasporto e il desiderio di Miriam, e il tempo uccide vita e amore  più di un vampiro. Questi esseri al pari degli umani sono affamati  ( il titolo originario) di gioventù e brame, più che di cibo. Eros e Thanatos  mai divisi  in quegli amplessi, il cui  ciondolo simbolico di vita della croce egizia diventa strumento di affascinazione e vita per i vampiri,   morte per gli umani  possedendo una segreta anima  a stiletto . Una musica splendida accompagna ogni scena,   rock gotico  e pezzi classici inusuali che creano un atmosfera irreale, raffinata, oscura, magica, avvolgente e senza tempo, sottolineando una lentezza suadente  nello scorrere del non tempo dei vampiri contrapposta all’inutile frenesia umana. Un film rarefatto, imperfetto, con una seconda parte più discontinua, ma attraente per l’estetismo  delle immagini sensuali, conturbanti ed efferate,  il glamour  degli attori (inquietante, bellissimo e tragico David Bowie ), gli eccessi forse e la sensazione dolorosa  che nulla è eterno neppure un vampiro …. neppure l’amore.
Miriam : -"Non esiste liberazione caro, ma riposo, non esiste fuga"      - "Io sono padrona del mio tempo"

John :  " L'età è una malattia " -  " Hai detto per sempre. Eternamente. Ricordi? "Per sempre" hai detto. Senza mai invecchiare. Miriam, te lo ricordi? Per sempre giovani. Baciami. Baciami Miriam! Pensa a me come ero una volta. Baciami, ti prego! Dammi un po' di tempo. Dammi ancora un po' di tempo, ti prego! .. O allora uccidimi. Liberami. "

domenica 13 maggio 2012

Selvaggio gentilgatto

Un gatto è un gentiluomo: elegante nell'atteggiamento, dalle maniere squisite e con una passione per i combattimenti corpo a corpo, sfrenate storie d'amore, duelli al chiar di luna e canti di gioia. Dal suo personale domestico si aspetta un servizio inappuntabile e conosce una gamma di invettive che farebbe impallidire un manovale (Pam Brown)



I gatti, come categoria, non hanno mai completamente superato il complesso di superiorità dovuto al fatto che, nell'antico Egitto, erano adorati come dei. (P.G. Wodehouse )

Nessuno vede negli occhi del gatto le leggende di terre lontane, e nelle notti di luna piena i gatti raccontano alle stelle le loro ineguagliabili avventure (Moraldo de Oliveira)


La città dei gatti e la città degli uomini coesistono una dentro l'altra, ma non sono la stessa città (Italo Calvino)        


        
Nel mio gatto io amo l'indipendenza con cui passa dal salone al tetto (F. De Chateaubriand)

 
  Il gatto è imprevedibile ed ammaliante come un'orchidea selvaggia (Stanislao Nievo)

 La presenza di un gatto migliora il muro del giardino in estate e il cuore quando il tempo è cattivo (Judith Merkle Rilke)

 Il gatto è il più gentile degli scettici (Jule Lemaitre)
  Un miao, massaggia il cuore (Stuart McMillan)
 L'uomo è civile nella misura in cui sa comprendere il gatto
(Jean Cocteau)
L'uomo vorrebbe essere uccello/ il serpente vorrebbe avere le ali/ il cane è un leone disorientato... e invece il gatto/ vuol essere soltanto gatto/ e ogni gatto è gatto/ dai baffi alla coda... I suoi occhi gialli/ hanno lasciato una scanalatura/ Per gettarvi le monete della notte (Pablo Neruda)

Mi dà sempre un brivido quando osservo un gatto che sta osservando qualcosa che io non riesco a vedere (Eleanor Farjeon)

Il cielo è nei suoi occhi, l'inferno nel suo cuore (Honoré de Balzac)

 
Se anche i gatti potessero parlare, deciderebbero di tacere
(Nan Porter)
In questa sorte avversa io mi affido a te, o bel gatto, alle tue pupille sacre; mi sembra di avere davanti a me due stelle e di ritrovare la tramontana in mezzo alla tempesta (Torquato Tasso)

domenica 6 maggio 2012

L'ultimo set di Marilyn

Nell’estate 1962 la mitica rivista  di moda  Vogue  fa realizzare al fotografo Bert Stern una serie di scatti con Marilyn Monroe. Viene scelto come set una suite  dell ‘ Hotel Bel Air  a Los Angeles . Dovevano essere foto glamour con abiti Dior e gioielli. Lei giunse con molte ore di ritardo, ma  poi  completamente   a disposizione, tre giorni chiusi li dentro, con 2571 scatti ,  soprattutto la Diva pronta a spogliarsi degli  abiti  e davanti all’obiettivo e  delle sovrastrutture disumanizzanti. Immagini che ci mostrano una Marilyn bella e segnata ( anche una cicatrice  da operazione, l’ eyeliner nero e  il pesante rossetto rosso che evidenziano l' insicurezza per quella pelle che ora ha qualche sottile ruga ) , disponibile  e fragilissima, divertita e stanca,  sensuale e sciupata, seducente e  malinconica. Impegnerà il fotografo a scegliere lei gli scatti più belli, ma quando li restituisce gran parte del materiale è rovinato da lei che ha ucciso letteralmente la sua immagine  e se stessa con un pennarello rosso e graffiando con delle forcine i fotogrammi del negativo. ( Che solo molti anni dopo con l’avvento del digitale  Stern è riuscito a salvare ). Un set  diviso  :  le foto  di lavoro per la rivista e quelle intime  tra champagne, lenzuola, profumi, tra il fotografo e  l’ icona erotica di quegli anni, probabilmente  per qualche ora lontani da tutto solo un uomo e una donna, con intorno quella luce bianca rivelatrice senza altro, accecante e denudante corpi e anime. Poche settimane dopo Marilyn-  Norma Jean moriva sola tra barbiturici e alcol. Vogue aveva un servizio clamoroso da pubblicare .
«Marilyn arrivò. Con cinque ore di ritardo. E fu una sorpresa... non era invecchiata, non era formosa, anzi doveva essere molto dimagrita... si era trasformata... aveva una sciarpa attorno al capo, e non aveva un filo di trucco, niente. Era magnifica. E un'altra sorpresa fu la voce: non era la timida voce infantile dei film, la sua voce era adulta e molto femminile. Era spontanea, naturale, vera».  - Bert Stern – 
Un' ultima frase dal diario di  Marilyn  Monroe :
" Mi sento orribile. Datemi un po' di tempo, mi truccherò e sarò di nuovo Marilyn."