domenica 25 dicembre 2011

Scrivimi Fermo posta

Sono i giorni prima di Natale a Budapest, nel negozio di pelletteria del Sig. Matuschek, qui si intrecciano le piccole vicende dei suoi commessi, e in particolare di Alfred e Klara, che battibeccano di continuo, mentre ignorano di essere l’uno il corrispondente dell’altra di una serie di lettere romantiche indirizzate ad un Fermo Posta, più s’invaghiscono per epistolario più si detestano nella vita comune. Ma le cose precipitano quando il buon Matuschek crede che il fidato Alfred sia l’amante della moglie e lo licenza, mentre lui scopre chi è Klara e cercando di uccidere il suo alter ego “letterario”, le causa una crisi nervosa penosa e non sa più come uscirne. Ma il fattorino Pepi aspirante commesso, diventa deus ex machina di tutta la situazione, salva il capo dal suicidio, rivela nell’altro azzimato commesso il traditore, Alfred viene nominato direttore del negozio, e tutto si risistema, però bisogna convincere Klara che l’uomo ideale che si è creata forse è troppo di fantasia, mentre a volte abbiamo la felicità a portata di mano, senza notarla. Dopo aver avuto la confessione di Lei che in fondo ha sempre avuto un debole per lui, ma che le attrici nei film maltrattano gli spasimanti e di conseguenza anche lei si comportava così, e dopo averla spaventata dicendole di aver incontrato il misterioso ammiratore e descrivendolo in toni deludenti, Alfred, si rivela come il fantasmatico corrispondente, e finalmente tutto si risolve in una vigilia natalizia di compere e doni inaspettati, e conferma che adispetto di quanto dice Klara Alfred non h ale gambe storte. Il tocco Lubitsch è inconfondibile in questa commedia deliziosa, che vena il romanticismo d’ ironia garbata, presentandoci personaggi umanissimi nelle loro piccole debolezze e nello loro quotidiane virtù e che mentre ci parla di sogni d’amore ci racconta anche di una crisi economica che si fa disagio morale, e che porta anche a scene malinconiche come il tentato suicidio del sig. Matuschek, rompendo il tono da commedia, ma mai l’equilibrio miracoloso dei suoi films. Oggi Alfred e Klara sarebbero probabilmente due blogger , perciò dedico questo post a tutti voi amici di mouse che sognate dietro una tastiera : AUGURI .

domenica 18 dicembre 2011

Terminator

 - " Le macchine emersero dalle ceneri dell'incendio nucleare. La loro guerra per sterminare il genere umano aveva infuriato per anni e anni. Ma la battaglia finale non si sarebbe combattuta nel futuro: sarebbe stata combattuta qui, nel nostro presente... Oggi." -  Los Angeles 1984 sbarcano dal 2029 un pericolosissimo cyborg T 101 e Kyle Reese, un giovane combattente della resistenza contro il potere soverchiante delle macchine che hanno relegato in questo futuro post atomico l’umanità a vivere sottoterra in una guerra senza quartiere. Entrambi hanno un solo scopo trovare una ragazza semplice : Sarah Connor, uno per “terminarla”, l’altro per salvarla, perché Sarah è ignara che sarà la madre di John, l’uomo che guiderà la rivolta degli umani, se -lui non nascerà ogni speranza è morta. Rees è il suo luogotenente, e si è offerto volontario per questa missione, per dedizione assoluta al suo capo e perché innamorato della sbiadita immagine su polaroid di una Sarah dallo sguardo triste. Il Killer cibernetico la cerca, ma Kyle arriva prima e la porta in una fuga disperata in una città messa a ferro e fuoco dal Terminator. Le rivela il futuro e che Lei ha saputo allevare suo figlio per una simile guerra, a conoscere i modi per combattere, usare i cani per stanare i cyborg, a sopravvivere, Lei è un’eroina per tutta l’umanità. Sarah è sconvolta, non vuole tutta questa responsabilità, ma le parole di Kyle sono così appassionate e disperate da convincerla, e lasciarsi amare da lui. Ma il Terminator li scova, viene quasi distrutto e ridotto al solo scheletro cibernetico, ma riesce ancora a essere letale, uccide Kyle, ma Sarah riesce a finirlo sotto una pressa : “Sei tu terminato, bastardo!”. La ritroviamo mesi dopo su una gip, è una donna diversa, ha bagagli, armi, un cane lupo ed è incinta, sta registrando dei messaggi per suo figlio, si ferma ad una stazione di servizio messicana, il benzinaio le dice che sta per arrivare una tempesta, lei gli risponde triste che lo sa, mentre un bambino le scatta una foto polaroid. L’oscuro destino dell’umanità è già l’oggi. Un figlio che è salvezza di una’umanità alla deriva, una madre coraggiosa e sola, un padre che viene dal futuro pronto al sacrificio di se. La Natività può avere avere anche sfaccettature fantascientifiche . E l’onnipresente male farsi icona di successo con la fisicità irreale di Swarzy che promette “Tornerò”

Sarah e Kyle -"Kyle, le donne del tuo tempo che tipi sono? -Buone combattenti."

Kyle - "Ho attraversato il tempo per te, Sarah. "

domenica 11 dicembre 2011

La sposa cadavere

Il mondo dei vivi è tetro, grigio di colori e di fatti, gli esseri che lo popolano sono tristi e anemici, anche i matrimoni sono combinati per interesse calpestando ogni sentimento : per Victor e Victoria  una costrizione che svela invece un amore timido ma sincero,  per Emily la delusione di una promessa non mantenuta e finita in tragedia con l’attesa notturna nella foresta del suo amato che invece la deruba e uccide. Basta un nonnulla però per finire nel mondo parallelo dei morti, per esempio trovarsi in un bosco oscuro a ripetere la promessa di matrimonio ad un albero e infilare la fede ad un ramoscello. Ma il ramo è il dito di uno scheletro,al vero  un po’ particolare ……. una sposa-zombie, appassionata, sexy e spaventosamente desiderosa di sposarsi davvero questa volta. Il mondo dei morti in cui lo trascina è spassoso, vivace, coloratissimo, pieno di Jazz, balli, canzoni, e incontri stravaganti. Eppure lui vuole tornare “ di sopra “ dalla noia monotona della sua Victoria, che intanto sta per convolare con  un altro pretendente,  visto che lui è sparito nel nulla, anche Victor così la tradisce per tornare dalla sua fidanzata vivente, Emily disperata lo insegue comprende che la divisione tra i loro mondi è veramente insormontabile, e anche quando Victor è disposto a restare con Lei, sarà la Sposa cadavere a lasciarlo libero di sposare chi ama, almeno però farà terribile giustizia del pretendente rivelatosi il suo antico spasimante assassino. L’aver accettato la sua sorte però libera anche Emily dalla sua ossessione, eccola così trasformarsi in una nuvola variopinta di farfalle che volano verso la Luna. L’Universo di Tim Burton è capovolto: il regno dei Morti è laicamente vitale , i mostri sono simpatici e scheletre sono di una bellezza sfolgorante – va bè perdono qualche brandello qua e là, ma sono inezie – vige musica e colore …. e calore empatico, mentre la civiltà dei viventi è lugubre , triste , opaca immersa in un’ambientazione gotico-vittoriana che uccide ogni desiderio. Ma noi che vogliamo ancora sperare e sognare seguiamo quel meraviglioso volo di farfalle, senza paura di essere diversi , anomali, folli e irrimediabilmente innamorati di ciò che ai più sembra assurdo e senza senso.
Emily: - "Ah, è bellissima la vista da qui. Mi toglie sempre il fiato, uh, beh, certo se ce l'avessi. "
Victor nel bosco pronuncia il giuramento coniugale: -  "Con questa mano io dissiperò i tuoi affanni. Il tuo calice non sarà mai vuoto perché io sarò il tuo vino. Con questa candela illuminerò il tuo cammino nelle tenebre. Con quest'anello io ti chiedo di essere mia."
Emily: - "Sono stata così a lungo nelle tenebre che ho quasi dimenticato quanto fosse bello il chiaro di luna."

domenica 4 dicembre 2011

Fascino anglosassone


Febbricitante ho inserito per comodità, per il mio post domenicale  solo immagini, di solito metto delle bellezze femminili, forse perchè più affascinanti e duttili di quelle maschili, ma stasera ho pensato di giocare con attori maschi, scegliendo foto alla rinfusa mi sono accorta che il 90% dei musi erano di uomini inglesi, irlandesi, scozzesi, mi si è aperto un mondo : ho un vero debole per il tipo anglossassone e non ne ero cosciente. Me ne farò una ragione, intanto eccone tutta una serie, e ne mancano volendo. Ah guardandole con maggiore attenzione, ho notato anche che le donne hanno meno bisogno di riempire lo spazio con mani ed altro, forse perchè possono reinventarsi con trucchi, mosse, cappelli, orpelli, mentre un uomo ha meno chance, e allora cerca di dialogare se immobile davanti ad una fotocamera fissa con un gesto che lo faccia parlare in qualche modo. Ecco cosa mi hanno detto.......