mercoledì 29 luglio 2009

Persuasione

Avevo scovato questo piccolo romanzo anni fa in una bancarella, d'istinto l'ho letto e mi ha affascinato per le frasi acute, la caraterizzazione dei personaggi, il senso di pazienza, e poi spesso ci si sente Anne : Inghilterra primo Ottocento, Sir Walter Elliot, è un aristocratico superfluo e vanitoso, con tre figlie Elizabeth altezzosa e insopportabile , Mary inutile e lagnosa, ed Anne intelligente, riflessiva e silenziosa, prigioniera di quell'aristocratico piccolo mondo inglese, fatto di rituali , pettegolezzi e fatuità. Suo malgrado è costretto ad affittare la casa di famiglia Kellynch Hall all'ammiraglio Croft .Con lui riappare nella vita di Anne il capitano Frederick Wentworth, che ha fatto una rapida e fortunata carriera, che anni prima le chiese di sposarlo, ma che lei rifiutò per non dispiacere il parentado, e che lui è ancora ferito da quel rifiuto. Anne ha perso lo splendore e il brio degli anni giovanili e viene ostentatamente ignorata dal capitano. E poi altre giovani e brillanti signorine sono più che ben disposte a conquistarlo . Ma nessuna ha le qualità interiori di Anne, che cambiando vita lentamente riprende vita e bellezza, una bellezza spirituale luminosa. E il Capitano non è tipo volubile, inoltre comprende lentamente anche i pregi del farsi persuadere qualche volta, e che l'avere carattere si rivela in tanti modi, non solo nella testardaggine. Piccoli gesti, piccole trame li riuniranno fino ad una struggente lettera che li riunirà finalmente dopo 9 anni. Sotto l'apparenza dell'affresco ottocentesco vi è una storia dolorosa, mai svenevole, dall'occhio critico tagliente, con una secchezza nel rappresentare i personaggi senza indulgere in inutile glamour e patine da cartolina da campagna inglese, tipica delle riduzioni dai romanzi della Austen. C'è malinconia, corpi e visi veri, rifiuto delle regole sociali che ci imbrigliano ieri come oggi, ma anche spazio ai sentimenti, alle speranze mai abbandonate. Finale tra la folla,un felliniano circo viaggiante e una strada solitaria dove finalmente trovare quell'isolamento dove esprimersi finalmente al di là di ogni convenzione.

lunedì 27 luglio 2009

Roy Lichtenstein

Con Lichtenstein siamo dalle parti della Pop Art, dove l’influenza dell'ambiente quotidiano,dei mass media, delle attività commerciali, si fonde all'analisi sul rapporto fra arte e linguaggio, fra arte e oggetto. Nel suo caso ciò avviene con immagini tratte spesso dal mondo dei fumetti: vignette ingrandite inverosimilmente, costrette dentro inquadrature che non lasciano vuoti, con dettagli enormi. Le figure sulla tela vengono dilatate e deformate come dallo “zoom” cinematografico. Sono vere tele dipinte, la cui puntinazione ricorda il divisionismo, ma utilizzato con la regolarità del segno puntinato del retino tipografico, ottenuto per mezzo di una griglia forata. Usa spesso gli oggetti in modo improprio, ma riportati alla normalità dalla rassicurante tecnica pittorica legata al mondo pubblicitario. Atto d'accusa verso la omologazzione che ci affligge e volontà di riaffermare la preminenza del contenuto sulla forma, rifiuto delle apparenze, lotta agli stereotipi attraverso la forza delle immagini “popolari”. Il fumetto riscattato dall'esercizio di riscrittura, reso sofisticato, acquisisce un valore intrinseco. Perciò le immagini sono allo stesso tempo colte e popolari. La pittura aulica non è maggiore del fumetto, il passato del moderno, un oggetto ad un tramonto, ma attenzione, sempre, alla banalizzazione. C'è arte in quel retino che riempe il fumetto, tanto da poter ripodurre l'alta poesia di un tempio greco.

domenica 26 luglio 2009

Grazie Musa Calliope

Grazie Calliope del pensiero premioso. Delle tue sorelle sul Monte Elicona tu sei la musa più bella e dalla voce più incantevole e per grazia del fato ogni tanto scendi tra noi mortali a dilettarci . Grazie ancora

sabato 25 luglio 2009

Sebastian

Una sera metto in registrazione per notte fonda un film e me ne ritrovo un'altro, che nulla a che vedere.Ma c'è Dirk Bogarde e me lo guardo. Mi ritrovo una follia anni sessanta in piena Swinging London, sconclusionato, colorato, con situazioni e personaggi svitati, assolutamente adorabile e strano, tanto da piacermi e tenermi la registrazione. Così ecco Mr. Sebastian, professore di matematica di Oxford,"genio dei numeri", che viene coinvolto dai servizi segreti , per decifrare codici spionistici criptati. Lavora senza sosta in un ufficio segretissimo, dove una schiera di sole donne decifrano codici su codici. Egli stesso assume una nuova ragazza, matta e stravagante che tra un cifrario e l'altro s'innamora di lui. Ma un nuovo codice sembra veramente impenetrabile. Tra vicende amorose e spie, la vita metodica e grigia di Sebastian viene sconvolta, fino a fargli capire che ha impostato il suo vivere nel modo più sbagliato. Cercherà la ragazza, che sorpresa sorpresa gli ha dato un figlio, ma mentre si compiace delle nuove prospettive di una nuova vita, ecco che il pallottoliere del bambino gli ispira la soluzione sul codice impossibile, chiama le ragazze decodificatrici a casa di Becky che si arrabbia e poi si rassegna: è matto ma forse la renderà felice ugualmente .........

giovedì 23 luglio 2009

La doppia vita di Veronica

Véronique, è una ragazza francese su un pullman e continua a scattare foto in gita a Cracovia. La polacca, Weronica, la vede,anzi vede il suo esatto doppio nella francese E' sconcertata dall'incontro la persona che compie quel gesto normalissimo,rappresenta il caso che ha determinato che s' incontrassero per un'attimo. Tutto si modifica, non si può continuare ad essere la stessa persona quando appare un altro sé? Come è più possibile affermare la nostra identità unicà? Weronica, ha una malformazione cardiaca, ma non vuole smettere di cantare, e su una nota muore. Quando il suo doppio muore,Véronique avverte un’incrinatura nell'anima; non sa dell’altra ma la lega la consapevolezza di non essere sola, la morte recide il rapporto psicologico-uterino per sempre. Anche Véronique è malata al cuore,perciò su consiglio del medico smette il canto. Conoscerà un uomo che costruisce marionette, ne farà una con le sue sembianze, e poi un'altra uguale, ed inventerà la storia di due donne identiche,l ontane ma unite da qualcosa d'indefinibile. Vuole chiamare questa storia "La doppia vita di..." ma non gli viene un nome appropriato... Poi vede delle fotografie scattate in Polonia, tempo prima, e le fa notare che in una fotografia è venuta particolarmente bene. Ecco Weronika che guarda dalla foto,e Véronique che guarda l'altra se stessa con un cappotto non suo. "Per tutta la vita ho avuto la sensazione di essere nello stesso tempo qui e altrove" Morte-Vita- vite parallele-rinascita: forse, un'altra vita con la mano su una corteccia d'albero,mutante ed eterno.

martedì 21 luglio 2009

Bagdad Cafe

La bavarese Jasmin, vestita precisa precisa da bavarese tipo, si ritrova sola in mezzo ad un deserto dell'Arizona. Trova riparo al Bagdad Cafe, motel approssimativo, gestito dalla nervosa Brenda con disordine e rabbia, troppo presa da figli, marito e altre catastrofi come la macchina del caffè eternamente scassata. Le due donne si detestano tanto e sono tanto all'opposto che lentamente diventeranno amiche per la pelle.Una coppia formidabile proprio perchè diverse,una forza che tutto e tutti coinvolge : avventori, clienti fissi, parenti, suppelletili. Tutto si trasforma per loro, in loro e intorno a loro. Un'incontro può cambiare tutta la vita? molte volte si. E quando scade il permesso di soggiorno di Jasmin e l'adorabile ( Jack Palace adorabile, già questo vale il film ) cliente- pittore Rudi, le chiede di sposarlo , Jasmine risponde serafica con il suo accento tedesco "lo chiederò a Brenda". Indimenticabile il motivo di sottofondo: Calling You .