sabato 31 maggio 2014

Preraffaelliti


La Confraternita dei Preraffaelliti, un gruppo di artisti che sentono all'unisono di appartenere ad un movimento, che creano una corrente, che influenzano gli anni a venire. Qualche volta è successo nell'Arte, nelle sue varie forme, che questa vicinanza di idee si propagasse in qualcosa di creativo, mi ha sempre affascinato questa idea, e di come nel tempo ancora si vivesse quell'ispirazione. A Torino c'è in questi giorni una mostra splendida sui pittori della Confraternita, e solo per vedere l' Ofelia di Millais varebbe il viaggio, e lì è tangibile come queste sensazioni in pieno ottocento di riallacciarsi al percorso storico-culturale medievale, fantastico, biblico,trascendente, poetico prima di Raffaello Sanzio, quale spartiacque per una pittura più “razionale”, ancora oggi siano potenti. Se il passo dopo è stato simbolismo, decadentismo, liberty, surrealismo etc. ancora il romanticismo attraente di bellezza e caducità, sensualità e morte, sogno e fantasia, mito, leggende, le suggestioni della natura, le implicazioni nell' attenzione a temi popolari e sociali, sono non solo sempre seduttive ma vive in svariati campi dell'arte, dalla musica alla letteratura, dalla pubblicistica al cinema.  Dante Gabriel Rossetti, considerato il Fondatore del Movimento, William Trost Richards, William Hunt, Ford Madox Brown, John Everett Millais, William Morris, Edward Burne-Jones, John William Waterhouse : ai temi malati e fantastici di ognuno di questi nomi, ogni vampiro dello schermo deve qualcosa.


" Sono già stato qui, | ma quando o come non so dire: | conosco quell'erba davanti alla porta, | quel dolce intenso odore, | quel rumore sospirante, quelle luci attorno alla costa...  " - Dante Gabriele Rossetti.

sabato 3 maggio 2014

Gianni Berengo Gardin


Altra interessante mostra fotografica qui a Zena : con gli scatti di Gianni Berengo Gardin, sguardi "puri" sulla realtà, che sia Genova, Milano, Venezia, un campo Rom, il cortile di una chiesa, luoghi di lavoro, per strada, o in una situazione improvvisa apparsa come un epifania. E Lui lì, attento e pronto con fotocamera, pellicola B/N per una visione nitida, senza mediazioni, aperta, ironica a volte, partecipata sempre.


Il mondo non ha bisogno dell’Arte, sono solo gli animi più sensibili a sentire l’esigenza di qualcosa che appaghi i loro spiriti; la maggior parte degli uomini sulla terra ha solo bisogno di cibo, di acqua, di pace, di tutte le cose di cui ogni individuo necessita per sopravvivere.
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A volte è più importante il messaggio che la tecnica ed il ‘brutto’ ci dice qualcosa.
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Io sono un cronista non un creativo. La realtà la voglio documentare così com’è, senza stravolgerla ma soprattutto accantonando qualsiasi tentazione di renderla più accattivante in maniera artificiale. Ecco perché il digitale non mi piace: si scontra con la mia mentalità di fotoreporter.
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C’è una bella differenza tra fotografia e immagine: la prima deve documentare la seconda invece può essere creativa anche se non necessariamente veritiera. Ecco perché mi piace parlare di etica delle fotografie.
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Io metto dietro alle mie stampe un timbro che dice “foto non ritoccata al computer”. È una sorta di garanzia di genuinità, come si fa con il vino o il cibo