Kolossalone in cui Marco Vinicio, prode soldato romano, s'innamora di una bella cristiana negli anni della tirannia persecutoria e folle di Nerone ( Ustinov vale da solo il film ) e delle attenzioni particolari dell'imperatrice Poppea. Mentre Roma brucia per esaltare le velleità artistiche neroniane, la loro storia d'amore e fede tormentata, si dipana sino al lieto fine che vede stragi a Palazzo, un nuovo governo e dopo il martirio di Pietro che chiedeva Domine,quo vadis? la consacrazione della Chiesa romana. In tutto questo affresco a me ha sempre colpito tutta la storia parallela dello zio di Marco, l'enigmatico Gaio Petronio, autore del Satyricon, colui che passò alla storia come arbiter elegantiarum, unico che riusciva a criticare le mattane imperiali sapendole velare di blandizie ironiche, personaggio intrigante e complesso, raffinato, arguto, coltissimo, astuto, adula Nerone disprezzandolo, si fa beffe apertamente di lui e della sua anima nera Tigellino e della vampira sessuale Poppea, ma restando al di fuori da tutto con spirito totalmente cinico. Pur vuole bene al nipote, lo aiuta, si espone, e alla fine sceglie il suicidio piuttosto che continuare a sopportare gli sproloqui di Nerone, togliendogli il gusto di ucciderlo per primo e lasciandogli un'ultima lettera velenosa e geniale che ridicolizza le sue assurde odi. E intanto se prima vuole regalare a Marco la sua nuova bellissima schiava, poi inizia a comprendere, lui così scettico che pensa che nessuna donna sia capace di uno slancio sincero, che Eunice è follemente innamorata di lui, senza remore, senza perché. In una scena splendida va di nascosto a parlare alla statua con la sua effige, baciandola con passione. Un' indovina le predisse un giorno che amore e morte l'avrebbero visitata presto. E se per breve periodo godrà appieno del suo amore, il giorno che Petronio decide di farla finita, lei sceglie di non voler vivere, prende la lama e si taglia le vene con lui, che vorrebbe fermarla, ma poi comprende fino in fondo la sincerità del suo cuore e stupefatto le chiede “ - Cosa ho fatto per meritare l'eterno e dolce battito del tuo cuore ? – Tu mi hai dato il tuo amore - “
Poppea a Marco -Il conflitto tra uomo e donna è un nonsenso. Sciupa troppa vitalità