Il funerale di Bertrand
Morane, uno strano corteo di sole donne addolorate, e un lungo flashback con fuori campo, il racconto dalla voce di lui stesso attraverso le pagine
del suo libro di memorie e della sua editrice, una donna naturalmente. Perché Bertrand
era un distinto ingegnere, con una sola
passione totalizzante : ammirare,
cercare, sedurre ed amare le donne. Non un dongiovanni, non un maniaco, ma solo
un uomo che solo con loro si sente veramente vivo. Egli è innamorato dell'intero universo
femminile, non ha un tipo, non ha preferenze, o pregiudizi, le desidera tutte, perché
ognuna è speciale e le donne lo sentono
sincero nella sua ossessione, accogliendolo nel loro mondo. Proprio per seguire
una donna, attraversa la strada e viene investito. Morirà poco dopo all'ospedale, nel
tentativo di approcciare una giovane infermiera, staccando inavvertitamente
la sacca di alimentazione del sangue che lo teneva in vita. Così ecco le sue
"vedove" che sfilano sulla sua
tomba, potesse vederle ne sarebbe contento, sono tutte lì, ognuna bella e
affascinante a modo suo, perché Betrand Le
amava tutte: « Le gambe delle donne sono dei compassi che misurano il globo
terrestre in tutte le direzioni, donandogli il suo equilibrio e la sua armonia.
» Grazie all'aiuto della sua ultima conquista Geneviève , l’editrice, resterà
il suo libro autobiografico, testimonianza della vita di un uomo particolare, un uomo che amava le donne, e che “...gli
sarebbe piaciuta la vista di tante paia di belle gambe al suo funerale”, e così si chiude il film. Ci voleva il tatto
incredibile di Truffaut, per dirigere un film con una trama così estrema e mantenere
un tocco lieve, autoironico, quasi pudico e sensibile trattandolo come una
commedia quando sta filmando materia per
un dramma, perché parla di vita, amore e
morte. Attraverso la moltitudine femminile narra se stesso, l’impossibilità d’amare
univocamente, che porta alla solitudine e il desiderio perpetuo dell’innamoramento,
che fa sentire viva la vita e forse anche la morte. Una dichiarazione d’amore a
tutte le donne del mondo, e all’amore stesso.
Bertrand Morane :
“Quando lei è uscita dalla lavanderia ho avuto l'impressione
che stesse per conquistare l'intera città.”
"Certe donne non lasciano intendere se si interessano
all'amore, altre invece lo portano scritte sul viso. Un giorno avverrà qualcosa
tra questa donna e me, non ho alcuna fretta."
“Era decisamente impossibile provare del piacere senza far
soffrire qualcuno. “
“La verità è una soltanto. Loro vogliono ciò che voglio io:
l'amore. Tutti vogliono l'amore: ogni specie d'amore.”
“Come in certe specie animali, le femmine [dell'uomo]
praticano l'ibernazione. Per quattro mesi spariscono, non si vedono più. Ai
primi raggi del sole di marzo, come si fossero passate parola o avessero
ricevuto un ordine di mobilitazione, spuntano a decine per le strade, in abiti
leggeri e tacchi alti. Allora ricomincia la vita.”
“Ma cos'hanno queste donne in più di quelle che conosco?
Proprio questo... sono delle sconosciute. “
"Le donne che ha fatto soffrire hanno avuto un solo torto:
aspettarsi qualcosa che non era in grado di dare. A quelle che volevano il
piacere lui ha dato piacere, e anche la dolcezza. Per me non c'è alcun dubbio
che a modo suo le abbia amate, e che aveva ragione ad amarle tutte: nessuna si
equivale, ciascuna ha qualcosa che le altre non hanno, qualcosa di unico e di
insostituibile. "
"Bertrand tieni presente un fatto basilare: le donne pensano all'amore
in una maniera più universale degli uomini."