"La cercan qui, la cercan là,/ dove si trovi nessuno lo sa./ Che catturare mai non si possa,/ quella dannata Primula Rossa?"
Un motivetto ci presenta le mirabolanti imprese dell' inafferrabile vendicatore dei nobili francesi ghigliottinati dal Terrore nella Francia di Robespierre, che più che attuare la liberazione del popolo, fa inutili carneficine che alla fine porteranno Napoleone al potere come Imperatore con una nuova élite sola al comando. Prima del fumettistico Batman, un giustiziere ricco, nobile e fintamente svagato, anche se di parte naturalmente, nasconde la sua vera natura di leader coraggioso in perenne sfida con la morte, con una ramificata rete di “salvatori” di teste rotolanti nel paniere della traviata rivoluzione del 1972. Sir Percy Blakeney si finge un inetto dandy preso solo da facezie ed eleganti nodi al cravatta, mentre è un astuto e impavido condottiero di volontari che dall'Inghilterra si prodigano per salvare più aristocratici possibili da madame la ghigliottina con travestimenti e imprese audaci aggirandosi in una Francia il cui un popolo giustamente in lotta per ingiustizie, fame e povertà si trasforma in un mostro senza pietà, assistendo esultante a una catena di esecuzioni crudeli ed inutili ai fini veri del movimento, il cui grido di battaglia Liberté, E'galité, Fraternité, diventava un urlo sarcastico. Qui ci gustiamo su questo sfondo storico, le avventure intrepide, il fasto di corte, le strategie di una cospirazione, l'ironia che il personaggio spande, e i sentimenti contrastanti che il nostro prova per la bellissima moglie francese, ex attrice che lui sospetta di essere una spia, invece anche lei vittima di un clima di paura e sospetti e prima ancora di pregiudizi di casta, che solo per caso comprende essere l'uomo che nonostante la sua inetta trasformazione ama, essere l'eroica Primula Rossa, riuscendo a riconquistar il suo cuore, la primula è fiore semplice e tenace. Eh si, allo spirito, ogni tanto un' avventura ci vuole proprio.