Marco nel Vangelo racconta di una giovanissima fanciulla
concupita dal patrigno sovrano e istigata al delitto dalla madre e del
Battista, colui che è più che un profeta per Gesù, e che ha osato sfidare il potere. Ma il mistero di tutto ciò che non è scritto
ha alimentato nei secoli la fascinazione di una figura femminile che nel tempo ha subito
una metamorfosi , così è diventata da giovane innocente
manovrata dalla politica ad archetipo
della femmina fatale per la sensualità
delle sue movenze e per gli istinti morbosi
del suo desiderio . Tra storia e leggenda si fa mito che incanta pittori
( infiniti ), scrittori ( Wilde ) e musicisti ( Strauss) che hanno sempre più enfatizzato la valenza
sensuale di questa passione estrema e radicale che si fa simbolo paradigmatico del rapporto Eros
e Thanatos . La danza lussuriosa della
principessa per giungere a quel piatto d’argento con la testa del profeta
prigioniero, ha ispirato un orda di immagini con questa incantatrice pallida e spietata come la luna. Ogni epoca
l’ha rappresentata con le proprie
pulsioni storiche. Ma è soprattutto il malsano Ottocento con il suo esasperato
Romanticismo e Decadentismo che la rende
emblema dei suoi tormenti con un
iconografia di dorata seduzione e soffocante
lussuria . Dalle visioni simboliste di Moreau , all’estetismo di
Bradley fu facile a Oscar Wilde immortalarla
come una divina vampira sfrenata intenta
a baciare la testa mozzata dell’
impossibile amante con crudeltà e innocenza , con quella danza macabra eppure
di un algida infinita bellezza. Lei persa nelle sue sensuali farneticazioni amorose , lui perso nei suoi casti vortici profetici
, due mondi che solo nella morte si
avvicinano in quel bacio perverso . Salomè è per sempre un corpo che danza al ritmo dei propri sensi
che si liberano velo dopo velo, senza remore e leggi, ci sconvolge con la sua
sensualità femminea e ci irretisce eternamente
con la sua follia d’amore senza speranza.
"Come
è pallida la principessa! Mai l'ho veduta così pallida. Sembra il riflesso di
una rosa bianca in uno specchio d'argento" "Quanto è bella la principessa Salomé questa sera! " - " Tu la contempli sempre. Tu la contempli troppo... "
" Dei tuoi capelli sono innamorata, Iokanaan …………… Le lunghe nere notti, quando la luna nasconde il viso, quando le stelle tiene la paura, non sono nere come i tuoi capelli. Il silenzio che abita le selve non è nero come i tuoi capelli… Concedi ch’io tocchi i tuoi capelli….. "
È la tua bocca ch’io desidero, Iokanaan. La tua
bocca è come una traccia di scarlatto sopra una torre d’avorio. È come una
melagrana tagliata in due da un coltello d’avorio. I fiori di melograno che
crescono in boccio nei giardini di Tiro, e son più rossi delle rose, non sono
così ……..Nulla v’è al mondo così rosso
come la tua bocca … Concedi ch’io baci la tua bocca.
Ah! tu non volevi concedermi ch’io baciassi la tua bocca, Iokanaan. Ebbene! Io ora la bacerò. Io la morderò con i miei denti come chi morda un frutto maturo. Sì, io bacerò la tua bocca, Iokanaan. Io dissi ciò, forse che io non dissi ciò? Lo dissi. Ah! Ora la bacerò… Ma perchè non mi guardi Iokanaan? I tuoi occhi che erano così terribili, così colmi di collera e di sprezzo, sono serrati ora. Perchè essi sono serrati? Apri i tuoi occhi! Leva le tue palpebre, Iokanaan! Perchè non mi guardi? Hai tu paura di me, Iokanaan, che non vuoi guardarmi?
“qualsiasi cosa vorrai, fosse la metà dei mio regno!”
Ah! io ho baciato la tua bocca, Iokanaan, io ho baciato la
tua bocca. C’era un sapore d’amaro sulle tue labbra. Era esso il sapore di
sangue?… No, ma forse esso era il sapore d’amore… È detto che l’amore ha sapor
di amaro… Ma che cosa importa? Che cosa importa? Io ho baciato la tua bocca,
Iokanaan, io ho baciato la tua bocca…….”
Ah, Iokanaan, Iokanaan, tu fosti l’uomo che io amai solo fra gli uomini. Tutti gli altri uomini erano detestabili per me, Ma tu eri bello! Il tuo corpo era una colonna di avorio alzata su piedi di argento.. Non c’era alcuna cosa nel mondo così bianca come il tuo corpo. Non c’era alcuna cosa nel mondo così nera come i tuoi capelli. Nell’intero mondo non c’era alcuna cosa così rossa come la tua bocca. La tua voce era un turibolo che spargeva strani profumi, e allora che ti guardavo io udivo una strana musica. Ah! perchè tu non mi guardasti, Iokanaan ?
Io ero una vergine e tu non cogliesti la mia verginità da
me. Io ero casta, e tu colmasti le mie vene di fuoco… Ah! ah!
perchè tu non mi guardasti? Se tu avessi guardato
me, tu mi avresti amata. Ben io so che tu mi avresti amata, e il mistero di
Amore è più grande che il mistero di Morte…….