"Egli appare piuttosto come un mito che come un uomo. Nessun
destino di poeta è comparabile al suo, in terra. Tutto, o quasi, di lui
s'ignora; e taluno giunge a negare la sua esistenza. Il suo nome non è scritto
in alcuna opera ; e taluno non, gli riconosce alcuna opera certa. Pure, tutta
l'arte veneziana sembra infiammata dalla sua rivelazione; il gran Vecellio
sembra aver ricevuto da lui il segreto d'infondere nelle vene delle sue
creature un sangue luminoso. " Gabriele d'Annunzio .
Pochi quadri in un solo decennio inizio ‘500, qualcuno finito da Tiziano e altri senza la certezza che a Lui attribuibili, un nome solo accrescitivo, una fama immensa già alla sua epoca, ma enigmatico come ogni traccia della sua
breve vita, l’uomo e l’opera Giorgione restano uno dei misteri più affascinanti della storia dell’arte. Cosa
si nasconde nelle rappresentazioni iconografiche dai mille significati dei suoi
dipinti, un momento artistico sfolgorante che svanisce nella leggenda. I suoi committenti
sono soprattutto privati che ambiscono a
possedere una sua creazione, lo ammirano
enormemente ammaliati dallo stile nuovo senza disegni preparatori, fatto di colore che si forma, luminoso e atmosferico,
direttamente in rappresentazioni dai soggetti
di difficile interpretazione e inconsueti nella resa. Anche i soggetti
sacri hanno un aspetto laico in lui, la natura ha una regola
interna, nella quale i personaggi per quanto criptici vivono con
sentimenti veri, e immersi in quella atmosfera
terrestre e allo stesso tempo magica. Quei colori naturali che sono essi stessi il
disegno, senza contorni dove paesaggio e soggetti sono parte integrante dell’ambiente
medesimo ( passeranno altri 300 anni
prima che gli impressionisti riprendano questo concetto, o i simbolisti scoprano l’intrigo di oscuri significati in una pittura). Giorgione
ha intessuto dentro una natura protagonista -forse veramente per la
prima- volta storie, cabale, arcani misteri, filosofia, alchimia, concetti
plurimi che sono parte integrante del Rinascimento che in lui si esalta, ma che
anche ne vanno oltre confondendo noi moderni e affascinandoci per le mille interpretazioni
possibili. Ogni suo dipinto sembra celare segreti : la vecchia che ci indica il trascorrere inesorabile del tempo, la Madonna tramite tra
sacro e profano, fra terra e cielo, tra ambiente e paesaggio giocando con un
cromatismo armonioso e morbido. I tre filosofi
o magi o maghi o rappresentazioni dell’umano pensiero immersi in una natura complice, calma, fatta di
caverne e paesi, dove l’uomo convive armonicamente. Anche Venere non nasce dalla
spuma del mare, ma giace rilassata nel paesaggio addormentato anch’esso in un incanto infinito. In quel panorama semplice e complesso dove possiamo trovare donne nude e cantori, dove
arti e bellezza si fondono in armonia totale e panteistica simboleggiando gli elementi e la
creazione umana in armoniosa comunione con il naturale. Ma il mistero più intrigante e ricco di molteplici
significati è in quella Tempesta che
ancora deve scatenarsi su un paesaggio idillico misto di antichità e storia,
immerso in una natura variegata dove personaggi che possono essere biblici, mitologici, o di qualsiasi altra
simbologia interagiscono silenziosamente lasciandoci l’impressione di quel
segreto impenetrabile che Giorgione ci pone come una Sfinge mai domata e per
sempre indecifrabile.
'Devo sapere tutto. Devo penetrare il cuore del suo segreto'.
dal film - Il gabinetto del dottor Calligari -