Quei gialli densi, quei blu accesi, quei verdi pesanti, quel nero tagliente, quegli arancioni angoscianti, quegli azzurri astratti, quelle terre in cerca di equilibrio,quei viola incombenti, quel rosso malato, quel bianco abbagliante, una volta che li vedi ti restano dentro l’anima inelutabilmente,quasi contro il tuo volere. Sarà il carattere estremo dello spirito tormentato di Vincent Van Gogh trasfuso nella materia del suo colore, concretizzato nella stesura di esso, reso pieno, quasi tridimensionale, con pennellate istintuali, materiche, colme di tonalità, di passione, di impressioni esterne che una volta sulla tela si fanno specchio del proprio stato d’animo. Forse c’è in tutti noi un po’ di quel malessere e di quella follia da poter leggere in quei tocchi di colore una proiezione di qualcosa di noi. Perché anche se f ogni suo quadro fu probabilmente un continuo autoritratto sottoforma di sguardo reale della natura e della vita quotidiana, la sofferenza con cui li sentiva, tocca tutti gli uomini, e quel senso di fratellanza fortemente sentita e sofferta in lui, traspare e ci coinvolge ancora nonostante l’immediatezza di altre realtà in noi. Cercava con grande generosità gli altri, ma ogni volta distruggeva quei rapporti con l’eccesso delle sue idee, del suo vivere, del suo sentire. Quel senso perenne d’isolamento, di sentirsi solo interiormente, tra delusioni si, nonostante però anche la vicinanza concreta di persone che lo amavano, e pur sapendo che amare è sempre un viaggio difficile ma necessario. Genio e delirio sono il motivo di una arte più forte ? è più vera una ricerca interiore ed artistica se la passione che trascina porta al delirio di se ? No, non lo credo, l’animo umano è così diverso ogni volta, che può creare con molta razionalità ed essere lo stesso sincero e diretto da giungerci totalmente nel suo messaggio, come riuscire ad appartenerci anche se la nostra vita è lontanissima dal tormento esistenziale di chi ha concepito, l’opera che abbiamo di fronte. Impossibile non vibrare davanti all’empatia che esiste in una creazione così sentita sulla propria pelle, mettendo totalmente a nudo il proprio io più crudo, facendo si che qualcosa così sofferto ieri è vero oggi in chi guarda : è il mistero che ci fa vedere quei girasoli come fossero nella nostra stanza, come se quel tramonto accecante fosse il nostro orizzonte, come se quelle notti stellate guardate dal vero, ma divenute un cielo metafisico di luci sognate fossero il nostro anelito più segreto, come se quei corvi scuri su un campo di grano inquieto con una strada verso il nulla fosse il nostro paesaggio interiore da sempre. Sapere se Van Gogh era pazzo mente dipingeva, o lo faceva in momenti di lucidità credo sia una speculazione intellettuale, fredda ed inutile, siamo impastati di talmente tante cose in noi che tutto è possibile e tutto è vero se vissuto senza sovrastrutture. Così allora apparterà a tutta l’umanità che sarà folle e lucidissima ogni volta nel percepirlo, proprio come quando guarderà dentro quel colore acceso che infiammerà ancora lo spirito, nello stesso modo in cui quel sole lo fa sulla terra di quel campo del contadino che arando lo renderà ancora fertile e vivo. L’Arte non ha salvato da se stesso Vincent, ma ha reso ogni suo giorno su questa terra fertile e vivo …… anche per noi.
dalle lettere all'amatissimo fratello Theo :
• A volte penso che la notte sia più viva e più ricca di colori del giorno
• Spesso le persone fanno arte, ma non se ne accorgono
• Che cosa sarebbe la vita se non avessimo il coraggio di fare tentativi?
• Ciò che desidero, è che tutto sia circolare e che non ci sia, per così dire, né inizio né fine nella forma, ma che essa dia, invece, l'idea di un insieme armonioso, quello della vita.
• Dove rinasce la simpatia , li rinasce anche la vita
• Faccio sempre ciò che non so fare, per imparare come va fatto.
• Forse saprai che la peonia è di Jeannin, l'altea appartiene a Quost, ma il girasole è in qualche modo mio...
• Non c’è blu senza il giallo e senza l’arancione
• Siamo tanto attaccati a questa vecchia vita perché accanto ai momenti di tristezza, abbiamo anche momenti di gioia in cui anima e cuore esultano – come l'allodola che non può fare a meno di cantare al mattino, anche se l'anima talvolta trema in noi, piena di timori.
• Il miglior modo per amare Dio è amare molte cose
•Che cosa splendida è l'acquarello per esprimere l'atmosfera e la distanza, cosicché i personaggi sono come circondati dall'aria e sembrano poterla respirare.
•Preferisco dipingere gli occhi degli uomini che le cattedrali, perché negli occhi degli uomini c'è qualcosa che non c'è nelle cattedrali
•È come avere un gran fuoco nella propria anima e nessuno viene mai a scaldarvisi, e i passanti non scorgono che un po' di fumo, in alto, fuori del camino e poi se ne vanno per la loro strada