Giorni fa mi sono ritrovata sulla spianata di Castelletto, vi sono arrivata salendo con l'ascensore, Genova era distesa come in un quadro vivente davanti a me. E' sempre un emozione trovarsi lì, uscire dall'intrico dei caruggi ed entrare in un portone che ha internamente una lunga galleria da attraversare per arrivare a salire con l'ascensore e trovarsi in un altro quartiere, tra alberi, bambini che corrono, fidanzati con un gelato, anziani che riposano, turisti e i soliti abitanti frettolosi, ma che per un istante si fermano a contemplare il paesaggio, perchè non puoi non incantarti anche solo per un momento a guardare quei tetti d'argento e stagno stagliati nell' azzurro di un cielo che si getta nel mare.
L'ascensore ( Giorgio Caproni )Quando andrò in Paradiso non voglio che una campana lunga sappia di tegola all'alba - d'acqua piovana. Quando mi sarò deciso d'andarci, in Paradiso ci andrò con l'ascensore di Castelletto, nelle ore notturne, rubando un poco di tempo al mio riposo.(.....)






Sirena (Giorgio Caproni)
La mia città dagli amori in salita, Genova mia di mare tutta scale e, su dal porto, risucchi di vita viva fino a raggiungere il crinale di lamiera dei tetti, ora con quale spinta nel petto, qui dove è finita in piombo la parola, jodio e salerivibra sulla punta delle dita che sui tasti mi dolgono?... Oh il carbone a Di Negro celeste! oh la sirena marittima, la notte quando appena l'occhio s'è chiuso, e nel cuore la pena del futuro s'è aperta col bandone scosso di soprassalto da un portone




Litania ( Giorgio Caproni)Genova mia città intera. Geranio. Polveriera. Genova di ferro e aria, mia lavagna, arenaria.
Genova città pulita. Brezza e luce in salita. Genova verticale, vertigine, aria scale. (...)
Genova di tutta la vita. Mia litania infinita.


Il poeta è un minatore: va giù nelle viscere dell'io e, miracolosamente, torna alla superficie con poche, lucenti, pepite...
Dedicato a Base Luna e al Capitano Achab che appartengono a quel paesaggio

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Lord Robert Chiltern è il marito ideale, un serio uomo politico di prestigio, ricco,integerrimo ...... ma ha un gravissimo scheletro nell'armadio che la spregiudicata e bella avventuriera Mrs. Cheveley minaccia di rilevare al mondo rovinandolo e all'innamorata, ma moralmente rigida ed intransigente moglie, rendendo pubblica una compromettente lettera. Intanto svolazza intorno, il loro amico Lord Gorin, ironico dandy mondano, uno scapolo che vuole godersi amabilmente i piaceri della vita, mentre corteggia la sorella dell'amico. Però tutti alla fine ricorrono a lui, Robert per consigli, Lady Chiltern per rassicurazioni, la Cheveley perché interessata a diventare Lady Gorin. Il fané Lord sorprendentemente riesce a districare la matassa, dimostrando di avere oltre che una cinica ironia, una levatura morale e una saggezza che i virtuosi perbenisti londinesi non possiedono. Un amico raro, salva a Robert la carriera e il matrimonio, facendo capire alla moglie che vivere è anche accettare dei compromessi, e che se ama il marito lo deve accettare anche nei suoi risvolti più oscuri, come pure che la vita pubblica non è quell'oasi di sola legalità che lei ha creduto stoltamente perché un nome lo garantiva. Oscar Wilde genialmente attraverso una commedia sofisticata e un' apparentemente leggera collezione di frasi ci presenta una società londinese così somigliante ad ogni società di ogni luogo e tempo in cui vale un principio ineluttabile : Nulla è mai come appare perché la vita è un eterno paradosso.
Il marito ideale rimane celibe
Viviamo in un'epoca in cui il superfluo è la nostra unica necessità
Nella vita moderna niente è più efficace di un luogo comune: affratella il mondo intero.
C'è una sola cosa peggiore di un matrimonio senza amore: un matrimonio in cui c'è amore, ma da una parte sola
Gli uomini vorrebbero essere sempre il primo amore di una donna. Questa è la loro sciocca vanità. Le donne hanno un istinto più sottile per le cose: a loro piace essere l'ultimo amore di un uomo.
Gli altri sono tutti orrendi. L'unica compagnia gradevole è quella che ci facciamo da soli.
Volgarità è solo la condotta degli altri, e falsità sono le verità degli altri.
Amo parlare del nulla, È la sola cosa di cui so tutto.
Quando gli dèi vogliono punirci accolgono le nostre preghiere.
Kit neosposa di un finanziere inglese esce dalla ambasciata americana a Londra e si ritrova nella nebbia: solo il biancore che tutto avvolge e rumori ciechi .... e una vocina metallica che la chiama per nome, terrorizzandola, quando rientra in casa, il marito Tony, con aplomb anglosassone tipico, minimizza tranquillizzandola. Ma nei giorni seguenti , incidenti e telefonate minacciose sempre con quella vocina la perseguitano, Kit entra in una spirale di terrore, di cui non ha le prove, nessuno le crede veramente, tranne un giovanotto che si è invaghito di lei. Il parossismo la sta facendo impazzire quando scoprirà amaramente che è una trama del marito con l'avvenente vicina per farla fuori e intascare i suoi soldi. Non è un film da annali, ma sono di quelle cose che ti ronzano in testa per qualcosa, la nebbia con quella vocina terribile, gli occhi spaventati della Day di solito allegra e canterina, le atmosfere da pub inglese con i suoi avventori, e quella maledetta sensazione di non essere sicuri neppure a casa e con chi dice di amarci.










