
Sir Wilfrid è un penalista, principe del foro inglese, alle prese con un infarto,un solerte maggiordomo, e una troppo premurosa infermiera con cui battibecca di continuo. Tutti lo vogliono in vacanza, ma lui è intrigato dal caso di un certo Leonard Vole, un simpatico tipo a cui una ricca signora ha lasciato un ingente somma. Peccato che lui sia il principale sospettato del suo omicidio. Tutto sembra contro di lui, anche l'appoggio gelido dell'affascinante consorte tedesca Christine, che se anche conferma l'alibi, non sembra così ansiosa di salvarlo, ed è forse proprio questo che lo convince definitivamente ad accettare la difesa. In tribunale le cose si svolgono tra alti e bassi, fino al colpo di scena di Christine che ritratta l'alibi. Per Vole tutto è perduto, ma Sir Wilfrid riceve un aiuto inaspettato da una strana donna che sostiene di avere le prove che Christine vuole sbarazzarsi del marito, avendo delle lettere che la compromettono. In aula hanno l'effetto di una bomba e portano all'assoluzione. Ma ora è l'avvocato che è perplesso qualcosa non gli torna, Christine per riconoscenza alla sua intelligenza, allora gli confessa come lo ha ingannato , ritorcendo la sua stessa astuzia forense. Lei ama follemente Leonard , sapeva che era colpevole, come pure che la testimonianza di una moglie fedele non l'avrebbe aiutato, ma una fedifraga , nata nella nazione nemica che la bontà di un ex soldato ha salvato, avrebbe indignato i giurati e modificato il giudizio. Lei ha organizzato tutto, lei era la megera che consegnava il carteggio colpevole, sempre lei e tutto per il suo amore, che si presenta, ma solo per dimostrarsi un essere perfido fino in fondo, ha già pronta una sostituta e ha sempre ingannato la moglie. Lei disperata ed orgogliosa gli spara. Sir Wilfrid ammirato dalla personalità di questa donna all'apparenza fredda, ma dal temperamento appassionato, prenderà la sua difesa ed è sicuro di vincere e l'infermiera è d'accordo con lui . Il genere legal thriller ha insidie pericolose, una su tutte la noia, ma non sarà mai in un film di Wilder, colpi di scena, ironia, personaggi che bucano lo schermo , ribaltamenti continui dei ruoli anche nella scelta degli attori : Laughton e la Lancaster eccelsi litiganti inseparabili, Power buono e affidabile per storia cinematografica che si rivela un bastardo come pochi, e la divina Marlene , ghiaccio bollente per antonomasia , qui una creatura innamorata disposta a qualunque cosa per il suo uomo, sconfitta come la sua nativa Germania, ma mai doma. Vittime e carnefici ribaltano di continuo i loro ruoli, la menzogna e l'inganno è sempre dietro l'angolo, e può far leva proprio sull'acume del più in gamba degli avvocati, categoria di furbastri per eccellenza. Wilder sa destrutturare i generi come pochi, prende una trama e la infarcisce, travalicando la tipologia e arricchendola , contaminandola fino a farla sua, con i suoi temi preferiti dell'ambiguità , la maschera , l'inganno, in cui persino un innocuo termos per la cioccolata calda può può rivelarsi per quello che non è e nascondere del vietatissimo whisky; vero Sir Wilfrid ?












L'avvocato all'infermiera petulante:-Lo sa, Miss Plimsoll, che nel mio letto di dolore ho seriamente pensato di strangolarla con uno dei suoi tubi di gomma? Poi avrei confessato il delitto e mi sarei assunto per la difesa -