domenica 12 febbraio 2012

Gardenia Blu

Norah, giovane telefonista romanticamente innammorata di un ragazzo lontano, viene lasciata per lettera la sera del suo compleanno. Disperata accetta l'invito immprovviso, per una cena nel locale chic Blue Gardenia, da parte di un incallito donnaiolo, noto disegnatore pubblicitario. Il tipo le fa bere  svariati cocktails fino stordirla  e portatala a casa sua, qui l’aggredisce sessualmente, lei si difende colpendolo con un attizzatoio e  totalmente confusa fugge senza scarpe  e lasciando una gardenia blu da spilla a terra. Il mattino dopo  rammenta vagamente le avances dell’uomo e uno specchio infranto, ma presto scopre che l’artista è stato trovato assassinato per un colpo alla testa. Intanto monta il caso giornalistico del reporter Casey Mayo  che senza scrupolo alcuno,  crea ad arte un’attesa nel pubblico intorno alla fantomatica assassina sconosciuta sopranominata La Gardenia Blu. Norah cerca di eliminare delle prove riuscendo solo a farsi scoprire dalle  due amiche-coinquiline che però decidono di proteggerla. Sempre più in preda al rimorso, e contando sull'onestà di Mayo, decide di accettare d’incontralo e raccontare la sua verità, il giornalista dapprima solo interessato ad uno scoop, si accorge però di interessarsi a lei e di aver giocato con una vita, troppo tardi,  la  polizia allertata riesce grazie a questi appuntamenti ad arrestarla. Solo grazie al particolare ricordato dalla ragazza della musica del disco "Gardenia Blu" di Nat King Cole, messo su mentre si svolgeva la colluttazione, e non la versione del Tristano e Isotta di Wagner trovata sul piatto del giradischi  dalla polizia, inducono il cronista a seguire un'altra pista che lo porterà ad individuare l'omicida in una delle tante donne sedotte ed ingannate dal playboy. Ora dovrà riconquistare la fiducia di una donna libera, in ogni senso ….  ma pur sempre ben disposta  nei suoi confronti . Fritz Lang ha creato opere importanti,  questo è semplicemente un buon film, senza impennate di stile, ma ottimo prodotto cinematografico, si colora vagamente di rosa su un thriller che in realtà si concentra su tre temi principali : l’innocente che per una distrazione si ritrova colpevole e  cercando di sfuggire al debito con la società scopre che non può scappare dai propri sensi di colpa. L’invadenza dei mass media e la loro influenza nella vita pubblica, come qui dove si saltano regole, buon senso, umanità per uno scoop che faccia vendere. Ed infine la visione avvelenata della società stessa fatta di un vestito di taffetà nero che può passare da una ragazza all’atra per risparmiare,  queste ragazze sempre in balia di qualche uomo ,  fidanzato, ex, viveur, poliziotto, giornalista, barista informatore, che rispondono la proprio telefono con un tono artefatto per far scena, che preferiscono in fondo cose più semplici, che si ritrovano a cercare di connettere fili della vita come quelle linee telefoniche di una comunicazione sempre mediata da qualcos’altro.  Su tutto lo stile espressionista, mai abbandonato da Lang, che pervade con il suo B/N in penombra le angosce della protagonista.  

24 commenti:

  1. I tuoi B/N rendono i miei pomeriggi colorati Lucy.
    ricordo bene sto film perchè l'ho visto forse più volte ma nelle foto che hai postato ho nato meglio dei particolari che dallo schermo giustamente sfuggono:

    La saliera sul tavolo...è uguale alla mia eppur quella ha tantissimi anni e lo stile non è cambiato affatto;

    Il cappello della "sbirra"...ma guarda un pò, oggi, nel 2012, lo hanno rifatto uguale uguale ugualissimo per la divisa femminile;

    E il modo di far "giornalismo"...anche quello non è cambiato ((((!!!!!!!!!

    Quì, nel tuo CineSalaBlog, oggi si sta veramente bene....i tuoi mici portano tazze di the caldo a tutti noi e lingue di gatto a tutto spiano, per non parlar poi di te che sapendo la mia mani per la moda femminile di quegli anni, m'hai preparato una bellissima sfilata e la modella , l'unica, bella, dolcissima, sensualissima....sei tu mia cara amica!
    Grazie
    TVB da matti!
    Elisena

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  2. Miciotta averti qui nella cinesalablog per me e i felini è sempre una festa. E si lo stile di far giornalismo in gran parte non è proprio cambiato ..... la notizia a qualunque costo,
    e magari riempendo anche spazi che potrebbero avere ben altri approfondimenti.E neppure le battaglie quotidiane di noi donne.
    In compenso lo stile di quegli anni era favoloso, veramente glamour ....
    Un bacio stiloso e felinosissimo

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  3. C'è pure Parry Mason, strano che non abbia risolto lui il caso :)))))
    Ricordavo a malapena d'averlo visto, ma grazie al tuo post, leggendone la trama, mi è venuto in mente.
    Affascinante come sempre il bianco e nero, quella sapiente fotografia che rende le scene più drammatiche solo con il gioco delle ombre.
    E poi Anne Baxter era davvero una grande attrice, forse un po' meno il play di turno, Raimond Burr.
    Mi piace molto invece il regista, Fritz Lang, uno dei capostipite del Noir europeo, molto in voga negli anni 30-40. Mi piace perchè nei suoi film riesce a mettere molto in evidenza l'angoscia dell'uomo moderno, quasi sempre sopraffatto dalle strutture che lui stesso ha costruito.
    Bravissima come sempre nelle tue recensioni, sei una critica d'arte di primo piano.
    Sgarbi......ti fa un baffo :))))

    Lorenzo

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  4. Lorenzo Burr - Mason dubito che da cadavere potesse risolvere il suo stesso caso......
    Anche a me Lang piace, per quello sguardo globale e disincantato sull'uomo e i meccanismi contorti che mette in atto a livello sociale. Un caro saluto e grazie dei complimenti. Miaoooùùùùùù

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  5. L'ho visto tempo fa, ma non me lo ricordavo. Come dici tu, è forse un Lang minore ... bella comunque la fotografia in b/n e splendida la locandina.

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  6. Nulla di nuovo sotto al sole, verrbee da dire, Lucy, che cambiano le epoche, con le pettinature e gli abiti e gli arredamenti, ma non di certo lo stile degli uomini.
    Quello, ahimè, è connaturato e davvero difficile da estirpare.
    Ed ecco che tu riproponi un film che io ho pur visto ma che, accantonato in un angolo della memoria, non avevo più sfogliato e rileggendo la trama, attraverso questa tua recensione, appare, sullo sfondo, la regia di una realtà immutata, una storia contempoanea, che si ripete immutata, sia pur oggi, nella nostra coscienza, proiettata a colori che, il b/n è, in questo contesto, solo un dettaglio, una nota elegante del regista, la sua firma d'autore.

    Questo mio contributo è alquanto limitato perchè, pur ricordando ora la storia, non la rivedo nei particolari importanti e, questo è un limite e, quindi, il mio commento si rifà ai risvolti sociali, al ruolo dei mass media, al trattamento che sempre subiscono le donne......insomma, Lucy, alla realtà di allora che è ancora questa nostra contemporanea, se possibile, più esasperata.

    Ludidissima e senza sbavature, come sempre, la tua recensione settimanale.
    In più la testimonianza che se il cinema attinge spesso alla realtà, quest'ultima, spessissimo, assume i contorni di un set.
    Un bacio
    Buon inizio setttimana
    Marilena

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    1. Un ultima, mia considerazione è quella che, alla fine, i film , come i libri, sono destinati ad esplicare il ruolo di "custodi della memoria", molto più degli archivi della storia, soggetti, questi ultimi, a manipolazioni e revisionismi.
      Marilena

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  7. Mi manca, ma devo dire che come trama, pur nella sua semplicità, è accattivante assai.
    Trovo poi molto attuale lo stronzo vigliacco che all'inizio la lascia con una lettera: oggi lo farebbe con un sms...

    Ciao e Miao!! :D

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  8. Un film da cineteca, un classico senza possibilità di tramonto perchè la trama è attualissima e gli attori veramente grandi! I giornalisti hanno ancora oggi la capacità di influenzare nel bene e nel male purtroppo lo svolgimento dei casi giudiziari. Io non so se al posto di Norah avrei perdonato il mio accusatore... non sono una che dimentica, purtroppo!!
    Non ricordo di aver visto questo film, quindi ti ringrazio per la recensione, anche perchè io adoro i film in bianco e nero e moltissimo la musica di Nat King Cole!!
    ciao e miao

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  9. Minore, ma pur sempre un Lang autentico .....
    Si l'immagine pubblicitaria è splendida e molto evocativa. Miagolii paludisi Ally

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  10. Marilena come scrivi tu, films e romanzi possono ricreare un epoca in modo più toccante che un trattato di storia o sociologia.
    Come è vero che molte cose sono sempre simili a se stesse. Almeno qui c'è molto stile....
    Un abbraccio cinematografico. miaoooùùùù

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  11. E' un bel film Nicola con un suo fascino, che resta nel tempo, il livemotiv di Nat King Cole che ritorna nel chiaroscuro espressinista di questa storia che ha vari spunti interessanti.
    Per le piccole vigliaccherie,poi c'è sempre un mezzo utilizzabile. ....
    Un saluto felino dai tetti gelidi di questa notte inospitale . miaaooooùùùùù

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  12. Ah Rita anch'io adoro terribilmente i films in b/n , hanno un atmosfera unica che irretisce.
    Nat King Cole aveva una voce che ti resta dentro, .... indimenticabile .......
    Un abbraccio miciosissimo miaoooooo

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  13. Mentre leggevo ero incuriosita ma pensavo che non sentivo il trasporto che ho sentito molte altre volte leggendoti... Ho capito perchè quando ho letto "Fritz Lang ha creato opere importanti, questo è semplicemente un buon film, senza impennate di stile, ma ottimo prodotto cinematografico..."
    Allora non era un'impressione, stavi davvero parlando di un film bello ma non stupefacente! La conferma (non che ce ne fosse bisogno, ma visto che mi è venuta questa considerazione te la scrivo) che le tue non sono solo descrizioni accurate ma anche rappresentazioni di te stessa.
    Spero di essermi spiegata bene... Ciaaao!

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  14. Anna è molto bello quello che mi scrivi, se ti artrivano le mie emozioni, vuol dire che sono riuscita a esprimermi senza filtri che possano alterare quello che volevo condividere.
    Questo è un bel film, che ha cose che mi piacciano, ma come hai notato sensibilmente tu, mi è caro, ma non come altri titoli.
    Trovo però divertente parlare anche di quelle storie che mi coinvolgono meno, ma hanno spunti interessanti. Un bacione grande miaoooo

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  15. "...che preferiscono in fondo cose più semplici, che si ritrovano a cercare di connettere fili della vita come quelle linee telefoniche di una comunicazione sempre mediata da qualcos’altro"....

    il divenire come una linea telefonica...
    a volte scorre libera...
    a volte ci sono interferenze che non permettono un buon ascolto...
    a volte un'assenza di segnale che interrompe la comunicazione...
    e, a volte, sorprendentemente una Parola limpida tra tante disturbate, che Ti permette di vedere ciò che realmente hai costruito...
    una linea aperta, che non si cura dei disturbi di frequenza, ma si concentra sull'interlocutore...
    un film molto interessante...
    sereno divenire a Te, in Sorrisi e Gioie Condivise..
    un abbraccio..
    dandelìon

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  16. E'più di una recensione, è una pagina di stroria.

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  17. Ricord di averlo visto molto tempo fa. Devo rivederlo ora. Grazie per la segnalazione!

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  18. non lo ricordo questo film ma deve essere una bella storia!

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  19. Hallo Dandelion, si il gioco di fili delle comunicazioni con cui hanno quotidianamente da fare le telefoniste anni '50 è una metafora interessante del divenire dei contatti umani.
    Uno dei tanti spunti avvincenti del film.
    Un bacione crepuscolare mia cara miaooooo

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  20. Caro Costantino, sovente i films ricreano e consegnano al nostro immaginario un'idea "fisica" di un epoca.
    Un saluto affettuoso miaoooooo

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  21. Lago misterioso condividere queste mie passioni è un vero piacere. Un saluto a tutta la tua banda allargata con il nuovo cucciolo

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  22. Mamma Pupi, bentornata, è una gioia rileggerti, si è un bel film , da vederere.
    Ti abbraccio con tutta la tua conbricola

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