domenica 1 luglio 2012

Grandi speranze

Phillip "Pip" Pirrip  è un orfano che vive con la bisbetica sorella e suo marito Joe, un fabbro dal carattere buono e molto affezionato al ragazzo.  Un giorno vagabondando per il cimitero del paese incontra un forzato evaso, e malgrado il terrore che gli ispira lo aiuta. Tempo dopo la ricchissima e stravagante Miss Havisham, lo ingaggia come compagnia per la sua protetta Estella, bellissima fanciulla anch’essa orfana, a cui la Signora insegna ad essere crudele con gli uomini per vendicarsi del torto subito anni addietro quando il giorno del matrimonio, il futuro sposo le fece arrivare per missiva il suo abbandono. Da quel giorno il tempo per lei si è fermato, vive richiusa nella dimora fatiscente, chiuse le imposte, con la sala del pranzo ancora addobbata come allora, la torta putrescente e ragnatele e polvere ovunque, con lei paralitica che si aggira ancora vestita di trine e pizzi dell’abito da sposa ormai logoro. Pip passa anni tra le bizzarrie della vecchia signora e le cattiverie di Estella che naturalmente ama, fino al giorno che viene espulso da quel folle mondo. All’improvviso un misterioso benefattore gli dà la possibilità di diventare un gentiluomo della City londinese , riempendolo di grandi speranze. Qui sperpera e dimentica chi lo ha molto amato ma non è più consono al nuovo status, come il cognato Joe. Ritrova Estella diventata una bellezza molto ambita, che gioca a spezzare  cuori,  proprio come era destinata.  Lo scoprire  che l’aiuto economico gli è arrivato dall’ex forzato che ha fatto fortuna, sconvolge Pip.  Inizia  comprendere che altri sono i valori a cui si deve dedicare ,lo aiuta ancora una volta, e scopre essere il vero padre di Estella. Inizia un percorso diverso, mentre lo richiama Miss Havisham, che è pentita della vita che ha condotto e del male che ha fatto ad Estella rendendola fredda e insensibile.  Per un incidente muore soffocata dal fuoco, e Pip non riesce a salvarla. Ammalatosi lo cura il vecchio Joe con amore, ripresosi  torna a visitare il palazzo Havisham e qui trova  Estella che ha deciso  di chiudersi anch’essa tra quelle mura tra quei ricordi non suoi, ma il nuovo Pip la risveglia , inizia a strappare i tendaggi polverosi e aprire le finestre per mostrarle alla luce l’orrore di quelle stanze chiuse e morte. Ella si desta dal suo lungo torpore e si fa portare fuori al sole e alla vita da lui, lasciandosi dietro quel cancello  di mostruosità dell’animo umano. Grandi speranzi , grandi disillusioni  ……  Dickens sapeva che un essere umano è facilmente sballottato dal destino, può perdere il senso della realtà e di chi gli è vicino, ma anche che quel destino lo si può abbattere come quei tendaggi decrepiti che tolgono  vita a chi dimora a Havisham. Bisogna ribellarsi alle prigioni che ci incatenano, rompere il ciclo negativo che ci rende insensibili  ed assuefatti.  David Lean non solo ha saputo rendere per immagini un testo incredibile, mantenerne le atmosfere, ma ricrearlo con sue sfumature personali, quell’inizio visionario  nel cimitero con un toco gotico fantastico, la realizzazione della stanza di morte della Signora, un inno visivo dark, e quel finale che stravolge i due concepiti dallo scrittore, per farne un terzo liberatorio, catartico con quelle tende che crollano tra vetuste ragnatele e decadente polvere, per fare entrare luce ed aria.


David Lean - “Dickens va assaporato fino in fondo per poterlo apprezzare. Non lo puoi stenografare. Ci vuole una fotografia forte, con le ombre nere e le luci scintillanti.”

20 commenti:

  1. Anche questo mi manca, e sembra proprio un bel film in bianco e nero, struggente e magico. Grazie per i preziosi consigli ...

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  2. Bisogna ribellarsi alle prigioni che ci incatenano, rompere il ciclo negativo che ci rende insensibili ed assuefatti.

    Assolutamente salvifica questa ribellione di cui tu parli e che la giovane Estella, alla fine, fa propria, affrancandosi da una vita altrimenti compromessa dal rancore e dall'odio.
    I toni di una favola per disquisire sulle sensibilissime tematiche umane quali l'odio e l'amore.
    Il dolore che in Miss Havisham si è tramutato, nel corso degli anni, in rancore ed odio, e che lei cerca di trasmettere alla sua giovane protetta per vendicarsi, attraverso lei, dell'oltraggio subito e così, forse, sedare (ma è poi possibile?)quella ferita sanguinante e mai cicatrizzata, del suo passato.
    E' l'amore che vince ma, e questo è importante, dopo esser stato messo alla prova, sottoposto a tentazioni, in bilico tra il bene ed il male.
    Pip, il protagonista, assapora i fasti della fama e della ricchezza, il passaggio da uno stato sociale di subordine che lo eleva ai gradini più alti e lo precipita nell'oblio degli affetti.
    Facilmente si dimentica il bene ricevuto!
    Eppure è tutto così umano anche se Dickens ce lo prospetta coi colori, e le atmosfere, di una fiaba gotica, che ci afascina e ci terrorizza perchè i fantsmi e le atmosfere lugubri sono quelle ricalcate verosimilmente dall'animo umano,l'eredità dell'odio che trasmuta in amore: la rinascita nella luce.
    Pip ed Estella, i giovani protagonisti, si rivelano migliori degli adulti perchè riescono a riconvertirsi, da potenziali emulatori, in coscienze consapevoli e superiori cosicchè, alla fine, la scelta non è quella dell'eredità nefasta (Estella), nè quella della cieca ingratitudine (Pip).
    L'amore trionfa supportato dalla forza della ragione: un finale meraviglioso.

    Un bacio goticissimo, dalle trine delle ragnatele che adormano il mio antro :))))))

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  3. E io evado sempre dalla prigionia che la mente spesso s'inventa....... Cambio le tende (che non hanno nemmeno le impronte d'un ragno....tutti sfrattati da sempre) e arieggio il mio cervello con l'aereosol. Sì, daccordo, sarà anche un modo di fare superato, ma l'ossigeno e le bollicine di alcuni vini fanno sempre bene!
    Sto film l'ho visto Lucy anche se, lo ammetto, lo ricordo a singhizzo (e sì, la mia mente ultimamente singhozza pure).
    La frase che hai riportato nel finale del post è moooolto bella e mi si addice. Mai le vie di mezzo Lucy. Io sono per "tutto o niente"
    T'abbraccio micetta e non lasciar più mollichine luminose in giro per i tetti, ma stelline, le gradisco di più e se hanno delle gocce di cioccolato fondente al loro interno....beh....sarebbe meraviglioso!
    Tvb

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    1. Ops: I, A, B, G.....ci risiamo co sta perdita di lettere....anzi con questo caldo ti dirò che mi si appiccicano alle dita!
      Però, adesso, te le "spedisco" e .....sistemale tu, per benino, dove mancano e cancella quelle in più....questo io da qua non posso farlo :-)

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  4. Si Ally è un grande film, che sa mantenere le atmosfere dikensiane e avere lo stesso una propria mano personale. Da vedere assolutamente.

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  5. Wow Marilena un finale non tragico che ti soddisfa e ci vogliono i capolavori combinati per riuscirci con te ........
    Si hai descritto magnificamente l'essenza di questa storia di vite spese male e di possibilità di essere altro. Ricambio il bacio con uno darkissimo tra una ragnatela e l'altra.

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  6. Sei leaniana -dickensiana Elijoe , hai bisogno di ombre nerissime ( magari a pois ) e luci brillanti ( swarovsky a forma di gufetti ). Tra un tutto e niente ti lascio stasnotte sui tetti stelline luccicanti al cioccolato. Miaooooùùùùù

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  7. Ri-miao Eli, la libertà vuole anche lettere sparse e disperse. Tanto io ti sento con le vibrisse tranqui ffffrrrrrrrrrrrrrrr

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  8. GRAZIE! Questo tuo post è, per me, un ulteriore regalo di compleanno! Sai quanto ho amato prima il libro e poi il film! Sei grande Lucy! Un bacio dalla tua Base Luna (che continua a vagolare...)! TVB Cla

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  9. Sapevo di farti cosa gradita Clody, è un bellissimo libro, scritto magnificamente, e il film ne ha colto l'essenza con un tocco personalissimo e affascinante. Impossibili non ci conquistasse. Miao cucciola coccole fusa

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  10. un bel film che racconta un classico senza tempo e si trasforma in un film cult che non si smetterebbe mai di guardare, nonostante stringa il cuore in alcune scene, ma che è in grado di dare grandissime emozioni

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  11. Verissimo Pupy, sa essere struggente, pauroso, divertente, angosciante e altamente sentimentale , ma nel senso più puro del termine. Miaooooooùùùùùùùùùùùùùù

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  12. Dickens va rimesso al posto che si merita nella storia delle lettere.
    Intrighi,intrecci,un filone principale,con tanti rami secondari che vi si dipartono:hai saputo descrivere bene, svelando anche segni apparentemente reconditi, in una vicenda, ben illustrata dalle foto, in cui il bene è più del male, ma non sempre il confine tra i due opposti è nettamente tracciato.

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  13. Costantino la tua recensione è molto bella, e profonda, in effetti in Dickens ci sono infiniti mondi da scoprire e da leggere con il piacere di una lettura incredibile. Cari saluti

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  14. Come dici tu, da vedere assolutamente!

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  15. Le prigioni da cui è più difficile evadere sono quelle che ci costruiamo da soli.

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  16. Miao Gianna, si grande romanzo e grande film.
    Un bacio goditi Follonica fffffffrrrrrrrrr

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  17. Verissimo Alfoso, bisogna guardare profondamente in noi per riuscire a sconfiggere il nmostro peggior nemico : noi stessi. Miaoo

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  18. ciao Fely
    ti lascio un saluto perché parto in vacanza, ma poi torno ;-)
    un abbraccio

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  19. Un bacio Pupy divertiti e goditi tutta la tua banda miaooooooooooùùùùùùùùùùùù

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