domenica 21 ottobre 2012

Paura in palcoscenico

Jonathan Cooper sta raccontando sconvolto all’amica Eve , attrice dilettante invaghita di lui,  -  e noi spettatori vediamo tutta la scena con un flash-back-  :  che  la famosa  cantante-attrice fatalissima  Charlotte Inwood con cui ha una relazione, è giunta a casa sua con indosso un abito bianco insanguinato  dopo  aver ucciso il marito  in una lite. Lui  si è offerto di andare a casa sua per recuperare un altro abito per  presentarsi in teatro. Ma qui è stato visto dalla cameriera Nellie ed ora è in fuga. Decidendo di salvarlo   lo porta al cottage dove vive  il padre, uno stravagante commodoro  in pensione. Qui Jonathan, in uno scatto d'ira per difendere  Charlotte  dalle accuse dei due che credono abbia fatto tutto per incastrarlo,  getta  la veste insanguinata nel camino, distruggendo così l'unica prova a suo discarico.  Eve  lo crede innocente e decide d’indagare per proprio conto. A questo scopo manovra per attirare l’attenzione  dell’ ispettore di polizia Wilfred Smith  e raccogliere informazioni, non ha calcolato che il “  solito Smith “ è un tipo simpatico  e la corteggia discreto  e affettuoso.  Paga poi  Nellie per  fingersi Doris sua sostituta come  cameriera personale di Charlotte. Nel farlo intralcia anche la polizia che la cerca come Doris. Intanto anche i suoi sentimenti sono mutati , si è innamorata di Solito, ma vuole sempre aiutare l’amico,  così  l’eccentrico padre durante una recita escogita un  Coup de théâtre avvicinando l’attrice con un ragazzino con in mano un bambolotto con vestito insanguinato, che trasale e sviene,  l’ispettore presente inizia a sospettare,   scopre però anche la doppia personalità di Eve  rimanendo profondamente  deluso .Tuttavia Eve riesce a convincerlo della sincerità dei sentimenti che prova per lui ed insieme al padre gli propone un ultimo  escamotage per far confessare Charlotte:  un microfono nascosto nel camerino dell'attrice, collegato ad un altoparlante posto in  teatro, Eve fingerà di ricattarla con il famigerato  vestito macchiato di sangue. La diva si compromette , ma continua a incolpare l’amante del delitto, il quale giunto in teatro scappa ancora con Eve,  Smith ora sa che lui è uno psicopatico assassino  che ha già colpito, e la Inwood ha sfruttato questo suo lato violento per istigarlo contro il marito. Eve  riesce a sfuggirgli e lui viene schiacciato dal sipario che cala dal palcoscenico,  ad aspettarla un applauso del padre e l’abbraccio di Solito, e un velo melanconico cade sugli attori della commedia umana.  Un giallo-rosa con tocchi humor ( l’amabile Wilding e il mitico Alaistar Sim )  e glamour ( Marlene Dietrich ), sembra un gioco riposante dello zio Hitch, ma ho sempre trovato molti spunti interessanti in esso. Naturalmente il flashback ingannevole, crea un notevole spaesamento, crediamo di essere davanti all’innocente di turno accusato ingiustamente del suo cinema, invece è un pericoloso psicotico ,questo però lo scopriremo solo alla fine, anche se piano piano ci piace sempre meno, al pari di Eve che ha un percorso tutto suo da aspirante attrice a investigatrice, prima per amore poi per passione dell’indagine, che rivede i suoi sentimenti quando si presenta una persona migliore, e indagini e innamoramento si mescolano ( come nella deliziosa scena del taxi  dove lei cerca di convincere il detective della colpevolezza della Inwood, ma si confonde con lui che non la sta propriamente ascoltando e invece la bacia ),  che vuole recitare a teatro ma scopre che la vita stessa è tutta una recita. Infatti anche i personaggi simpatici hanno una doppia personalità : Eve si finge altro e mente, il padre reinventa le cose , la madre le distorce, la Divina inganna pubblico e amanti,  Jonathan nasconde le sue turbe, Smith è disposto a sorvolare su parecchie cose per non perdere chi ama. La realtà come palcoscenico, per cui un fatto è tale, ma ha diverse angolature e prospettive a seconda di chi le racconta, e i loro dubbi sono i nostri di spettatori. Anche la prova della veste candida macchiata di sangue, è alterata , distrutta, usata come ricatto,  torna come  ossessione visiva delle proprie colpe, come ci mostra la magnifica scena del bambino innocente  con la bambola insanguinata che fa inorridire l’algida Marlene, perchè parlerà anche di teatro Sir Alfred,  ma lo racconta sempre ricordando di essere al cinema.

17 commenti:

  1. Immagini di cinema puro ...parlano come la tua impeccabile rece (non manca nulla).
    Baci miaooo

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  2. Paura in palcoscenico ma tanto, tanto coraggio dietro le quinte!!!!! Lucyyyyyyy ho dovuto metter lo zoom per legger bene....pensa che anzichè commodoro ho letto pomodoro. E ci sono pure tornata indietro a rileggere ((((((( e poi non sai quanto mi sono arrabbiata....ma perché il cesto della biancheria sporca non deve mai restar vuoto accidenti? Ora mi ritrovo un abito bianco macchiato di sangue (o forse è di quel pomodoro là) strasecco da lavare....sgrunt e arisgrunt!
    Però....che bella che è Marlene e che belli i gioielli che indossa! Eh sì perché con lo zoom ho visto pure il color delle mutande del dectcive! Quelle di sir Alfred si vedono anche senza lo zoom! Ha un bacino elefantesco!!!!!!!!
    Un bacio Lucy.....amplificato e ingrandito dallo zoom!

    P.S.: Sono in pausa/blog ma mai potrei perdermi un film così ben recensito e l'occasione di passar a salutar una grande amica!
    Tvb

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  3. Nessuno è veramente chi mostra d'essere, seppur le intenzioni sono buone, cosicchè la realtà ogettiva, come spesso accade, si cela nell'inestricabile groviglio di verità e menzogna.

    Abbisogna quindi pazientemente avvicinarsi alla verità attraverso i vari gradi dell'approssimazione, tentativi e mai certezze, essere pervasi dal dubbio prima ancora che dalle assolute sicurezze.

    E così quando ognuno alla fine si è disvelato nella sua vera natura, un magistrale colpo di scena, inchioda l'assassina al suo delitto.
    Se poi l'assassina ha gli occhi azzurri di Marlene e canta una romanticissima versione de La Vie En Rose.......
    Non ci resta che tributare al grande Hitch tutta la nostra sconfinata ammirazione.

    Eleganza, humor noir......no, decisamente nessun altro sarebbe stato in grado di dipanare da quella matassa così incredibilmente aggrovigliata l' ordinato filo che conduce alla verità.

    Istrionico Hitch!
    Grande Lucy!




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  4. Ally se filma il Maestro gli argomenti non mancano. Miagolii affettuosi. fffrrrrrr

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  5. EliJoe anche se non sei dentro le storie del cineblog c'hai lo zoom e reperti del film ... come hai fatto a recuperare il vestito di voile bianco con macchia sanguigna incorporata? E poi non mi hai detto il colore dell'intimo del detective ....
    Ti mando baciotti e saluti vedibili anche senza teleobiettivo miaoooùù
    ps
    si in pausblog ma hai cambiato l'avatar con il tuo musotto fffffffrrrrrrrrr

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  6. Recitiamo parti difficili e il pubblico più critico siamo noi stessi. E se riusciamo a credere in quella parte fino in fondo forse diverrà realtà. Essere istionici ci salverà.
    Un bacio ottombrino

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  7. Sir Alfred è sempre Sir Alfred .... miao Isabel

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  8. ...dal titolo pensavo fosse un post sul debutto di mio cugino in teatro !!! :PPP (scherzo, ho letto e visto tantissimo e con gusto, di sir Alfred)

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  9. Incantevole maestria dello Zio Hitch...
    incantevolmente celebrata in modo impeccabile e felino... :-))))

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  10. ho scoperto il cinema di Sir Alfred da ragazzina, e l'ho amato intensamente...perfetto in ogni fotogramma

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  11. Se ne vale la pena sto debutto del cuginastro ci faccio un film io e poi lo posto .......
    Alpexex come si fa a resistere agli intrighi sopraffini dello Zio Hitch miaoooooooo

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  12. Grazie Nicola, ho sempre amato questo film ha qualosa di tenero e crudele, come la vita.
    Ogni riferimento felino a me rivolto è graditissimo. Miaooooooùùùùùùùùùù

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  13. Amo anch'io i suoi film Ady, hanno talmente tante sfaccettature che non possono che intrigare ed affascinare. Un bacione fffrrrrr

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  14. .... The Show Must Go On! .... Giardi

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  15. La vita è un grande palcoscenico e il Maestro l'ha messo in scena perfettamente in questa pellicola preziosa e divertente.

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