domenica 30 agosto 2009

Dietro la porta chiusa

La voce di Celia racconta dell'incontro con Mark, nulla sa di lui, solo che ne è attratta follemente, lo sposa, è felice, ma lui ha strani comportamenti e atteggiamenti inquietanti. Conoscerà poi i personaggi che ruotano intorno al marito, ma soprattutto la sua casa e i segreti che nasconde della vita di Mark. Egli ha ricostruito ambienti che definisce felici, fedeli riproduzioni di storie famose, ma tarda a mostrargliele. In una serata con gli amici organizza un' allegra visita guidata alle stanze, e ..... sono luoghi in cui si sono svolti delitti celebri, con donne come vittime. Da finire l'ultima stanza, la 7, vietata a tutti. Celia allarmata dalle crescenti scoperte, cerca in tutti i modi di penetrare i segreti di Mark ed oltrepassare quella porta chiusa. Quando vi entra scopre la copia della sua stessa camera da letto: è lei la prossima vittima. Fuggire e salvarsi, o comprendere cosa tormenta Mark che ama disperatamente? Lang trasforma la psicanalisi in poesia e suggestioni evocative espressioniste. Celia-Alice nel Paese degli orrori, nella casa della favola di Barbablu, in cerca di sprazzi di luce in un mondo di ombre, tra specchi che rimandano doppi, cercando di aprire la portachiusa-menteossessione di Mark, in un percorso iniziatico-terapeutico in cui è lei che libera il principe dalle cattive influenze dei propri impulsi auto-distruttivi sottoforma di streghe, fantasmi, misteri, botole segrete del fatato castello, affrontando al contempo le proprie paure inconsce. Perché ognuno di noi è un potenziale colpevole, in balia dei nostri lati oscuri, che forse può trovare salvamento salvifico in un sentimento d'amore e in un lungo percorso interiore personale.
Mark : Noi siamo tutti figli di Caino.
Celia a Mark :
Sapevo che dovevi uccidermi ieri, Marc, e so perché sei tornato ora. Ieri sera volli mettermi in salvo, ma è meglio la morte che la vita senza te : sarebbe una morte lenta, per tutta la vita.

giovedì 27 agosto 2009

Albrecht Dürer

Nella concezione medievale il pittore è semplicemente un artigiano, deve servire e specialmente Dio, la sua opera non è espressione personale, infatti solitamente le opere non sono firmate. Poi si crea il movimento rinascimentale in Italia e tutto si trasforma, l'artigiano si fa artista, diviene un'intellettuale, che crea opere d'arte uniche e irrepetibili. Ecco che in questo passaggio storico s'inserisce in Europa la figura di Dürer, con il suo interesse per l'uomo e per la sua psicologia .
All'artigianato tedesco riesce ad unire la pittura fiamminga e l'arte umanistica italiana, che furono a loro volta influenzate dalla sua straordinaria produzione. Produzione vastissima, fatta di pittura, acquarelli, e soprattutto incisioni che gli permisero una diffusione ampia delle sue opere.
Divenne famoso, richiestissimo come ritrattista, tanto da permettersi ancora un passo: gli autoritratti, ecco la prova di un nuovo ruolo dell'artista nella società. L'arte da ora non si occupa solo di Dio e Santi, ma degli uomini, della natura, degli studi prospettici e anatomici, e dell'artista stesso. Per questo il mercante Krel ci sembra attuale, viene mostrato con caratteristiche riconoscibili, scura veste seria , ma ricca della pelliccia e della borsa nascosta al collo, le sue proprietà oltre lo sguardo e dietro il rosso tendaggio che ci parla della sua aggressività negli affari. E il Leprotto osservato minuziosamente, il suo ritratto è firmato dall'artista come per un qualsaisi committente, le incisioni si riempono di particolari e simboli, la natura viene osservata con occhi nuovi, anche la Madonna è colta con atteggiamenti teneri, umanissimi, circondata da natura ed animali. E lui il pittore? Vestito all'ultima moda con guanti di morbida pelle, atteggiamento aristocratico, in cui si legge l'alto concetto di se stesso, ormai raggiunto e per merito del proprio genio artistico.

martedì 25 agosto 2009

La Meglio Gioventù

La fotografia di uno sguardo ritroso, fermato per sempre in quell'attimo, e un uomo ritrova un frammento del fratello perduto. Un fratello caro, così diverso da sè, così simile. Insieme e divisi attraverso gli ultimi 40 anni della nostra vita, le loro piccole grandi storie personali che ogni tanto confinano con quelle della Storia , da una telecronaca di Italia-Corea in un bar al rivedersi dopo tanto tempo, dopo aver percorso strade lontane, nella tragedia comune dell'alluvione di Firenze. Un cercarsi, riconoscersi, scambiarsi, separandosi continuamente, mentre una generazione viveva l’evoluzione dei rapporti familiari, dei costumi, le trasformazioni sociali e politiche di un paese. Intorno personaggi guardati con amore, comprensione, dalla macchina da presa, in cerca di quella unità così difficile da raggiungere, anche tra chi si ama. Un viaggio nei sentimenti e nella memoria, un viaggio interotto per salvare una ragazza problematica, che si fa pensiero del tempo che passa per sempre eppure ritorna , un viaggio fatto per vivere altrove, e per tornare, un viaggio nuovo, in anni nuovi per ricercare ancora speranze e bellezza, per perdersi e ritrovarsi. Difficile raccontare singole scene in un opera di sei ore, con tanti momenti che si intrecciano, forse l'inaspettato suicidio in una notte di fuochi d'artificio, forse lo sguardo di una ragazza sperduta, forse il sorriso paziente di una donna che sa amare a dispetto di tutto, forse ..........

domenica 23 agosto 2009

Riso amaro

Francesca, in fuga per aver rubato una preziosa collana, istigata dall'amante Walter, si ritrova tra le mondine in partenza per le risaie del vercellese. Una di loro, Silvana, subisce il fascino sinistro dell'uomo e per avvcinarlo istintivamente dapprima consiglia Francesca di confondersi con le "clandestine", lavoratrici prive di contratto, le ruba la collana,che è in realtà falsa, e poi la segnala come crumira. Viene salvata da un giovane sergente che convince le mondine ad una protesta comune, per chiedere a gran voce di assumere tutte le ragazze. Francesca, pentita, s'innamora di Marco, ma egli è attratto da Silvana,ormai purtroppo coinvolta nei loschi affari di Walter che per rifarsi le fa rubare il riso, allagando le risaie per distrarre l’attenzione dai festeggiamenti per la fine della stagione. Francesca e il sergente li fermano in una tragica sparatoria in cui Walter muore. Disperata Silvana si getta da una torretta. Una nuova Francesca andrà via al fianco del sergente. Neorealismo fatto da una strana commistione: melodramma a sfondo sociale ed inserti da fotoromanzo, pseudogiallo dal torrido erotismo, regia di grande tecnica, lotte personali e sociali. Inizio con voce off da annuncio radio, comunicazione di massa, trasmissione della realtà, che attinge direttamente dalla drammaticità del reale, spettacolizzandola. Silvana ne è il simbolo, legge “Grand Hotel”, mastica chewing-gum, balla il boogie-woogie, si porta il grammofono in risaia e sogna, distaccandosi dalla realtà, divisa tra un mondo arcaico che va scomparendo e la civiltà dei mass media che avanza. Pagherà caro il suo sogno da cinematografo, cercato ad ogni costo, mentre le altre ragazze semplicemente, sotto la pioggia, tra canti e fatica, lavorano con molti sogni uccisi dalla realtà, ma esempio di coraggio e di caparbietà di un paese appena uscito dalla guerra. Bellissima la Mangano in una clima torbido, dalla carica erotica, distaccata e tragica, archetipo fisico della maggiorata del cinema e delle illustrazioni anni Cinquanta, di un Italia che voleva tornare a sognare, nonostante tutto.

mercoledì 19 agosto 2009

Ombre rosse

Una diligenza corre lungo la Monument Valley cercando di portare in salvo dagli Apaches dei passeggeri verso Lordsburg, nel Nuovo Messico.Per la strada si unisce Ringo, ricercato per un delitto che non ha commesso. Sarà un viaggio drammatico, ma da cui ognuno uscirà con una sua nuova verità, e forse una nuova vita. Inutile raccontare la trama è il monumento roccioso al genere. Tanto semplice e lineare da essere universale, eppure con infinite sfumature che si articolano attraverso due archetipi anch'essi classici: il microcosmo di un luogo chiuso dove si confrontano diverse individualità in senso sociale, morale e psicologico, e quello del viaggio. L'avanzare della diligenza, simbolo della comunità civile, con i suoi nove passeggeri , personaggi emblematici di una dichiarazione d'intenti, rappresentando simbolicamente bene e male, rispettabilità, di facciata spesso, e moralità, vero valore interiore, legalità e illegalità, ragione e sentimenti, oppurtunismo personale ed altruismo sociale. E in finale il lento instaurarsi di un nuovo assetto con la progressiva collaborazione tra Ringo, lo spirito libero, e lo sceriffo , le regole civili, fino alla decisione di formare una famiglia con Dallas,un ordine che non dimentica la morale libertaria all'origine di tutto che fa vincere i due perdenti iniziali con una fuga a due per il bandito gentiluomo e la prostituta dal cuore d’oro. Ma mentre guardiamo per l'ennesima volta il film rapiti da una storia eterna,dimentichiamo ogni lettura intellettuale, e ridiamo felici con lo sceriffo e il medico ubriacone mentre favoriscono la fuga di Ringo e Dallas facendo scappare i cavalli del loro calesse, verso il confine, verso la libertà.