domenica 5 giugno 2011

Il corridoio della paura

Johnny Barrett è un giornalista ambizioso, vuole il premio Pulitzer, è disposto per ottenerlo a farsi rinchiudere in manicomio per risolvere un delitto. Convince la riluttante fidanzata Cathy a fingersi sua sorella, che lo fa internare perchè ossessionato sessualmente da lei. Tre sono i pazienti che possono aver visto, ma è problematico riuscire ad avere informazioni in un loro momento di lucidità. Un scienziato nucleare premio Nobel regredito all’infanzia per difendersi dagli orrori delle sue scoperte, un uomo di colore che si crede uno del Ku Klux Klan, per cià che ha subito per razzismo, un veterano della Corea che convinto a tradire si crede in piena guerra di secessione sudista. A contatto con la pazzia, incomincia a vacillare con la mente, Cathy cerca di disuaderlo dal continuare, ma niente, anche se sempre piu’ diventa pericoloso stare lì, subisce un elettroshock, scopre il colpevole in un infermiere che si approfittava delle malate, scrive un pezzo formidabile, vince il Pulitzer, ma lo ritroviamo in ospedale ormai senza nessuna coscienza di se in un perenne stato catatonico. Fuller poteva farne un dramma dei metodi brutali negli ospedali psichiatrici americani, ma sa andare oltre, la vita è continuo sconto antitetico per lui. In scena vi è la complessa composizione benigna e maligna della mente umana, e soprattutto vi sono gli Stati Uniti e la riflessione suoi suoi mali autolesionistici, i suoi vizi, le sue paure, l’odio e il panico continuo, dalla presunzione di primeggiare ad ogni costo alla violenza di ogni giorno e della politica stessa. Quel corridoio claustrofobico diventa bianca e nera metafora della civiltà. Ci sono scene indimenticabili anche se terribili, la violenta aggressione delle ninfomani a Johnny, l’agghiacciante fissità di quel braccio catatonico, la sovrapposizione d’immagini del sogno che diventa ossessione di lui che incomincia a confondere Cathy da fidanzata ballerina sensuale a invitante sorella, la follia totale del giornalista che non riesce a ricordare il nome dell’assassino mentre dentro vive un temporale vivido che si scatena in quel corridoio, sta annegando la sua sanità mentale in quella tempesta d’acqua immaginaria, ma più vera della realtà. Ha imparato a sue spese che la verità costa sempre un prezzo altissimo, anche la perdita di se stessi, ma non possiamo rinunciarvi. Il film si apre e chiude con la frase di Euripide “Gli dei rendono pazzi coloro che vogliono perdere”

26 commenti:

  1. magnifico, sentirei proprio il bisogno di rivedere un film così...stasera sarebbe la serata ideale, non so perchè...

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  2. Ciao Fel,ricordo di aver visto questo film molti anni fa,mi prese una strana sensazione,un misto di angoscia e impotenza,ma è un gran film,farsi rinchiudere nella culla della follia e rimanere incatenati alla follia più pura,molte scene sono memorabili,anzi sembrano veramente dei folli gli attori tale è la bravura della loro interpretazione,molto bella la tua presentazione e ricca di particolari.

    Muore giovane chi è caro agli dei.
    Menandro.

    Buona serata Fel.
    Un bacio.

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  3. La tua maestria è riuscita a trasmettere brividi e ansia, proprio come se fosse tutto vero. Ed è vero ke nei manicomi si diperde l'identità di se stessi, com'è vero ke la ricerca della verità si paga a caro prezzo e soprattutto se è fatto per ottenere fama, la stessa fama non sarebbe stata ricompensata da un premio così ambito se come giornalista avrebbe scritto su cosa succedeva in quel manicomio. Gli orrori si ripetono tutt'ora, negli asili, nella case di riposo e nelle cliniche x malati di mente.
    Come non complimentarsi con te per una simile presentazione e quell'immagine finale....ke ben rende alla realtà ciò ke è stato descritto da una sceneggiatura d'un film!
    Strabacio da matti!
    Elisena

    P.S.: Ke dici Lucy, io sono da manicomio?
    Ho appena finito d'analizzare tutti i tuoi mici e ora miagolano così: 'Uoaim!!!!

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  4. Ady forse come canterebbe Renato Zero nel Jolly " Vado via, stasera non reggo l'allegria ..... " ..... in tal caso è il film giusto . Un bacione felinoso miaoooo

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  5. Capitano, quando si tratta di follia l'angoscia credo ci prende in automatico, perchè noi tutti siamo tentati da essa, siamo sempre ad un passo dal perderci. E' un film splendido, con un b/n penetrante, che resta nella memoria come molte scene, Fuller è stato un uomo particolare, sempre in azione, e così le su epellicole, in assoluto uno dei miei registi preferiti da sempre.
    Molto appropriata la tua citazione : gli Dei si sono sempre divertiti a giocare con noi mortali. Un bacio a-micio carissimo miaooo

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  6. Grazie EliJoe, è uno di quei film che restano impressi, avvincente come un noir e terrifficante come un horror. Fuller gira i suoi film come fosse un incontro di boxe, nulla ci è risparmiato, ma non puoi ignorare o dimenticare ciò che hai visto. Ha una forza travolgente ogni sua storia, senza fronzoli, senza elucubrazioni dispersive, senza alibi.
    Uno strabacio da chi ti vuole un bene matto.
    ps
    Certo che sei da manicomio, dove credevi ci fossimo incontrate ? io mi aggiravo credendo di avere una coda semovente e tu vaneggiavi di una pioggia di perle di parole arancioni di cui fare collane.
    Lascia stare i mici, non li si può sentire miagolare anagrammato gggggrrrrrrrrrr

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  7. Ciao Feli, riprovo a lasciare un messaggio perche' prima il pc faceva le bizze e arruffava il pelo ;) Questo filmone mi mancava! Lo guardero' sicuramente, non vedo l'ora, l'atmosfera, la storia, tutto!!! :)

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  8. Non si può dimenticare un film del genere...Fel.

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  9. Questo me lo sono visto alcuni anni fa in DVD, un bianco e nero suggestivo e inquietante, con dialoghi non convenzionali, quasi teatrali. Assolutamente perfetta la descrizione, miaogattosa Fel...alla collezione cult ora manca "Freaks"...:-)) Baci! LEONE PS: l'account google,more solito, non va!

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  10. Vic devi scovarlo, è assolutamnte da vedere.
    Malato e di forte impatto.
    Un abbraccio felinissimo miaoooooooooooo

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  11. Infatti resta impresso. Un bacione Gianna

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  12. Leone un film che amo molto come tutto i cinema di Fulller .......... eh per Freaks ancora molto ..... mi manca, lo conosco solo di fama, ma rimedierò ...... giusto a proprosito di pugni nello stomaco ....
    Miaaaaaaaaooooooooooooo

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  13. L'immagine iniziale mi dice qualcosa... mannaggia, che memoria peeeeeeeeessima!!!
    Comunque la tua recensione ha colpito ancora, sei sempre chiara e coinvolgente, si sente che ciò di cui scrivi ti appassiona... braaavaaaaaa!

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  14. Miao Anna, a volte vediamo tutto un film capiamo che ci dice qualcosa... ma non sappiamo come fissarlo, poi una scena e ricordiamo tutto, percheà chissà cosa smuove in noi. Un baciotto fffffffffrrrrrrrrrr

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  15. Altro ...molto altro ...Codate festose Giardi

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  16. Hi Felinita
    Wow ....
    It looks very scary today here on your blog.
    I think its horror :P
    Thanks for so many shots !!!

    Hugs from us all
    mmmeeeeooooowwwwwww......
    Kareltje =^.^= Betsie >^.^<

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  17. It's not really a horror, but its theme scares, madness and fears of all time
    A big kiss, dear sweet caresses to Anya and a thousand splendid Careltje and Betsie

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  18. Ciao cara Feli, nei prossimi giorni non ci saro' per cose familiari, ma appena posso corro a farti un salutino e leggerti. Un bacione grosso :)

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  19. Ciao micetta cara ^________^ che piacere rileggerti!!Spero tu stia bene e ti auguro un buon weekend, bravissima come sempre, un abbraccio!!

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  20. Una storia "difficile" che hai saputo documentare con maestria.

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  21. Vic , micetta, stai tranquilla, io e le mie strane storie siamo qui . Un bacio grande e miagoloso fffffffrrrrrrrrrr

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  22. Miao cucciolotta, come stai, grazie sei sempre gentilissima. Sono contenta che sei passata di qua. Un mondo di fusa fffffffrrrrrrrr

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  23. Grazie molte Costantino, ma sai questi film li ho dentro, mi risulta facile parlarne.
    Un caro saluto

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  24. L'ho visto molto tempo fa, quando forse ero troppo giovane per apprezzarlo appieno. Però molte delle scene che hai citato le ricordavo, segno che è un film che rimane impresso.

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  25. Si Alfa certe scene ti restao inpresse, sono forti , pugni nello stomaco, ma mai gratuite,
    ti segnano , come ti egna la vita .
    Un abbraccio

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