domenica 24 febbraio 2013

L'uomo che amava le donne

                            
Il funerale di Bertrand Morane, uno strano corteo di sole donne addolorate,  e un lungo flashback con  fuori campo, il racconto  dalla voce di lui stesso attraverso le pagine del suo libro di memorie e della sua editrice, una donna naturalmente. Perché Bertrand era un  distinto ingegnere, con una sola passione totalizzante :  ammirare, cercare, sedurre ed amare le donne. Non un dongiovanni, non un maniaco, ma solo un uomo che solo con loro si sente veramente vivo. Egli è innamorato dell'intero universo femminile, non ha un tipo, non ha preferenze, o pregiudizi, le desidera tutte, perché ognuna  è speciale e le donne lo sentono sincero nella sua ossessione, accogliendolo nel loro mondo. Proprio per seguire una donna, attraversa la strada e viene investito. Morirà poco dopo all'ospedale, nel tentativo di approcciare una giovane infermiera, staccando inavvertitamente la sacca di alimentazione del sangue che lo teneva in vita. Così ecco le sue "vedove" che sfilano  sulla sua tomba, potesse vederle ne sarebbe contento, sono tutte lì, ognuna bella e affascinante a modo suo, perché Betrand  Le amava tutte: « Le gambe delle donne sono dei compassi che misurano il globo terrestre in tutte le direzioni, donandogli il suo equilibrio e la sua armonia. » Grazie all'aiuto della sua ultima conquista Geneviève , l’editrice, resterà il suo libro autobiografico, testimonianza della vita di un uomo particolare,  un uomo che amava le donne, e che “...gli sarebbe piaciuta la vista di tante paia di belle gambe al suo funerale”, e così si chiude il film. Ci voleva il tatto incredibile di Truffaut, per dirigere un film con una trama così estrema e mantenere un tocco lieve, autoironico, quasi pudico e sensibile trattandolo come una commedia quando sta filmando  materia per un dramma, perché  parla di vita, amore e morte. Attraverso la moltitudine femminile narra se stesso, l’impossibilità d’amare univocamente, che porta alla solitudine e il desiderio perpetuo dell’innamoramento, che fa sentire viva la vita e forse anche la morte. Una dichiarazione d’amore a tutte le donne del mondo, e all’amore stesso.

 
Bertrand Morane :
“Quando lei è uscita dalla lavanderia ho avuto l'impressione che stesse per conquistare l'intera città.”
"Certe donne non lasciano intendere se si interessano all'amore, altre invece lo portano scritte sul viso. Un giorno avverrà qualcosa tra questa donna e me, non ho alcuna fretta."
“Era decisamente impossibile provare del piacere senza far soffrire qualcuno. “
“La verità è una soltanto. Loro vogliono ciò che voglio io: l'amore. Tutti vogliono l'amore: ogni specie d'amore.”
“Come in certe specie animali, le femmine [dell'uomo] praticano l'ibernazione. Per quattro mesi spariscono, non si vedono più. Ai primi raggi del sole di marzo, come si fossero passate parola o avessero ricevuto un ordine di mobilitazione, spuntano a decine per le strade, in abiti leggeri e tacchi alti. Allora ricomincia la vita.” 
“Ma cos'hanno queste donne in più di quelle che conosco? Proprio questo... sono delle sconosciute. “
Genevieve Bigey :
"Le donne che ha fatto soffrire hanno avuto un solo torto: aspettarsi qualcosa che non era in grado di dare. A quelle che volevano il piacere lui ha dato piacere, e anche la dolcezza. Per me non c'è alcun dubbio che a modo suo le abbia amate, e che aveva ragione ad amarle tutte: nessuna si equivale, ciascuna ha qualcosa che le altre non hanno, qualcosa di unico e di insostituibile. "
"Bertrand tieni presente un fatto basilare: le donne pensano all'amore in una maniera più universale degli uomini."



11 commenti:

  1. Meraviglioso, anche se non l'ho visto, Lucy, m'ha conquistata, seduta stante, la trama di questo film.

    Tra i richiami scritti, tutti notevoli, ce nè uno in particolare che mi ha colpito, nella sua disarmante meravigliosa logica:

    “Ma cos'hanno queste donne in più di quelle che conosco? Proprio questo... sono delle sconosciute. “

    E' una frase che riecchegggia di puro amore, una dedica all'universo femminile che c'include tutte, come preziose portatrici di strabilianti, uniche, personalissime e non riproducibili, peculiarità.

    Un amore globale!
    ......poi mi chiedo: ma un uomo così non mi apparterrà mai del tutto!
    E mi rispondo: nemmeno il sole o l'aria mi appartengono direttamente eppure le condivido con altri miliardi di esseri umani. Non mi ci accapiglio, non ne sono gelosa e neppure pretendo di acquistarne il "dominio".

    Però, poi so che non funziona così.
    io vorrei averlo anche dopo che non sarebbe più così sconosciuto, lui vorrebbe, invece, poter continuare ad esplorare le altre dopo aver esplorato a fondo me.
    Io sentirei di appartenergli mentre lui, invece non appartiene davvero a nessuna ed io, mi sa che un tentativo di comprare il "dominio" pur lo farei :)

    Ovviamente scherzo, ma il film, però, me lo andrò a vedere.

    Un bacio, grande
    P.S.- E' un pò come la confraternita delle Silvie :))))

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  2. Infatti mi è tornato in mente il film Marilena, leggendo il tuo racconto delle Silvie, solo che per il Barone erano tutte uguali fonti di solo piacere, per Betrtrand le donne sono tutte diverse e fonte di continua ispirazione amorosa. Tutte talmente affascinanti da non poterne fare a meno, nè fermarsi a scegliere. E' interessante il tuo paragone con l'aria di tutti, ma noi umani siamo così strani, che complicarci la vita, rende la stessa probabilmente più vivibile.
    Un bacio mia Escura ispirante storie e post.

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  3. Questo sapevo di averlo visto, ma dev'essere passato così tanto tempo che mi sembra quasi nuovo. Vedrò di dare una rinfrescata...
    Good Night carissima!!!! :D

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  4. Adoro Truffaut, e questo è uno dei miei suoi film preferiti ...non lo vedo da un bel pezzo purtroppo, ma questa tua rece me l'ha fatto rivvedere, in un certo senso, a partire dal discorso sul compasso, che ricordavo ...c'è anche una versione Usa, di Blake Edwards, non male, ma niente a che fare con l'originale, e non uno dei migliori Edwards.

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  5. Un tema originale Nicola, che pone il dilemma,
    se può bastarci l'amore per/di una persona e conoscere , se mai è possibile, tutto di essa, o espandersi in molti per scoprire sfumature diverse. Truffaut sa guardare con occhi sorridenti gli essere umani, ma ascoltandone il dramma continuo. Baci miao

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  6. Non ho visto l'altro film, Diego, ma questo lo sempre amato molto, ho conosciuto qualche fenomeno del genere in questi anni, ma in realtà erano dediti al proprio solo piacere egoistico, non alla appassionante ricerca dell'io femminino, seguita con dedizione e amore per esso.Fusa felinissime miao.

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    1. Certo, se un messaggio c'è nel film, è di una condivisione sentimentale forte, un coinvolgimento vero, un darsi all'altro ... o ricordo male? Ma forse, storie così ci sono solo al cinema, e quando le trovi nella vita, sembrano un film. Di quelli che ti fanno dire: miaaaaaaaaauuuuuuuuuuuuuu!!!

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    2. Uno dei temi è questa ricerca, ma anche l'impossibilità di attuarla totalmente, vita e morte sovverchiano ogni ricerca umana, dando una relatività anche all'amore.... forse.
      Ma un miauuuuuuuuuuu ci sta sempre bene

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  7. E c'è pure dell'autobiografico nel film!!! Prima mi ero innamorato del remake, che gli americani hanno fatto loro, alla grande, ora dell'originale.

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  8. Truffaut ha sempre qualcosa di se nei suoi film, forse la verità di fondo nei suoi film ce li fa amare ancora di più. Miaoù Gegio

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  9. Questo non l'ho visto. Grazie per il prezioso suggerimento!

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