domenica 8 gennaio 2012

Vincent Van Gogh

           
Quei gialli densi, quei blu accesi, quei verdi pesanti, quel nero tagliente, quegli arancioni angoscianti, quegli azzurri astratti, quelle terre in cerca di equilibrio,quei viola incombenti, quel rosso malato, quel bianco abbagliante, una volta che li vedi ti restano dentro l’anima inelutabilmente,quasi contro il tuo volere. Sarà il carattere estremo dello spirito tormentato di Vincent Van Gogh trasfuso nella materia del suo colore, concretizzato nella stesura di esso, reso pieno, quasi tridimensionale, con pennellate istintuali, materiche, colme di tonalità, di passione, di impressioni esterne che una volta sulla tela si fanno specchio del proprio stato d’animo. Forse c’è in tutti noi un po’ di quel malessere e di quella follia da poter leggere in quei tocchi di colore una proiezione di qualcosa di noi. Perché anche se f ogni suo quadro fu probabilmente un continuo autoritratto sottoforma di sguardo reale della natura e della vita quotidiana, la sofferenza con cui li sentiva, tocca tutti gli uomini, e quel senso di fratellanza fortemente sentita e sofferta in lui, traspare e ci coinvolge ancora nonostante l’immediatezza di altre realtà in noi. Cercava con grande generosità gli altri, ma ogni volta distruggeva quei rapporti con l’eccesso delle sue idee, del suo vivere, del suo sentire. Quel senso perenne d’isolamento, di sentirsi solo interiormente, tra delusioni si, nonostante però anche la vicinanza concreta di persone che lo amavano, e pur sapendo che amare è sempre un viaggio difficile ma necessario. Genio e delirio sono il motivo di una arte più forte ? è più vera una ricerca interiore ed artistica se la passione che trascina porta al delirio di se ? No, non lo credo, l’animo umano è così diverso ogni volta, che può creare con molta razionalità ed essere lo stesso sincero e diretto da giungerci totalmente nel suo messaggio, come riuscire ad appartenerci anche se la nostra vita è lontanissima dal tormento esistenziale di chi ha concepito, l’opera che abbiamo di fronte. Impossibile non vibrare davanti all’empatia che esiste in una creazione così sentita sulla propria pelle, mettendo totalmente a nudo il proprio io più crudo, facendo si che qualcosa così sofferto ieri è vero oggi in chi guarda : è il mistero che ci fa vedere quei girasoli come fossero nella nostra stanza, come se quel tramonto accecante fosse il nostro orizzonte, come se quelle notti stellate guardate dal vero, ma divenute un cielo metafisico di luci sognate fossero il nostro anelito più segreto, come se quei corvi scuri su un campo di grano inquieto con una strada verso il nulla fosse il nostro paesaggio interiore da sempre. Sapere se Van Gogh era pazzo mente dipingeva, o lo faceva in momenti di lucidità credo sia una speculazione intellettuale, fredda ed inutile, siamo impastati di talmente tante cose in noi che tutto è possibile e tutto è vero se vissuto senza sovrastrutture. Così allora apparterà a tutta l’umanità che sarà folle e lucidissima ogni volta nel percepirlo, proprio come quando guarderà dentro quel colore acceso che infiammerà ancora lo spirito, nello stesso modo in cui quel sole lo fa sulla terra di quel campo del contadino che arando lo renderà ancora fertile e vivo. L’Arte non ha salvato da se stesso Vincent, ma ha reso ogni suo giorno su questa terra fertile e vivo  ……  anche per noi.
dalle lettere all'amatissimo fratello Theo :

• A volte penso che la notte sia più viva e più ricca di colori del giorno
• Spesso le persone fanno arte, ma non se ne accorgono
• Che cosa sarebbe la vita se non avessimo il coraggio di fare tentativi?
• Ciò che desidero, è che tutto sia circolare e che non ci sia, per così dire, né inizio né fine nella forma, ma che essa dia, invece, l'idea di un insieme armonioso, quello della vita.
• Dove rinasce la simpatia , li rinasce anche la vita
• Faccio sempre ciò che non so fare, per imparare come va fatto.
• Forse saprai che la peonia è di Jeannin, l'altea appartiene a Quost, ma il girasole è in qualche modo mio...
• Non c’è blu senza il giallo e senza l’arancione
• Siamo tanto attaccati a questa vecchia vita perché accanto ai momenti di tristezza, abbiamo anche momenti di gioia in cui anima e cuore esultano – come l'allodola che non può fare a meno di cantare al mattino, anche se l'anima talvolta trema in noi, piena di timori.
• Il miglior modo per amare Dio è amare molte cose
•Che cosa splendida è l'acquarello per esprimere l'atmosfera e la distanza, cosicché i personaggi sono come circondati dall'aria e sembrano poterla respirare.

 •Preferisco dipingere gli occhi degli uomini che le cattedrali, perché negli occhi degli uomini c'è qualcosa che non c'è nelle cattedrali
È come avere un gran fuoco nella propria anima e nessuno viene mai a scaldarvisi, e i passanti non scorgono che un po' di fumo, in alto, fuori del camino e poi se ne vanno per la loro strada

30 commenti:

  1. "A volte penso che la notte sia più viva e più ricca di colori del giorno" trovo che sia stupendo...vincent è il mio pittore preferito. baci e buon anno ady

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  2. Ady una creatur acon un senso così spiccato per abbinamenti e senso del colore, non poteva che amare la vita che vibra in ogni decisa pennellata di Van Gogh . Un bacio e Buon Anno

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  3. "Spesso le persone fanno arte, ma non se ne accorgono" e queste persone per me sono artisti veri.

    I geni soffrono spesso, ma perchè?
    Forse perchè pensano troppo...

    Baci, fel.

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  4. Osservando i quadri di Van Gogh, sia del tuo bel post ma ricordando anche il Van Gogh museum di Amsterdam, il paragone con Ligabue mi viene sempre. Sarà per i colori forti o per certi soggetti che apparentemente hanno dipinto tutti e due..o forse per la mia ignoranza in materia, ma credo che tutti e due avessero voluto presentare la "loro" realtà, come la vedevano e come veniva filtrata dalla loro mente.
    Credo che la prima sensazione nel vedere le opere di Vincent V.G. sia quella del calore della natura, la sua forza tramite i colori accesi. Forse, anche, è un po' guardare nell'anima del pittore e questo fa parte dei grandi artisti.
    Quello che mi affascina è che tutti e due i pittori non hanno mai fatto parte di nessuna corrente artistica, sono due pittori a sè e per questo inimitabili.
    Leggere i tuoi post è sempre affascinate ed è una fonte incessante di emozioni artistiche.
    Grazie
    Lorenzo

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  5. "Quei gialli densi, quei blu accesi, quei verdi pesanti, quel nero tagliente, quegli arancioni angoscianti, quegli azzurri astratti, quelle terre in cerca di equilibrio,quei viola incombenti, quel rosso malato, quel bianco abbagliante"..... i miei colori Lucy, sono i miei colori e quei girasoli sono il mio ombrello per proteggermi dall'insana sanità mentale altrui!

    "Preferisco dipingere gli occhi degli uomini che le cattedrali, perché negli occhi degli uomini c'è qualcosa che non c'è nelle cattedrali".......
    Se questa è pazzia, io sono pazza.

    Lucy, Van Gogh è il mio artista preferito e tu hai fatto un post dove dentro io ci giro e rigiro, proprio come in cerchio, il mio cerchio!!!!!!

    Matta d'una gatta che trasmetti emozioni in colori e parole, potrei non volerti bene?
    Grazie per questo armonioso e spettacolare post!
    Elisena

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  6. Passioni, sentimenti , emozioni...tutto diviene colore e si esprime nell'arte...in ogni sua forma...
    passo piano per non turbare l'armonia di colori che hai creato con questo post...grazie Felinità...frrrrr....sereno finire del giorno..
    un Sorriso..
    dandelìon

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  7. Non lo so cara Gianna, ma non credo sia una condizione/prerogativa degli artisti, certo è più evidente in loro perchè riescono ad esprimerlo al mondo. Un bacio Gianna miaoooo

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  8. Hallo Lorenzo, si c'è una qualche forza del colore e della rappresenatazione che li accomuna,
    oltre il portare i proprio mondo interiore particolare sulla tela. Si sono inclassificabili,
    Ligabue è a se stante su tutto, Van Gogh ha conosciuto vari fasi di contatto stilistico : realismo ottocentesco, impressinismo, divisionismo, arte gipponese e i nomi incredibili della Parigi della seconda metà dell'Ottocento , ma egli in pochi anni non solo trasforma il suo stile ma pone le basi dell'espressionismo. Grazie delle belle parole,
    un caro saluto e Buon Anno.

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  9. Cara EliJoe, da un po' volevo fare un post su di lui, ma reduce dalla bella Mostra che Genova gli ha dedicato, non potevo buttarmi subito, per ritrasmettere l'emozioni che ho provato guardando da vicino quei colori, quella forza espressiva, quella gioa e quel dolore.
    Ero sicura che lo amavi, e poi quei gialli -arancioni e quei girasoli ti appartengono.
    Un bacio solarissimo miaooooooùùùùù

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  10. Grazie Dandelion, hai sempre espressioni splendide, leggerti è una dolce carezza.
    Un bacio con fusa ffffffrrrrr

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  11. Altro che il cinema 3D, anche sullo schermo del pc hanno una forza che ti cattura e ti prende. E poi, a leggere le sue parole capisci il perchè.

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  12. che bellissimo post culturale,è un piacere

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  13. "Forse c'è in tutti noi un po' di quel malessere e di quella follia"?
    In me ci sono TOTALMENTE!
    Ma purtroppo senza il suo talento per la pittura.
    L'effetto di così tanta meravigliosa bellezza tutta insieme è a dir poco stordente. Ma è uno stordirsi divino, e te ne ringrazio!! :D

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  14. p.s.
    l'ultima sua frase mette i brividi, e mi ci riconosco in pieno!

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  15. Grazie Silvia, sono opere che si racconatno da sole. miaooooooooùùùùùùù

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  16. Ally quei quadri hanno una forza che attraversa
    il tempo, sembrano fatti oggi, e danno un''emozione incredibile . Le pagine che ha scritto al fratello Theo sono molto belle e vi traspare un animo si tormentato ma anche solidale con il mondo, con molti colleghi che stima, con una speranza solare come quella luce di certi suoi quadri, tanto più significativa in lui sempre in guerra con se stesso. Baci

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  17. Nicola li ho visti solo pochi giorni fa nella Mostra genovese a lui dedicata, e il primo impatto è proprio quello dello stordimento appagante. L'intensità di quei colori è rimasta in me come un incendio che scalda lo spirito, e
    sapere che questo miracolo terrestre giunge da chi ha sempre combattuto la vita amandola disperatamente rende ogni impressione ancor più prezioso. Un bacio felinoso miaooooùùùùù

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  18. Si alcune espressioni di Vincent mi toccano particolarmente dentro. Capacità rara. Ne ho messo una sfilza perdendomi tra le tante.
    Un altro bacio Nicola e mille fusa all'Isidoro

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  19. Isabel non si può resistere a Van Gogh. Miao

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  20. Ciao Fel,
    questo post mi porta indietro nel tempo: l'unica volta a Parigi (aimè, senza te... al contrario del viaggio a Roma...).
    Ricordo ancora la 'siesta' dei contadini all'ombra dei covoni... i colori, il tempo fermo, il silenzio apparente, rotto soltanto dall'immaginazione: voci di cicale.
    Eppure era freddo.
    Grazie
    TVB

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  21. Dolce Lunatic, il potere dell'arte di Van Gogh
    fa questi effetti, l'altro giorno ero in mezzo a molti tra baedeker con cuffie ed inculcamenti,
    ma guardando quei colori, quella natura parlante,
    ero sola ma non in solitudine, e almeno li ero felice. Un abbraccio felpato mi adolce amica

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  22. Guardare i quadri di Van Gogh è come avere lui stesso che ci pennella direttamente nella mente, smuovendo sensazioni intense ed emozionanti, sono creazioni vive, composte con gesti scaturiti dalle emozioni di un'impetuoso istinto.
    Assolutamente meraviglioso.

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  23. Si anna quelle pennellate sembrano scolpirsi in colori vividi d'emozioni dentro noi. Un bacione

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  24. Un uomo inviolabile.
    Un esaltato.
    Un puro.
    Di lui conosciamo i quadri, ma quanto della sua esistenza?
    Un vita commovente, difficile, dolorosa, consapevole della follia e del suo destino ultimo.
    Una vita che è il racconto di una emarginazione voluta, di un confronto a viso scoperto con le verità della vita e, forse, la ricerca della verità, era questa la costante di Van Gogh, prima ancora della sua arte.
    Noi sbagliamo a fermarci solo alla superficie dei turchini degli orizzonti da lui dipinti, all'interno dei quali si dipanano lune strisciate di giallo intenso piuttosto simili a soli, noi vediamo l'eccesso del colore e ne gioiamo, ce ne riempiamo gli occhi estasiati, immaginando di vedere ciò che lui ha visto ma no, non è così, egli era già lontano da tutti, l'unico a guardare in faccia il sole, distaccato nella solitudine grottesca, e sublime, dei folli e nel genio da lei partorito.
    Non ci è concesso di vedere ciò che lui ha visto davvero e che, alla fine, lo ha perduto.
    Noi vediamo i suoi cieli stellati ma non il buio esistenziale in cui lui era avolto.
    Van Gogh, forse, avrebbe voluto che noi vedessimo anche quello e, amarlo, al pari dei colori patologici, della sua tavolozza.

    E' un post meraviglioso, Lucy.
    Io adoro l'uomo prima ancora che l'artista: quanto buio deve aver visto perchè potesse dar vita all'esplosione dei turchini, dei viola, dei gialli, dei rossi?
    Quanto buio deve aver visto per poter guardare in faccia il sole?

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  25. E tra uno dei miei pittori preferiti, faccio un salto per salutarti.Un abbraccio

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  26. Il tuo finale Marilena è splendido è molto vero ,
    la gioia più grande nasce dal dolore più cupo.
    Solo soffrendo comprendiamo la felicità.
    Il tuo rtratto Van Goghiano è degno di uno dei suoi autoritratti. Un bacio arcobaleno. Miao

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  27. Lunotta miaooo, un caro saluto a te, giorno felici e di sorrisi. fffffffrrrrrrrr

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