domenica 3 giugno 2012

Titoli e traduzioni


Postando il film “Miriam si sveglia a mezzanotte “ ho ripensato all’annosa questione dei titoli originali tradotti che  per esempio stravolge l’originale “The Unger”,  e la fame diventa un qualcosa di  strano che ricorda il mondo vampiresco anche se non c’entra esattamente con il film, dato che la nostra Miriam circola anche di giorno, e questo mi ha fatto pensare a tutta quella moltitudine di cambiamenti di titoli di cui spesso è difficile  afferrare  la motivazione. A volte può essere reso più appetibile e popolare, salvo delusione però per essere altro dalle aspettative,  come per Truffaut con il suo “Domicile conjugale “ diventato l’oorido “Non drammatizziamo… è solo questione di corna”, uno all’epoca si aspettava un filmetto osè di serie B, mica l’impegno della nouvelle vague, così anche il suo “ La sirène du Mississippi  “ diventa  “La mia droga si chiama Julie”. Oppure orrori come “Cosa è successo tra mio padre e tua madre ? ” per un titolo del geniale Billy Wilder che aveva usato una sola parola, e in italiano nell’originale : " Avanti! " .  Cambiamenti  hanno toccato ogni genere di film “ Touch of evil Il tocco del diavolo" di Orson Welles del  1958, da noi è  "L’infernale Quinlan", che c’entra ma non è la stessa cosa,  mentre la frase dell’Amleto per   North by northwest “ di Alfred Hitchcock, ( Amleto: sono pazzo solo a nord nord-ovest ) indicante una non direzione,  da noi si fa sminuendo il tutto  “Intrigo internazionale” intanto il poliziotto poco controllabile  “Dirty Harry “ di  Siegel anno  1971, si  trasforma in un “ Ispettore Callaghan: il caso Scorpio è tuo “, ma anche il magnifico  “Night of the hunter” di Charles Laughton, da notte del cacciatore  si fa più giallo con  “La morte corre sul fiume”. E oggi  il raffinato titolo “Eternal Sunshine of the Spotless Mind”, la cui traduzione letterale risulterebbe -Infinito splendore della mente candida-,  preso da un verso dell’opera poetica settecenteca Eloisa to Abelar  di Pope, banalizzato in  “Se mi lasci ti cancello”.  O si utilizza  un lunghissimo   "Scappo dalla città - La vita l'amore e le vacche", per la piacevole commedia  "City Slickers", in un lessico familiare  il "cittadino", per dire di uno che si perderà in una realtà più dura, riassumendo bene tutta la trama.  Certi si avvicinano, ma aggiustandoli  vistosamente : “Il silenzio degli agnelli”  si addomestica in  “Il silenzio degli innocenti”, certi utilizzano una parola straniera lo stesso come titolo modificato, è il caso di “ Furyo” per “Merry christmas mr Laurence”.  Certi inventano titoli  suggestivi  come “ La maledizione della prima luna”  incuranti  che nei “Pirates of the caribbean: the curse of the black pearl” , sta maledizione non c’è.  Non sapremo mai perché il mitico “ Bringing up baby “di Howard Hawks,  sublime commedia del 1938 , che riprende la canzoncina che attira un simpatico  leopardo, da noi si fa solo  “Susanna”, che cambia poco nell’interesse  del pubblico verso il film, o perché i Duri a morire di “ Die Hard “( 1988), da noi  spariscono per una più catastrofistica  “Trappola di cristallo”.   Ci sono però anche titoli italianizzati che sono diventati modi di dire, al di là della pertinenza o meno al tema:  i Ribelli senza causa , “Rebel without a cause”, tradotto  come “Gioventù bruciata”; la lussuosa strada hooliwodiana del “Sunset boulevard”, si modifica sostanzialmente  in un mortifero “ Viale del tramonto” ; e  il fondamentale “Citizen Kane “di Welles,  diventa il simbolo del potere parallelo dei media con  “Quarto potere”. E poi l’eccezione che conferma la regola, ci sono film che acquistano ancora più fascino per il nuovo titolo, su tutti i due western di Ford la diligenza di “Stagecocach” si fa un emblema visivo con  quelle “Ombre Rosse”, e diventa un viaggio dell’anima quella ricerca dei “The searchers “in “Sentieri selvaggi”. Non tutto il male viene per nuocere.

28 commenti:

  1. Molto bello questo post. Non avevo mai pensato al problema della traduzione dei titoli, che in poche parole devono cogliere e riassumere in modo suggestivo i contenuti di un film.
    In effetti alcuni di quelli citati non sarebbero stati così immediati al pubblico italiano che non conosce, ad esempio, Shakespeare, come il pubblico inglese.
    Altri potrebbero produrre un effetto strano.
    Ad esempio, se avessi letto su un cartellone "il silenzio degli agnelli", sinceramente mi sarebbe venuto in mente uno di quei film "pecorecci" della tradizione italica...

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  2. Veramente splendido questo viaggio nell'universo dei titoli. Un pezzo degno di una professionista. E non arrossire o ti faccio mordicchiare dall'Isidoro... In effetti io avevo sempre pensato, in negativo, a quelli recenti che rovinano e banalizzano gli originali, per fare l'occhiolino a un pubblico italiano sempre più instupidito dalla televisione. Ma tu mi hai mostrato che in passato ci sono stati, da parte dei traduttori italiani, anche dei veri e propri colpi di genio, dei fiori all'occhiello, tipo Ombre rosse, Gioventù bruciata e Quarto potere.
    Oggi le traduzioni sono spesso così sciocche e imbecilli da farti rischiare di perdere un buon film: "Se mi lasci ti cancello" è un film meraviglioso, poetico, geniale, struggente, ma io sulle prime, giudicando dal titolo, l'avevo scambiato per uno di quei vomitevoli teen movies vuoti e banali che vanno tanto di moda... Povera italiA: ormai da noi la meritofobia si è diffusa come un cancro, riusciamo a essere stupidi anche nel tradurre un titolo!

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  3. Non affidarsi mai ai titoli di film...e di libri.

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  4. Hallo Alfoso, eh si è un po' il tuo genere di post che analizza la storia e i misteri , e qui ci sono la storia del cinema e il mistero di titoli scelti con criteri indecifrabili.
    Poni però un problema reale,alcuni titoli forse davvero avrebbero avuto problemi d'impatto, ma bisognerebbe anche dare la possibilità di crescere e valutare con la propria testa. Bye bye ffffrrrrrrrrrrrrr

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    1. Verissimo. In fondo quella della traduzione è un'arte. Basta pensare che i romanzi americani furono introdotti e tradotti da scrittori del calibro di Fenoglio e Pavese.

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  5. Grazie caro Nicola, il post mi è stato suggerito dalle chiacchere telefoniche con Marilena/Amaranta. Non so perchè ma sembra connaturato nel nostro dna alternare genialità alte a bassezze ignobili. E neppure dei titoli di film subiscono questa misteriosa legge italica. Un bacione grande.
    ps
    troppo pallida-vampira per arrossire ma dal bel Isidoro potrei anche farmi mordicchiare

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  6. Cara Gianna, le apparenze ingannano sempre .... ma a volte da qualcosa dobbiamo partire. Miaoooùùùùùùù

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  7. Questione irrisolvibile, interrogativo filosofico per noi cinefili italiani (all'estero fanno così? ...non credo)... e poi, carrellata di film che ho molto amato (anche "Avanti!", film cartolina di Wilder che con il tempo dieventa sempre più rilevante).

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  8. ah che bello,io sono una fanatica delle traduzioni dalla lingua originale all italiano !

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  9. Chissà Ally se all'estero non lo fanno per rispetto o per mancanza di fantasia trasformista. E' la dannazionee il fascino italico essere sempre in questa ambivalenza.
    Baciottosi miaooooùùùùùùù

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  10. Silvia allora hai da scovarne di particolari e suggerirceli miaooooooùùùù
    Saluti a te e a Raja fffffffrrrrrrr

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  11. TITOLO ORIGINALE:
    TON ÉCRIT, LUCY, ET' MAGNIFIQUE
    TITOLO TRADOTTO:
    QUESTO TUO SCRITTO, LUCY, E' MAGNIFICO

    Un post assolutamente domenicale, questo tuo ultimo Lucy, rilassante e godibile, pieno di curiosità e disvelamenti sul "prodotto film" a partire dal titolo.
    Nulla ci viene proposto per caso, anche quello che apparentemente ci pare stupido, incoerente o, addirittura fuori tema.
    Eh si, il film è un prodotto che va pubblicizzato già dal titolo(anche se, spesso, ci troviamo davanti a traduzioni orrende che mistificano ed inducono in errore, vere bestemmie per gli appassionati cinefili, e con lo scopo elementare, attraverso un tilolo civetta, di trascinare più pubblico possibile nelle sale).
    "Original is better", laddove si può mantenere l'originalità del titolo (salvo i casi in cui sussiste una intraducibilità linguistica...... ma perchè, allora,tradurre a tutti i costi e non lasciare il titolo nella lingua originale, piuttosto che confezionare brutture?)

    Esempio, per tutti questo che tu citi:

    ......come per Truffaut con il suo “Domicile conjugale “ diventato l’orrido “Non drammatizziamo… è solo questione di corna”, uno all’epoca si aspettava un filmetto osè di serie B

    In questo caso il nome del regista è a garanzia del suo prodotto, perchè Truffault ha fama e pubblico ed un pedigree di tutto rispetto per quel che concerne la sua opera ma, di certo, chi ha tradotto, per la distibuzione italiana, il titolo del suo film, non gli ha reso un bel servizio.
    Ma che bisogno c'era di tradurre visto che il titolo originale non solo è capibilissimo nella nostra lingua ed inoltre già c'introduce, con la premessa del titolo, spettatori della storia di quel diario intimo che è la Nouvelle Vague.
    Io, fossi stata Truffault, avrei chiesto un risarcimento come si fa con i vandali, quelli che imbrattano i muri e sporcano i quadri d'autore o mutilano le sculture, e pubbliche scuse.

    Bè, Lucy, che dirti SEI GRANDE!!!!!!!!
    Ci sarebbe da scrivere un casino a tal riguardo, argomento estesissimo che partendo dalle curiosità si arriva al costume e alla orale e alla psicologia e, ancora oltre :)))

    .....eppoi, ovviamente, c'è anche il positivo delle traduzioni, per i motivi che tu hai brillantemente illustrato e che, anche nei commenti, sono stati evidenziati.

    Un bacio
    Marilena

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  12. Lucy....io sono il titolo d'un film.
    Sì. Il mio nome. Intraducibile e storpiato da tutti. Ma il cognome no, quello resta una garanzia che va oltre ogni traduzione. Storpiato più del nome ((((((!!!!!!!!!
    E' l'ora del delirio questa mia e, in questo tuo CineSalaBlog io posso tirarlo fuori tutto. I gatti, i pezzi di pellicola, i titoli originali che rotolano sul pavimento, stralci di locandine e il tuo profumo dolce ragazza, il tuo profumo che rende tutto così ospitale e vero e .... che vuoi io qui mi ci sento a mio agio e mi traduco da sola!!!!!!!!!!!!!!!!
    Ciao cinefila, gattofila, felinosa, soprattutto, dolcissima Lucy

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  13. Innazitutto Marilena, questo post è dovuto a te, che mi hai suggerito di postare i nostri deliri notturni. Si è un anomalia che mi ha sempre interessato quello delle traduzioni dei films, come dici bene tu nnon è solo mera curiosità enciclopedica, ma investe altro, facendosi anch'esso spechcio dei tempi.
    Ti abbraccio mia Escura : parlare con te è sempre stimolante. Miaooooooùùùùù

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    1. I nostri deliri, Lucy, li adoro e chissà se un giorno, digitando sulla tastiera a quattro zampe, tiriamo fuori la sceneggiatura d'un film :))))
      Per il momento è meraviglioso raccontare e raccontarsi, sogni, follie, fatti realmente accaduti e quelli che forse mai accadranno e, soprattutto, ridere (adoro la tua ironia) per irportare tutto ad una più giusta dimensione.
      TVB
      Aspè che te lo traduco: Ti Voglio Bene :)

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  14. Tranqui si capiva fffffffffrrrrrrrrr

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  15. EliJoe tu sei tutta una serie di titoli, uno più folle e adorabile dell'altro. Giungi nella Cinesalablog come un tornado, i gatti ne sono scompigliati, ma felici, e io travolta ma contenta. Perciò vieni quando vuoi e metti a soqquadro tutto spargendo giouia e giarasoli.
    Ti straabbraccio miciona matta ffffrrrrrr
    ps
    il tuo nome è più che intraducibile : è unico come te ri-ffffffffffffffrrrrrrrrrrr

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  16. E' davvero splendido condividere con una vera amica tutto, essere comprese nella diversità.
    Ed è bello ridere insieme. Un bacione
    in tutte le lingue del mondo ..... ed un abbraccio che non ha bisogno di traduzioni

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  17. ciao Felinità
    quante curiosità sui titoli cinematografici che ti giuro ignoravo totalmente. è una cosa cui non avevo pensato ma la trovo molto interessante.
    anche per i libri accade un processo analogo. certo che il titolo cambia per rimanere più facilmente nella mente ma sicuramente cambia un po' o anticipa anche un po' troppo del film in questione
    buon inizio settimana

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  18. Ciao miciotta,
    da una semplice riflessione (tra noi) su un commento agli stravolgimenti dei titoli nelle traduzioni, tu sei riuscita a ricavarne un bellissimo post! E ne hai tirate fuori, di curiosità!!! Attendo 'Il miracolo'...(appunto)! Ti voglio bene
    Cla

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  19. Cara Pupy, è si è un tema interessante e curioso lo studio dellle traduzioni dei titoli.
    In effetti certi diventano dannosi in fatto di trama : vedi cinematograficamente Vertigo del buon vecchio zio Hitch, che si fa La donna che visse due volte rovinandoci la sorpresa ....
    Buona settimana miaooùù

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  20. Miciosa le nostre chiacchere sono prolifiche di idee e spaziamenti ......
    ti voglio bene assai assai miao

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  21. Hai ragione Alfa , bisogna compenetrarsi nel creatore dell'opera riuscendo a renderne chiaro il messaggio ,molto arduo . miaoooo

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  22. tradurre è un'arte raffinata e complicata :P

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  23. Molto complicata e di grande sensibilità.
    Miagolii affettuosi Isabel miaoooooo

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  24. Eh già, a volte ho notato anche io che i titoli non vengono tradotti ma ripensati e non sempre (anzi, raramente) l'ho apprezzato! mi pare d'averlo notato anche con i libri...

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  25. Si Anna un fenomeno molto italico, ma tutto come vedi è occasione di spunti e dialoghi. miao

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