
«Io ti ucciderò» dice Emma . «Lo so, se prima non ti ucciderò io» risponde Vienna. E già è nell'aria un duello finale, ma al femminile, per femmine speciali, che si battono in un mondo chiuso maschile. Ecco già un'anomalia in questo Western: principali protagonisti , motore della storia sono due donne. E Vienna - Joan Crawford, in particolare è una donna di un genere unico: “Mai vista una donna più uomo di lei” dice uno degli avventori del saloon. Cinismo e durezza di Vienna, lei è “forte”, governa la sala da gioco,scavata in una roccia in mezzo al deserto, e un manipolo di uomini, tiene a bada spasimanti e agricoltori furenti, e soprattutto Emma che la odia inesorabilmente. Qui si presenta uno straniero, un ex pistolero che ora imbraccia una chitarra, è Johnny Guitar-Sterling Hayden, fisico da eroe, sguardo di un uomo stanco, malinconico.Si capisce che è lì per Vienna, nulla ci è detto del loro passato, intrigando l'immaginazione e rendendo ancor più, la complessità del loro rapporto.Eppure il suo ritorno riaccende speranze e vita in lei, la rende più vulnerabile forse,ma più autentica verso se stessa. La vediamo cambiare abiti e colori , per ogni colore un sentimento:nero da dura all'inizio, rosso di passione, grigio intermedio,bianco per la sua innocenza, giallo-vita per lei con in mano una pistola a combattere per la libertà sua e di Johnny. I colori accesi, irreali, surreali, eccentrici come tutto questo film barocco ,eccessivo , con scenografie impossibili, cupo,crepuscolare,romantico, appassionato con un suo lirismo su libertà e amore, fatto di pistole e drammi passionali che sfiorano la psicanalisi.
Truffaut scriveva che " Johnny Guitar è la bella e la bestia del western, un sogno del West".
Un sogno per chi ama il cinema .

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